Hai già provato le scarpe no-drop?

  • 06 08 2021
Sono leggere e flessibili come dei calzini. In più non hanno tacco, per questo ti fanno camminare o correre tenendo bene i piedi per terra. Il risultato è un toccasana per tutto il corpo, circolazione compresa

Ci pensiamo soprattutto d’estate, quando escono allo scoperto, con sandali e infradito. Ma dei piedi di solito ci preoccupano la pelle secca, le dita non proprio allineate, le unghie inspessite. Non consideriamo, invece, che sono un organo di senso, che la loro pelle ha la maggior concentrazione di terminazioni nervose sensitive di tutto il corpo. Non pensiamo al fatto che hanno un’architettura straordinaria, composta da ben 33 articolazioni, una ventina di muscoli, di cui 10 solo nella pianta. E che, per la maggior parte della nostra giornata, stanno chiusi in un paio di scarpe, non sempre comode.

Un recente studio dell’Università di Glasgow ha scoperto che basta indossare anche solo per 5 ore al giorno delle calzature non adatte per avere problemi posturali oltre che dolori articolari e muscolari, ma anche per abbassare le performance se si fa sport. Proprio per questo, le scarpe sportive più nuove sono le drop zero: minimali, semplici, essenziali e senza tacco. «I nostri piedi, bloccati e protetti da calzature tecnologiche, sono sempre più deboli, poco reattivi» commenta l’osteopata Margaret Heel. «Le scarpe invece dovrebbero essere una semplice protezione che permetta ai nostri piedi di muoversi naturalmente, che lasci le articolazioni libere di ammortizzare. Vanno scelte leggere, per “sentire” il terreno, per camminare in modo più preciso, armonioso, sicuro».

I buoni motivi per premiarle

«Drop zero o no-drop significa che dita e tallone sono sullo stesso livello, che non c’è un tacco sotto la scarpa» spiega Margaret Heel. Una condizione naturale. «Così il gesto della camminata o della corsa non viene facilitato, falsato».

Usi di più e meglio i tuoi muscoli Senza tacco devi metterci un po’ più del tuo. «Più attivazione muscolare nel piede, nella tibia, nei polpacci, ma anche nel core, che circonda il bacino» commenta Tiziano Tiziani, presidente e master trainer della Scuola Italiana del Cammino. «Inneschi una sequenza virtuosa, che dalla pianta sale verso le gambe, la zona lombare, gli addominali, coinvolgendo anche la muscolatura respiratoria.

“Pompi” il sangue verso il cuore Il piede si muove con maggiore fluidità, leggerezza. E così stimoli al meglio la soletta di Lejars, una rete ricca di vasi posta sopra la zona plantare che agisce da pompa, costituendo la prima spinta del sistema linfatico e del sangue venoso verso il cuore» spiega la chinesiologa. Il risultato è meno edema, meno gonfiore e ritenzione idrica, meno cellulite. «In pratica, con il caldo senti meno la fatica agli arti inferiori, con il freddo non hai i piedi gelati» aggiunge l’esperta.

Ti muovi in modo più stabile Se sei vicina alla menopausa, considera che con lo squilibrio ormonale avrai caviglie e articolazioni meno solide, forti. «E che lavorare sulla muscolatura del piede ti aiuterà a migliorare la stabilità, la tenuta. Che significa meno probabilità di cadere, di farsi male» dice l’esperta. Se però hai dolori alle caviglie, alle ginocchia, al bacino o anche alla schiena parlane con il tuo medico. «Le no drop, se usate correttamente, aiutano il riallineamento, rinforzano. Però vanno utilizzate con attenzione alla tecnica. In questo caso l’aiuto di un tecnico della corsa o del cammino può essere fondamentale» spiega Margaret Heel.

Devi imparare la tecnica giusta

Anche se non hai nessun dolore o fastidio particolare, per sfruttare al massimo queste scarpe (ne esistono di molti modelli diversi per peso, inserti ammortizzanti, finiture) devi imparare la tecnica giusta, quella della camminata naturale. «Si punta il tallone, facendo pressione, si rulla, andando a poggiare il piede attivamente a terra, senza lasciarlo cadere giù. Una volta posati i metatarsi, si spinge sul terreno con le dita, per proiettarsi in avanti. Così farai una falcata più ampia, attivando al meglio anche i glutei» suggerisce Tiziani. «Usa sempre la rullata per camminare, quindi il piede come organo propulsivo, appoggiando il tallone e spingendo con le dita. Anche se può sembrare facile, non è banale. Quindi un corso di cammino, dedicato all’uso consapevole di tutti i muscoli coinvolti nella camminata naturale, è l’ideale quando si usano le no drop» suggerisce Margaret Heel.

Non pensare, però, di indossarle subito per ore

«La muscolatura del piede, quella delle gambe, devono adattarsi. Quindi non esagerare, le no drop vanno usate poco alla volta, con costanza» consiglia il master trainer del cammino. Molto dipende dal grado di allenamento, dal tono muscolare. «In linea di massima non superare la mezz’ora nei primi giorni e poi aumenta in modo graduale. In un paio di mesi dovresti essere in grado di usarle con tranquillità, anche per lunghi tragitti. E ti accorgerai come l’uso attivo, consapevole, dei piedi ti aiuti ad avere una postura migliore: gambe allineate, schiena allungata, bacino stabile, spalle abbassate» aggiunge Tiziani. Queste scarpe vanno bene per la vita di tutti i giorni, le camminate, i trekking, il trail running. Sfidati nel running sull’asfalto solo quando sarai ben allenata e sicura della tecnica, perché l’impatto su un terreno così poco elastico è forte. Idem per sport con scatti veloci come il tennis o il volley.

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