Una donna si rilassa su un prato

“Soft life”, perché scegliere la vita morbida

Sempre più persone lasciano il lavoro in cerca di una soft life. Ma che cos'è? È davvero necessario licenziarsi per cambiare vita? Ecco come fare per trasformare la propria esistenza ed essere finalmente felici

Si chiama “soft life” e se ne parla sempre più spesso. Ma di che cosa si tratta? Mai sentita la notizia dell’amministratore delegato di una grande azienda che si è licenziato per andare a vivere su una spiaggia? E quella dell’avvocato che ha mollato tutto per trasferirsi in campagna? Un imprenditore trevigiano ha lasciato la sua impresa per girare il mondo a bordo di una Vespa. Ogni giorno in Italia sono diversi i lavoratori che si licenziano per vivere una soft life, una vita più “morbida”. In totale lo hanno già fatto mezzo milione di impiegati. Un fenomeno che ha subìto una forte accelerazione con la pandemia da Covid, che ha stravolto le nostre vite e ci ha fatto ripensare ai nostri valori. Ma che cosa vanno a fare?

Che cosa è la Soft life

Fino a qualche anno fa il paradigma era “lavorare, lavorare, lavorare”. Ci si stressava per guadagnare il più possibile, in modo da potersi permettere qualche lusso. Oggi la percezione del lavoro sta cambiando. Soprattutto tra i Millennials, che cercano sempre più una soft life, una vita morbida, più rallentata, sostenibile, dove non si vive più per lavorare, ma si lavora lo stretto necessario per vivere. Se prima la domanda che ci assillava era: quanto devo guadagnare per soddisfare tutte le mie esigenze? Quanto devo impegnarmi per poter concedermi una casa, una macchina, abiti e viaggi? Oggi la domanda è: “Qual è il minimo di cui ho bisogno per vivere una vita sostenibile?”.

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Una tendenza nata sui social network

L’idea della soft life è nata nelle comunità degli influencer nigeriani. Per loro il termine “soft life” o “soft era” descrive una vita di divertimento e comfort, dove lo stress è limitato. Un’idea che ha preso piede sui social network, soprattutto TikTok, dove i contenuti riguardanti la soft life superano di gran lunga 378,1 milioni di visualizzazioni. Certo, non tutti legano il concetto di “vita morbida” alla sostenibilità: per molti utenti dei social, una vita non può essere appagante se non è di lusso. Via libera, dunque, a case bellissime e vacanze superlussuose, che però non tutti possono permettersi. Per la maggior parte, però, il consumismo non c’entra: meglio concentrarsi sulla cura di sé. Lo scopo della vita morbida è rifiutare la lotta, lo stress e l’ansia che derivano dalla corsa al successo e dare la priorità alla gioia e al fare esperienze. Il che può tradursi nel lasciare un lavoro tossico oppure scegliere di seguire solo gli aspetti del lavoro che si amano veramente. Stabilire dei limiti in modo da provare meno stress e più gioia nella vita. Da dove iniziare? Ecco alcuni consigli.

Prenditi del tempo per riposare

Il riposo è produttivo. Il bucato, le e-mail di lavoro e la spesa possono aspettare. Ci sarà sempre qualcosa che richiede la tua attenzione o qualcosa da spuntare sulla lista di cose da fare. Ma se ti prendi il tempo per staccare la spina, stare ferma e rilassarti, questo non solo ripagherà la tua salute mentale, ma anche la tua creatività, produttività e umore. Pianifica le tue pause e trattale come appuntamenti obbligatori, proprio come faresti con un controllo medico o una riunione di lavoro.

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Vuoi una soft life? Impara a gestire lo stress

Una componente chiave della soft life è eliminare lo stress dalla propria vita. Lo stress ci fa ammalare, provoca emicranie, problemi digestivi e ansia. Ciascuna di noi lo gestisce in maniera diversa, ma la meditazione, esercizi di respirazione, una camminata e un sonno ottimale possono aiutare.

Prendi le distanze, impara a dire “no”

Che si parli di lavoro, relazioni o sesso, stabilire dei limiti non è negoziabile ed è l’unico modo per mantenere l’equilibrio nella tua vita e prenderti cura della tua salute mentale. Per prima cosa: impara a sentirti a tuo agio nel dire “no“. Se questa piccola parolina non esiste nel tuo vocabolario, ricorda che dicendo sempre “sì” stai anche voltando le spalle a cose che sono importanti per te, che si tratti di tempo libero o di rispetto. Invece, onora i tuoi bisogni e desideri e comunica chiaramente cosa va bene e cosa non va bene, soprattutto per quanto riguarda il modo in cui vuoi essere trattata. Il risultato? Creerai fiducia, promuoverai connessioni sane e sarai più apprezzata.

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Vivere intenzionalmente la propria soft life

Avere una routine ti fa sentire sicura. Ma quando corri con il pilota automatico non riesci più a concentrarti sul momento presente. Identifica chiaramente i tuoi valori e ciò che incarna la versione migliore, più alta e più felice di te stesso e della tua vita. Quindi, lavora attivamente per raggiungere questo obiettivo. Un’idea sbagliata della soft life è che devi nuotare nel denaro per goderti appieno la vita. Invece, si tratta di stabilire che cosa è importante per te. Che cosa ti fa stare bene? Concentrati solo su quello.

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