L’ultima tendenza dei Millennial sui social network? È il quiet quitting all’ennesima potenza: si filmano mentre danno le dimissioni dal lavoro, oppure poco dopo averlo fatto, e poi pubblicano i video su TikTok con l’hastag #quittok. Il trend è ormai virale: sempre più giovani si stanno licenziando in diretta e l’hashtag #quittok ha già raggiunto 38 milioni di visualizzazioni, accompagnato da altri simili come #quitmyjob, che ne conta invece ben 360 milioni.
Come è nato l’hashtag virale #quittok
Il #quittok è un mix tra la tendenza del “quiet quitting”, cioè la pratica dei lavoratori insoddisfatti di svolgere solo le attività indispensabili sul posto di lavoro, e il “conscious quitting”, cioè l’abbandono consapevole, che consiste nel licenziarsi se non si è d’accordo con i valori della propria azienda. Secondo la Bbc il trend #quittok è stato ispirato da un episodio avvenuto nel Regno Unito nel 2021. Alcuni lavoratori di una nota catena di fast food decisero di licenziarsi in massa con lo slogan «everyone quit». Tutti pubblicarono i contenuti relativi alle loro dimissioni su Tiktok. I video sono diventati virali, e adesso molti giovani stanno facendo la stessa cosa.
Quiet quitting: i lavoratori si licenziano in diretta Zoom
Nella maggior parte dei video pubblicati con l’hastag #quittok i lavoratori annunciano ai propri capi la volontà di licenziarsi durante una videochiamata su Zoom. Ovviamente mostrano tutto in diretta su TikTok. Oppure documentano il momento in cui consegnano la lettera di dimissioni. La tiktoker Christina Zumbo, 31 anni, ex impiegata del governo australiano, ha condiviso il momento in cui ha fatto clic su “Invia” nell’e-mail di dimissioni indirizzata al suo capo. Nel video la si vede mentre attende con ansia una videochiamata da parte del suo datore di lavoro.
Condividere online le decisioni più difficili
«Ho davvero fatto fatica a prendere questa decisione», spiega Christina Zumbo nel video, «mi sentivo come se stessi deludendo la mia squadra e il mio manager. Inoltre, c’era il pensiero di essere disoccupata in un momento tumultuoso per il mercato del lavoro. Ho deciso di condividere questo mio “viaggio” online perché non se ne parla abbastanza». Il video ha totalizzato in breve tempo 53mila like e quasi 3mila commenti. «Non avevo idea che così tante persone avrebbero visto, raccontato e condiviso le proprie storie. Oppure la loro paura di lasciare il loro attuale posto di lavoro. O il loro forte desiderio di fare quello che ho fatto io», ha detto Christine Zumbo alla Bbc. Ha aggiunto: «È sorprendente il senso di comunità che provi se ti apri e mostri online una vulnerabilità reale e riconoscibile».
«Avevo una bella busta paga,ma non ero felice»
Marisa Jo Mayes, 29 anni, residente in Arizona, negli Stati Uniti, utilizzava TikTok come «sbocco creativo e divertente» e condivideva contenuti per «combattere l’infelicità sul lavoro». Poi ha deciso di lasciare il suo impiego presso un’azienda di dispositivi medici. «Avevo una bella busta paga, viaggiavo e lavoravo con alcuni dei più grandi nomi del settore, ma ero completamente infelice», ha spiegato alla Bbc. Ha continuato: «Ero completamente esaurita, non riuscivo a pensare a nient’altro oltre al lavoro. Mi stavo ammalando per lo stress». La clip di 30 secondi pubblicata da Mayes mostra i momenti di tensione che precedono una telefonata con il suo capo e poi il suo immediato sollievo. «È come sollevare una zampa di elefante dal mio petto, ma sono anche triste», dice nel video diventato uno dei momenti #quittok più visti, con oltre 200mila like.
Quiet Quitting: perché i Millennial si licenziano
La maggior parte dei giovani presenti su TikTok è cresciuta condividendo ogni tipo di traguardo online. Per loro è naturale rendere pubblici momenti così privati come quello delle dimissioni. Ma il loro atteggiamento nei confronti del mondo del lavoro è profondamente cambiato rispetto ai genitori. Per la generazione precedente il quiet quitting consisteva nel lavorare il minimo indispensabile pur di non perdere lo stipendio. Per i Millennial il lavoro è solo un aspetto della vita. Ci sono cose più importanti, come la propria felicità o i valori nei quali si crede. Per molti le prime esperienze lavorative sono arrivate durante la pandemia da Covid-19. Alcuni, assunti poco prima o durante il lockdown, non hanno mai messo piede in un ufficio. Da qui la tendenza a dare la priorità alla propria salute mentale, alla felicità e ad ambienti di lavoro positivi. Per loro, lasciare “luoghi di lavoro tossici” e opporsi a capi ingiusti sono obiettivi ambiziosi.
«Così prendiamo il controllo delle nostre vite»
«Penso che sia importante prendere il controllo delle nostre vite», ha spiegato alla Bbc Christine Zumbo, la tiktoker che ha pubblicato il video dove si licenziava via email. Ha aggiunto: «Condividere sui social network l’abbandono del lavoro e riflettere sul prendere decisioni importanti sulla carriera è importante per dimostrare che hai il controllo della tua felicità e prendi le decisioni più importanti per la tua vita. Un lavoro, a volte, è solo un lavoro. Noi siamo ben altro, è bene non dimenticarlo».