Duemila invitati, tra volti dello spettacolo, capi di Stati e principali esponenti delle istituzioni. Non solo, perché all’incoronazione di re Carlo III ci saranno anche le teste coronate di mezzo mondo: i Savoia però sono tra i grandi esclusi.

Incoronazione Carlo, i Savoia non ci saranno

Solo quattro italiani siederanno all’abbazia di Westiminster per la cerimonia che ufficializza l’inizio del regno di Carlo III. Il nostro Paese sarà rappresentato dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Con lui la figlia Laura. Non potrà mancare Andrea Bocelli, che canterà al concerto dedicato al nuovo re britannico. Un italiano siederà anche tra le fila dei reali: si tratta di Edoardo Mapelli Mozzi, marito di Beatrice di York. Alcuni royals, invece, mancano all’evento. Re Carlo ha escluso dalla lista degli invitati l’ex cognata, Sarah Ferguson, ma non solo. I Savoia sono tra i grandi assenti.

Il nuovo re non ha mai nascosto la sua volontà di “snellire” la monarchia e lo ha dimostrato già in occasione della sua incoronazione, che ha voluto rendere meno sfarzosa di quella della madre, Elisabetta II. Rispetto al 1953 quindi, gli invitati non saranno più ottomila, ma “solo” duemila. Eppure è polemica per i grandi esclusi all’evento. A far discutere, in particolare, è l’assenza di molti esponenti dell’alta aristocrazia. Al loro posto, centinaia di rappresentanti della società civile, che si sono fatti conoscere per servizio pubblico e attività di beneficienza. Anche Emanuele Filiberto di Savoia e Aimone d’Aosta non hanno ricevuto l’invito all’evento più atteso nel Regno Unito.

Emanuele Filiberto di Savoia

Il motivo? Nonostante pare siano in buoni rapporti con la corona britannica, i Savoia non sono parenti dei Windsor e la decisione rientra nel progetto di “snellimento” di cui il sovrano in persona si fa portavoce.

La rabbia della nobiltà

Tra i nobili esclusi dall’incoronazione di Carlo III, c’è chi ha espresso a chiare lettere il proprio disappunto, manifestando un certo rammarico e anche un po’ di rabbia.

È il caso del duca di Rutland, uno tra i 24 duchi non-reali esclusi dalla cerimonia. Alla vigilia dell’incoronazione, ha dichiarato: «Sono famiglie come la mia che hanno sostenuto la monarchia suppergiù per mille anni». Della stessa opinione il finanziere Ben Goldsmith, nipote del marchese di Londonderry, secondo cui re Carlo rischia di arrendersi a «babbei e nullità».

Un’esclusione inaspettata…

Non ci sarebbe rimasta male, ma la sua esclusione avrebbe destato un certo clamore: succede a Lady Pamela Hicks, la figlia di Lord Mountbatten, lo zio di Filippo, lo stesso che alla vigilia degli anni Cinquanta aveva organizzato il matrimonio tra suo nipote e la futura regina Elisabetta. Non solo: lo zio del principe Filippo, padre di Lady Pamela, per anni era stato suo mentore. In seguito, lo fu persino di Carlo. Non è un caso che ai funerali di Lord Mountbatten presenziarono sia la regina Elisabetta sia il figlio primogenito. Lady Pamela in persona, inoltre, era stata damigella d’onore alle nozze del cugino Filippo, nel 1947. Se fosse stata invitata anche da Carlo III, sarebbe stata una delle poche a presenziare a ben tre incoronazioni. Fu presente, infatti, a quella del nonno di Charles, re Giorgio VI nel 1937, e poi a quella della madre, Elisabetta II, nel 1953. Il nuovo re, tuttavia, l’ha esclusa dalla lista di invitati e nel giorno del suo 94esimo compleanno è stata avvisata da Buckingham Palace con una telefonata.

A raccontarlo è la figlia, India Hicks, di cui Carlo è stato padrino di battesimo. Su Instagram, infatti, ha scritto: «Uno dei segretari personali del re ha riferito questo messaggio. Hanno spiegato che questa incoronazione sarà molto diversa da quella della regina. Il re manifestava il suo grande amore e le sue scuse, per il fatto di offendere tante famiglie e amici con una lista ridotta». La figlia ha però precisato che Lady Pamela non ci sarebbe rimasta male. Al contrario, avrebbe commentato: «Che cosa molto, molto sensata. Seguirò con grande interesse gli eventi di questo nuovo regno».