A pochi mesi di distanza dalla pubblicazione di Azami (il cardo) è uscito in libreria Hōzuki (l’alchechengi) il secondo volume della pentalogia dedicata all’universo femminile di Aki Shimazaki, scrittrice giapponese residente in Canada e conosciuta dal grande pubblico per il successo de Il peso dei segreti. Seguiranno a giugno il terzo volume, Suisen (il narciso); a ottobre Fuki-no-tō (il farfaraccio) e a febbraio 2022, l’ultimo volume, Maimai (la lumaca), tutti pubblicati da Feltrinelli.


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Azami, il primo romanzo della pentalogia racconta il problema delle coppie che non fanno più sesso


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– In Hōzuki, la protagonista Mitsuko vive il desiderio della maternità.

Cinque volumi per raccontare luci e ombre dell’universo femminile nel Sol Levante. In questa nuova pentalogia, Aki Shimazaki ci porta alla scoperta dell’intimità del mondo delle coppie giapponesi, raccontando i loro problemi, e il grande tema dell’identità femminile, che finisce poi con l’essere il vero protagonista del romanzo. Al centro della storia troviamo Mitsuko, già protagonista del primo volume, Azami, una donna che in questo secondo capitolo della pentalogia, è madre di Tarō, un bambino meticcio e sordomuto. Se nel primo volume, sessualità, passione e rapporto di coppia introducono al tema delle relazioni familiari, puntando il faro su di uno dei grandi problemi della società nipponica, ovvero quello delle coppie, anche giovani, che non fanno più sesso, in questo secondo volume, l’importanza e il desiderio di maternità esplodono come elemento centrale della riflessione e delle scelte di Mitsuko.

Attraverso una scrittura leggera e fresca, fatta di frasi brevi e incisive, Aki Shimazaki ci introduce alla vita dei suoi personaggi, in cui passato e presente si mescolano continuamente. Le scelte del passato, infatti, hanno echi nel presente non solo per la protagonista, ma per tutti i personaggi i quali sono accomunati da segreti inconfessabili. È forse proprio questo il filo rosso che lega gli uni agli altri, allargando un’ombra sui loro destini apparentemente lontani ma che invece s’ incontrano nel presente della storia. Se nel primo volume, il toccante racconto del protagonista, un uomo che vive il dramma della fine del desiderio nella coppia la quale, schiacciata dai doveri nei confronti del lavoro e della famiglia smette di avere rapporti sessuali, in questo secondo volume, Shimazaki affronta il tema della maternità. La protagonista, Mistuko, di cui nel primo romanzo si svela solo una parte della sua vita, quella in ombra, all’ombra del cardo appunto, esce alla luce del sole per raccontarci la sua vita di tutti i giorni. Una vita popolata da donne, la madre, una cliente e la figlia. Unico maschio è il figlio Tarō, un bambino del destino, arrivato nella vita di Mistuko per salvarla.

Intorno a questo intreccio che riserva continui colpi di scena, si rintracciano alcuni temi forti presenti in tanta letteratura di scrittrici giapponesi contemporanee, ovvero il desiderio di maternità e la necessità di indipendenza. A farne le spese, se così si può dire, è il rapporto con l’altro, il compagno, che come nel caso del fidanzato di gioventù di Mistuko rimane disorientato dalla sua scelta. Sarà molto interessante capire come, nei prossimi tre romanzi, Aki Shimazaki, svilupperà e risolverà la storia. Già con questi due primi romanzi, ci pone comunque di fronte a problematiche e riflessioni che non possiamo evitare: l’identità femminile, certamente, ma anche la necessaria presa di coscienza delle problematiche maschili. Nello spazio che viene dato alle riflessioni dell’uomo, Aki Shimazaki ci ricorda che sono anch’esse parte importante per la costruzione della nostra identità di donne.