Sembra di essere tornati negli anni Ottanta quando il Giappone era un paese lontano e irraggiungibile. Allora i voli per fare il giro del mondo erano pochi, complicati e molto costosi: come oggi. Chi segue le cose giapponesi sa che le cose potrebbero cambiare a breve. Noi speriamo di poter tornare a viaggiare in Giappone il prima possibile, ma nel frattempo non resta che sprofondare sul divano e mettersi a leggere, in fin dei conti è arrivato l’autunno e non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Le pubblicazioni che incorniciano questo felice momento per la cultura nipponica in Italia sono, infatti, numerosissime. Tra i tanti libri usciti in quest’ultimo periodo ne ho selezionati cinque con stili e contenuti molto diversi tra loro, che mi paiono adatti a tenerci compagnia nelle grigie giornate che ci attendono.


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Il romanzo intimo

Il nuovo libro di Banana Yoshimoto è una lunga riflessione sul senso della vita e sull’accettazione della morte. La protagonista è Miki, una bambina abbandonata appena nata su di letto di alghe in riva al mare di un piccolo paesino di costiera, che viene accolta in una famiglia semplice ma calorosa, che la riempirà d’affetto.

Attraverso la voce di Miki, Banana Yoshimoto ci racconta l’amore per le piccole cose, l’importanza per le persone che incorniciano la nostra vita e che la rendono unica e speciale anche quando queste scompaiono, una riflessione sul destino dove, alla fine, tutto torna. Anche quando intorno a noi succedono eventi inaspettati e straordinari da dipingersi con le tinte scure del mistero, Banana ci insegna che quando esso si svela, narra la necessità di capire prima che di giudicare. Con la sua scrittura lieve ma precisa, Yoshimoto ci porta in un mondo semplice ma denso di significato dove vorremmo vivere tutti noi.

Banana Yoshimoto, Su un letto di fiori (Feltrinelli, 2021), 14 €


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Il romanzo romantico

Se avete bisogno di un giardino zen dove rifugiarvi e perdervi tra le pagine che raccontano la bellezza di muschi e bambù, questo è il libro che fa per voi. Muriel Barbery, autrice del bestseller internazionale L’eleganza del riccio (E/O, 2007), torna in libreria con una storia di scoperta e di rinascita ambientata a Kyoto, uno dei luoghi del cuore nel quale la scrittrice ha vissuto.

La protagonista è Rosa, una ragazza francese che fa la botanica ma non guarda i fiori. Rosa, animo fragile e triste, arriva in Giappone trasportata da un destino che sente non appartenerle. Il padre giapponese, che non ha mai conosciuto, è morto e lei è andata lì per assistere alla lettura del testamento. Nonostante questo, Rosa è arrabbiata. È arrabbiata con la vita e col suo destino, che le ha regalato troppe assenze e col quale non riesce a fare pace. Sarà però passeggiando tra gli antichi tempi di Kyoto che Rosa imparerà a conoscere sé stessa, a rielaborare il proprio passato, a perdonare e a perdonarsi, scrollandosi di dossi tutti quei fardelli che fino a quel momento le avevano impedito di volare, e dunque di amare.

Muriel Barberry, Una rosa sola (edizioni e/o 2021), 16,50 €


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Il romanzo realista

Pubblicato nel 2006 in Giappone dove ha vinto il prestigioso premio Akutagawa, Abbandonato per le strade di agosto arriva in Italia per Lindau con la traduzione di Massimo Soumaré, esperto di cultura giapponese e autore di svariati saggi tra cui il bellissimo Viaggio nel Giappone sconosciuto (Lindau, 2021).

Questo romanzo, che si esprime nella forma del racconto lungo, narra di un viaggio in furgone di Atsushi, lavoratore part-time che sogna di fare lo sceneggiatore e Mizuki, la sua collega. Per Mizuki quello sarà l’ultimo giorno di lavoro, poi verrà assegnata a un altro settore. I due hanno il compito di riempire i distributori automatici di lattine, la cui presenza nelle strade giapponesi è pervasiva. Il viaggio in furgone da Shinjuku a Okubo diventa così l’occasione per una conversazione intima, di quelle inconfessabili che si possono avere solo con gli estranei. Al centro del discorso e delle riflessioni dei protagonisti c’è, come spesso accade nei romanzi giapponesi, il rapporto con l’altro.

Abbandonato per le strade di agosto si inserisce in quel filone di romanzi che raccontano la realtà giapponese del quotidiano, popolata da personaggi umili, alle prese con i piccoli problemi di tutti i giorni, con le scelte che ogni vita deve affrontare. Ancora una volta, uno dei più importanti autori nipponici, Itō Takami, da voce agli invisibili, a quel Giappone lontano dal mito e dal sogno, per calarci dentro le viscere del Giappone reale.

Itō Takami, Abbandonato per le strade di agosto (Lindau, 2021), 14 €


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Il romanzo della memoria

C’è tutto il sapore della terra e della storia di Okinawa nella letteratura di Medoruma Shun, uno dei più importanti scrittori di Okinawa. Gocce d’acqua dà il titolo alla raccolta di racconti ed è seguito da Mabuigumi – Alla ricerca dell’anima perduta e Il suono del vento.

La battaglia di Okinawa, l’unica combattuta sul suolo nipponico durante la Seconda Guerra Mondiale, è il motivo di fondo di queste tre storie in cui si mescolano memoria e tradizioni insieme alla descrizione di una cornice ambientale tipica e particolare. Le bellissime spiagge di Okinawa, ricche di una esotica vegetazione e meta agognata di moltissimi turisti, diventano così il luogo dove praticare antichi riti magici per recuperare lo spirito uscito dal corpo, oppure i ricordi sepolti negli angoli più reconditi della memoria ma mai davvero dimenticati.

I racconti di Medoruma Shun sono un bellissimo tuffo in una delle realtà più autentiche, affascinanti e particolari del Giappone.

Medoruma Shun, Gocce d’acqua (Atmosphere Libri, 2021), 16 €


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Il romanzo kafkiano

Tre giovani alle prese con una realtà più grande loro, quella della grande fabbrica dove, per motivi diversi, si ritrovano a lavorare. Yoshiko è appena stata assunta come lavoratrice part-time e le è stato assegnato il compito di distruggere i documenti; Yoshio, il briologo, esperto di muschi è stato messo a capo del nuovo reparto “sviluppo tetti verdi”, mentre Ushiyama fa la correttrice di bozze. Lavori all’apparenza semplici e necessari ma che si rivelano più complicati del previsto. I protagonisti sono tre giovani anime spaesate in cerca di dare un senso alla loro vita in bilico tra obblighi sociali e aspirazioni personali.

La critica ha paragonato La fabbrica a un racconto kafkiano, e non possiamo darle torto. A rendere però contemporanea la scrittura di Oyamada c’è la vena surreale e ironica che caratterizza parte della letteratura giapponese e che fa vivere i protagonisti in un modo assurdo, ma del quale essi hanno piena consapevolezza.

Hiroko Oyamada, La fabbrica (Neri Pozza, 2021), 18 €