Carole Bouquet

Dopo aver detto addio a un amore troppo ingombrante, Carole Bouquet si è tuffata nel lavoro. E ora è pronta a ripartire. Con un film e una passione travolgente

Nei nove anni in cui è stata insieme a Gérard Depardieu, tutti parlavano di lei come se fosse solo “la compagna di…”. Ma lei era Carole Bouquet: l’oscuro oggetto del desiderio del celebre film di Luis Buñuel, la raffinatissima testimonial di Chanel, la diva più eterea di Francia. Oggi, dopo l’addio a quel fantastico ma ingombrante compagno, l’attrice si è tuffata nelle sue grandi passioni. Il cinema, dove è la protagonista dell’esilarante Travaux-Lavori in casa. E il vino, che produce nella sua azienda agricola sull’isola di Pantelleria. All’inizio dell’intervista, che ha voluto fare nel suo italiano quasi perfetto, la Bouquet si sfila le ballerine rosa e si siede a gambe incrociate sul divano.

Con questo film ci ha sorpreso, lo sa? Lei, il simbolo di una bellezza raffinata e distaccata, rivela un inaspettato talento comico.

«Il mio aspetto è l’opposto del mio carattere: sono una persona solare e adoro far ridere. Ma è difficile per una donna ottenere il ruolo da protagonista in una commedia. Così, quando la regista Brigitte Roüan me l’ha offerto, ho detto subito sì».

Ed eccola nei panni di un’avvocatessa in carriera, separata, madre di due figli, che si fa ristrutturare l’appartamento da alcuni operai extracomunitari per aiutarli a ottenere il permesso di soggiorno.

«Ma si ritrova a dormire sotto una tenda di plastica in una casa che è tutta un calcinaccio! In fondo, il film ironizza sull’incubo di ognuno di noi: perdere il controllo della situazione».

Anche lei ce l’ha?

«In un certo senso, sì. I miei figli sono cresciuti: Dimitri già lavora nella produzione cinematografica, Louis è andato via di casa per studiare Belle arti a Barcellona. Fa uno strano effetto, ti accorgi che la tua vita non sarà mai più quella di prima».

Anche separarsi da Depardieu dopo nove anni deve essere stato un bel cambiamento.

«Preferisco non parlarne. Vorrei che la mia vita privata restasse solo mia, e che non diventasse l’argomento dei pettegolezzi altrui».

Ma è comprensibile che la gente si interessi a lei, se la vede sui giornali insieme a un nuovo compagno…

«Infatti mi sono arrabbiata moltissimo per quelle foto: hanno violato la mia privacy. Sono una persona piena di pudore, detesto la mondanità, cerco di apparire il meno possibile. Sono un’attrice, non un clown».

Negli ultimi anni non ha fatto molti film. Ma, archiviata la storia con Depardieu, ne ha girati quattro di fila da protagonista: oltre a Travaux, L’enfer, Nordeste e L’aurore. Una coincidenza?

«È vero, non ho mai lavorato tanto. E i copioni che mi propongono oggi sono decisamente migliori di quelli che mi proponevano dieci o vent’anni fa. Buffo no? Sono come il vino: invecchiando miglioro…».

Quindi gli anni che passano non la spaventano?

«No. Anzi, mi piace che i miei personaggi si evolvano. Sai che noia fare per sempre la Conchita di Quell’oscuro oggetto del desiderio…».

Ma l’età porta con sé le rughe.

«Ed è giusto che sia così. Per un attore l’espressione del viso è tutto: se la immobilizzi con il lifting o il botulino, la uccidi. E poi dagli occhi si vede benissimo quanti anni hai, non c’è inganno che regga».

Ora che si è rituffata nel cinema, come fa a seguire i suoi vigneti?

«Almeno una volta al mese vado a controllare di persona i dieci ettari di viti e ulivi che ho a Pantelleria. Durante la vendemmia, poi, mi fermo anche diverse settimane».

Com’è andata l’ultima annata?

«Benissimo. Dovrei riuscire a produrre 10 mila bottiglie di passito».

La sua passione per il vino è davvero sorprendente. Da dove nasce?

«Da quella che ho per il cibo: lo considero un ottimo banco di prova».

In che senso?

«Prima di accettare di lavorare con un regista che non conosco, lo invito a cena a casa mia. E poi osservo».

Cosa?

«Come mangia. Se è una buona forchetta, mi fido.
Altrimenti ci vado cauta: gli uomini che spilluzzicano possono essere pericolosi…».

Ultima domanda: è di nuovo innamorata?

«Non ho mai smesso di esserlo».

E di chi, scusi?

«Della vita… Lei di chi credeva?».

Il personaggio

Carole Bouquet nasce il 18 agosto 1957 nella cittadina francese di Neuilly-sur-Seine.

Cresce a Parigi, allevata dal padre. A 20 anni debutta al cinema, a 25 diventa mamma per la prima volta. Ha due

figli: Dimitri, 24 anni, nato

dal matrimonio con il produttore Jean-Pierre Rassam, e Louis, 18, avuto dal fotografo

Francis Giacobetti. Dal 1996

fino all’inizio del 2005 la

diva vive un’appassionata e

tormentata storia d’amore con

Gérard Depardieu. Ora ha un

misterioso compagno, di cui si

conosce solo il nome: Antoine.

I suoi successi

Prima il debutto in Quell’oscuro oggetto del desiderio di Luis Buñuel (1977), poi il ruolo di Bond girl in 007-Solo per i tuoi occhi (1981): la carriera di Carole Bouquet inizia sotto il segno della seduzione. Con il tempo, però, la diva si dimostra una brava attrice

e nel 1989 vince il César, l’Oscar francese, grazie a Troppo bella per te! Dal 1986

al 2001 è la testimonial di Chanel, ma non lascia il cinema: nel 1991 gira in Italia Donne con le gonne e nel 2002 torna in Francia per Baciate chi vi pare. Tra il 2005

e il 2006 la diva è protagonista di quattro film: Travaux, L’enfer, Nordeste e L’aurore.

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