Dorothea Wierer: l’oro al biathlon è grinta e femminilità

  • 19 02 2020

L'amazzone di Brunico non si ferma più: dopo il successo nella gara a inseguimento, arriva l'oro in quella individuale ai Mondiali di biathlon. E con quasi 500 mila follower su Istagram Dorothea Wierer punta su classe e charme (oltre che sull'innegabile bravura)

Dorothea Wierer, classe 1990, vanta già primati assoluti. È stata la prima italiana a vincere la Coppa del mondo generale di Biathlon, lo sport che unisce lo sci di fondo al tiro con la carabina. E ha appena portato a casa (nel vero senso della parola perché i Mondiali in corso si svolgono ad Anterselva dove è cresciuta) il primo gradino del podio nella gara a inseguimento e un altro oro in quella individuale. Oltre all’ineguagliabile bravura e professionalità, Dorothea, con le sue medaglie è riuscita a far conoscere (e apprezzare) a tutta l’Italia una disciplina poco nota a livello nazionale prima del suo avvento. La Wierer è soprattutto diventata il simbolo di un movimento sportivo femminile che si sta affermando sempre di più: le sue vittorie certo, ma anche il suo carisma, la sua classe e la sua capacità di mixare perfettamente la professionalità sugli sci e al poligono con una femminilità sobria, a cui non rinuncia nemmeno quando la colonnina di mercurio è sotto zero e la neve rischia di “sbavare” il trucco, l’hanno portata al successo.

Ma come si fa a restare belle e affascinanti pur facendo uno sport tanto faticoso e da un certo punto di vista maschile come il biathlon? «Per me è importante sentirsi bene anche come donna, non solo come atleta, per questo un po’ di mascara e di trucco non mancano mai, soprattutto sugli occhi con prodotti specifici idrorepellenti, perché se no quando piove o nevica crolla giù tutto e non vedo più niente! Ho anche l’eyeliner tatuato», ha raccontato la biathleta durante le recenti interviste. E a chi le chiede quanto tempo impiega per prepararsi risponde: «Ho il trucco permanente, non perdo un’ora di tempo al mattino. In cinque minuti sono pronta»

Sì, perché la vita di un’atleta come Dorothea non è tutta neve e spari e, anche se per arrivare ai suoi livelli ci sono volute tante ore di allenamento in palestra e all’aria aperta sulle piste, non dimentica di essere una donna prima che una sportiva: per mantenere in perfetta forma i suoi muscoli ci pensano gli oltre 20 anni di allenamenti e gare, alla sua bellezza e al suo aspetto Dorothea invece dedica del tempo tutti i giorni «A me piace anche combinare orecchino con occhiale, cerco di far star bene i colori fra loro e di sicuro in gara non lascio nulla al caso. Mi viene naturale anche quando esco di casa, amo molto curare il mio aspetto», ha detto al magazine Sciare.

Alla soglia dei 30 anni, inoltre, i social le hanno hanno consegnato un ulteriore record: la popolarità che ha sempre voluto per dimostrare quanto lo sport, anche il più “maschile”, possa invece essere ricco di femminilità. Ora, dopo due ori ai Mondiali strameritati si gode un po’ di tempo in famiglia con il marito Stefano Corradini – allenatore responsabile del comitato FISI Trentino, ndr – conosciuto quando aveva appena 18 anni e sposato il 30 maggio 2015.

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