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Il Diario di una Schiappa diventa un classico: tradotto in latino!

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Sulla scia dei grandi classici per bambini e ragazzi (Pinocchio, Asterix, Paperino, Winnie Pooh, Harry Potter, per citarne solo alcuni), il primo volume del Diario di una Schiappa sta per uscire in latino in tutto il mondo con il titolo Commentarii de inepto puero. In Italia, a maggio, per Editrice Il Castoro, come i precedenti. Ed è anche nelle nostre Emozioni del giorno.

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Quella che vedete nella foto a lato è la versione non definitiva, presentata ieri alla Fiera dell’editoria per ragazzi di Bologna, con il suo creatore Jeff Kinney in collegamento Skype. Dopo aver venduto 150 milioni di copie in tutto il mondo (2 milioni in Italia, dove queste cifre sono davvero irraggiungibili), le avventure di Greg si sono meritate un’altra traduzione prestigiosa. Anche perché scritta da Monsignor Daniel Gallagher, latinista dell’Ufficio Vaticano per le Lettere Latine, coordinatore di tutta l’attività di traduzione e responsabile anche dell’account in latino di Papa Francesco, @pontifex_ln.

Sulla gestione di Twitter, ho pubblicato un’intervista ieri.

Qui il resoconto della presentazione con appunto Jeff Kinney via Skype,  Daniel Gallagher, Pico Floridi, presidente Editrice Il Castoro, Andreina Speciale, responsabile dei Diritti per Castoro e Michael Jacobs, CEO di Abrams, l’editore statunitense che per primo scoprì il potenziale dei libri di Kinney. Con alcune belle riflessioni sul latino, che forse anche grazie al web, non sembra morto per nulla, anzi.

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Storia di un successo
“Quando ho ricevuto il manoscritto di Jeff” ha ricordato Jacobs “Ho riconosciuto immediatamente la qualità del lavoro. Ci aspettavamo un successo, certo; ma mai grande e duraturo come quello che ha avuto e sta avendo”.
“Credevo di aver scritto qualcosa per lettori adulti. È stato l’editore che, leggendo le bozze, mi ha fatto capire che avrebbe funzionato molto di più per i ragazzini. E infatti!”, ha ricordato Jeff Kinney. Ovvero, come avere tra le mani una bomba editoriale e non accorgersene (del tutto).
Lingua morta a chi?
“La traduzione in latino è un sogno accarezzato da tanto tempo. Abbiamo aspettato che il successo del libro fosse così grande da poterlo realizzare. La cosa bellissima è che uscirà la stessa identica versione in tutto il mondo: ci dimentichiamo di quanto il latino sia stato e sia ancora lingua universale per eccellenza”, ha detto Pico Floridi. “Le numerose traduzioni della Schiappa hanno fatto viaggiare questi libri nello spazio geografico. Ora, con il latino, viaggiano nel tempo”, ha ricordato Andreina Speciale. E Kinney conferma: “Viaggio in tutto il mondo, non conosco le lingue e le culture, ma entro in una libreria, prendo in mano i miei libri e riconosco le mie storie”. L’autore ha appena aperto una libreria indipendente negli Usa dove, giura, non venderà solo le storie di Greg, la schiappa protagonista dei suoi libri.

E questo come lo traduco?
La scelta di Monsignor Gallagher per tradurre il Diario di una schiappa era quasi obbligata: latinista d’eccezione (lo parla correntemente), grazie alla gestione dell’account Twitter del Papa utilizza la lingua anche in contesti molto più colloquiali e discorsivi delle bolle papali. “Leggere e tradurre questo libro è stato delizioso. Ho avuto finalmente l’occasione di scrivere in latino fuori dai documenti ufficiale e senza il limite dei 140 caratteri!” La sfida più difficile? “Non tanto il lessico: le parole latine per tradurre i neologismi ci sono, o si ricavano. Il problema è stato quello di rendere frasi che denotano un modo di pensare che allora non c’era. Ad esempio a un certo punto di parla di incrociare le dita come atto scaramantico. I Latini non usavano né il gesto né, ovviamente, la locuzione. Il dubbio qui era se tradire Greg o tradire la correttezza filologica. Ho scelto di spiegarlo con un giro di parole, in un latino comprensibile anche da Seneca!”, spiega. E aggiunge che è stata una grande gioia “Scoprire locuzioni latine che ancora calzano perfettamente per descrivere emozioni e sensazioni in modo universale e immediato.”
In chiusura, l’autore Jeff Kinney si è augurato che la Schiappa in latino “Che con quella copertina sembra proprio un classico” possa avvicinare bambini e ragazzi allo studio della lingua, con meno drammi e meno fatica del solito. Ma lui, l’autore, il latino lo conosce? “No. Però sono stato tantissime volte a Messa: qualcosina la capisco!”
La domanda delle domande, infine, è per Daniel Gallagher: “Regalerete i Commentarii al Papa?”. Perfetta la risposta:

Perché no? Sarebbe una buona idea. Il suo latino è abbastanza buono, come immaginerete!

 

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