Il mondo della moda è in lutto per la scomparsa del direttore creativo di Chanel e Fendi: stilista, fotografo, illustratore e icona pop è stato il primo designer a non aver paura di essere "popolare"

Il leggendario stilista, fotografo, e artista Karl Lagerfeld, si è spento all’età di 85 anni. E la moda non sarà più la stessa.

Karl Otto Lagerfeld, nato ad Amburgo il 10 settembre di un anno imprecisato tra il 1933 e il 1938 (a lui è sempre piaciuto “giocare” con la sua data di nascita) dimostra fin da subito il suo talento con la matita vincendo il premio Woolmark per un bozzetto di un cappotto e si deve dividere il titolo, niente meno che con un tizio di nome Yves Saint Laurent che nel frattempo aveva creato un abito da sera.

Con il primo “Oscar” in tasca Karl Lagerfeld corre a fare l’assistente di Pierre Balmain, per poi puntare sull’haute couture di Jean Patou. Rivoluzionario già dagli anni Cinquanta, indigna tutti con spacchi e scolli, ma a lui non importa e il tempo gli darà ragione: gli orli si continuano ad accorciare e da Chloé nel 1963 riesce a dar vita alla sua visione di moda. Le “sue” donne e muse, che lui adora e che adorano lui, sono sempre state eteree, un po’ bucoliche e parecchio bohémienne. E lo sono ancora. 

Nel ’65 inizia il suo sodalizio con Fendi, dove firma un contratto a vita. E con le sorelle Fendi diventa uno di famiglia tanto che oggi Silvia Venturini Fendi, lo ricorda con queste parole: “Sono profondamente addolorata perché oggi abbiamo perso un uomo unico e un designer senza uguali, che ha dato così tanto a Fendi e a me stessa. Ero solo una bambina quando ho visto Karl per la prima volta. Il nostro rapporto era molto speciale, fondato su un profondo e genuino affetto. Tra noi c’era un grande apprezzamento reciproco ed un rispetto infinito. Karl Lagerfeld è stato il mio mentore e punto di riferimento. Bastava uno sguardo per comprendersi l’un l’altro. Per me e per Fendi, il genio creativo di Karl Lagerfeld è stato e sarà sempre la luce guida che ha plasmato il DNA della Maison. Mi mancherà moltissimo e porterò sempre con me i ricordi dei giorni passati insieme“.

Lo stesso contratto a vita lo firma anche per Chanel: Karl prende i simboli della maison e li svecchia rendendoli pop e degni di essere indossati delle modelle più belle e dalle attrici più brave. Solo con lui Chanel torna a essere uno dei punti di riferimento della moda (non solo) parigina, addosso alle it-girl come Lily Rose Depp, così come alle donne dell’alta società come Carolina di Monaco e Charlotte Casiraghi.

Ma Karl Lagerfeld non è solo il perfetto stilista: è anche il perfetto fotografo (realizza quasi tutte le campagne stampa di Fendi e Chanel) e il perfetto uomo politically (in)correct. Il suo parere, spesso scomodo, non si fa mai attendere; e poco importa se risulta antipatico a qualcuno perché adora il junk food, se pensa che la tuta da ginnastica sia il principio del decadimento, se fa incetta di Coca Cola e se pensa che sopra la taglia 38 le donne siano tutte grasse.

Lagerfeld era così. Ed oggi è entrato nella mitologia.

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