La scelta di Anne film aborto Evénement

La scelta di Anne, per riflettere sull’aborto

Il film "La scelta di Anne" fa riflettere sul diritto all'aborto faticosamente conquistato dalle donne e oggi messo in discussione in molti paesi

La storia di un aborto clandestino raccontata con la suspence di un thriller. “La scelta di Anne-L’Événement” di Audrey Diwan (adattamento cinematografico del romanzo autobiografico L’evento pubblicato dalla scrittrice francese Annie Ernaux nel 2000), premiato con il Leone d’oro all’ultima Mostra di Venezia e dal 4 novembre al cinema, segue la vicenda di una studentessa che rimane incinta nella Francia del 1963, quando l’interruzione di gravidanza viene ancora punita con il carcere o perfino, per chi la procura, con la condanna a morte (sarà depenalizzata nel 1975, tre anni prima del referendum in Italia).

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La trama del film “La scelta di Anne”

Anne, la protagonista, è una ragazza di origini umili con una grande passione per la letteratura e la poesia, frequenta brillantemente la facoltà di Lettere sognando di diventare una scrittrice, ha due amiche tra le ragazze della residenza universitaria e con loro vive le prime esplorazioni sessuali nelle serate di rock ’n’ roll tra studenti. Dopo un ritardo mestruale scopre di essere incinta e la sua vita quotidiana, all’improvviso, diventa un inferno: una corsa contro il tempo, al cardiopalma, per evitare che quell’incidente le stravolga la vita e possa decidere il destino al posto suo. Così si ritrova a vivere le conseguenze dell’amore in segreto e solitudine, guardata come una pericolosa aliena dalle altre ma anche consapevole che il figlio del piacere di una sera, strappato ai tabù sessuali dell’epoca, è “l’errore che porta le donne a essere solo madri e casalinghe”. Lei il suo futuro vuole sceglierlo ma più passano le settimane, più diventa difficile abortire senza rischiare la vita oltre che un processo.

vinto il Leone d’oro alla Mostra di Venezia L’Événement
Una scena dal film “La scelta di Anne”

Il diritto delle donne

Seguendo Anne col batticuore alla ricerca di una via d’uscita, ci ritroviamo a riflettere su com’era la vita femminile prima che il diritto all’autodeterminazione venisse riconosciuto e su quanto sia importante oggi ribadirlo, proteggerlo, tenerne accesa la fiamma contro tutti quelli che credono che la condizione e le aspirazioni di una donna siano l’ultimo dei pensieri in nome della Vita con la maiuscola, che un bambino debba nascere in qualsiasi condizione compresa quella di indesiderato che lo priverebbe di serenità, cure e amore.

Uomini assenti

Gli uomini sono sullo sfondo: il ragazzo che l’ha messa incinta non si sente parte in causa, un altro ammiratore cerca di trarne vantaggio prima di aiutarla. È un film che, oltre alla ricostruzione e alla sceneggiatura, ha altri pregi a cominciare dal titolo originale: “L’événement”, l’evento, è una parola neutra, laica come l’atteggiamento della giovane protagonista, il suo desiderio di scegliere il proprio destino di donna e madre, e la 21enne attrice Anamaria Bartolomei, francese di origine rumena, è davvero strepitosa. Per la prima volta vediamo l’aborto come un delitto contro chi lo deve cercare clandestinamente, rischiando la vita come ancora succede in tanti Paesi del mondo. E manca, tra i protagonisti, il senso di colpa: quello che la cultura cattolica continua a sollecitare in ogni donna che, per la Chiesa, dev’essere innanzitutto madre e moglie. Sottomessa.

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