Storia di Nilde: la fiction sulla prima donna Presidente della Camera

  • 02 12 2019

Non solo una carica politica che prima di lei nessuna mai si era sognata di immaginare, ma anche una donna con tanti ideali e con un amore proibito che ha portato avanti con la stessa forza delle sue battaglie

Nilde Iotti: doppio anniversario

Sono passati già vent’anni dalla scomparsa di Nilde Iotti (era il 4 dicembre del 1999 quando morì per arresto cardiaco dopo una grave malattia). E ne sono passati quaranta dalla sua nomina a Presidente della Camera dei deputati quando nel 1969 fu eletta al primo scrutinio con 433 voti favorevoli su 615 votanti. Tutte le donne, anche quelle che in quegli anni non erano ancora nate dovrebbero conoscere il suo discorso di insediamento, oggi più vivo e attuale che mai, perché poneva al centro due temi tuttora essenziali come la figura e il ruolo delle donne e la lotta al terrorismo. Rileggendolo ora sembra scritto ieri. «Comprenderete la mia emozione per essere la prima donna nella storia d’Italia a ricoprire una delle più alte cariche dello Stato. Io stessa, non ve lo nascondo, vivo quasi in modo emblematico questo momento, avvertendo in esso un significato profondo, che supera la mia persona e investe milioni di donne che attraverso lotte faticose, pazienti e tenaci si sono aperte la strada verso la loro emancipazione».

Difficile spiegarle, se fosse qui, che in realtà, di strada ne è stata fatta ben poca e che la partecipazione delle donne al Governo e nelle istituzioni politiche, anche se in ascesa (dal 5% del 1948 al 35% del 2018) – dal dossier “Parità vo cercando. 1948-2018. Le donne italiane in settanta anni di elezioni” redatto dall’Ufficio valutazione impatto del Senato – è decisamente limitata. Ma certamente la sua visione pionieristica avrebbe visto di buon occhio le elezioni del 2018: grazie alla legge elettorale che ha tra le sue disposizioni la rappresentanza di genere, sono state elette 334 donne, 225 (su 405 uomini) alla Camera e 109 (su 205 uomini) al Senato, per la prima volta presieduto da una donna, Maria Elisabetta Alberta Casellati.
Un passo che avvicina l’Italia all’Unione Europea di Ursula von der Leyen e Christine Lagarde: il 1 dicembre, alla Maison de l’Histoire Europeenne a Bruxelles, in occasione della cerimonia per i 10 anni del Trattato di Lisbona, è decisamente iniziato un nuovo capitolo per l’Europa.

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Nilde Iotti e la docufiction

Per marcare due anniversari tanto importanti per tutte le donne italiane e per l’intero Paese, giovedì 5 dicembre, RaiUno trasmetterà alle 21.25 la docufiction “Storia di Nilde” con Anna Foglietta nella parte della parlamentare che su Instagram scrive: «Amavo l’idea di riportare in vita, con Nilde, una classe politica degna di stima e rispetto. La cui competenza, a differenza di oggi, non era messa in dubbio. Un classe politica dotata di profondo senso etico dello Stato» e poi cita una frase della stessa Iotti «È necessario cogliere negli altri solo quello che di positivo sanno darci, e non combattere ciò che è diverso, che è altro da noi».
Questa fiction ripercorre la storia non solo politica ma anche umana di Nilde Iotti in un periodo compreso tra gli anni della Resistenza fino all’incarico a Montecitorio che ha ricoperto per ben tredici anni.

Nilde Iotti: la donna, la politica e l’amante

(Leo)Nilde era una donna come noi. Una grande appassionata del suo lavoro di insegnante – si è laureata in Lettere e filosofia all’Università Cattolica di Milano – che ha lasciato per una passione altrettanto smisurata, quella per la politica, che le ha permesso di impegnarsi costantemente in ciò in cui ha sempre creduto e cioè l’emancipazione femminile. Era quello che aveva desiderato fin da giovane: entrò nelle file della Resistenza, nei Gruppi di difesa della donna e dopo la Liberazione venne eletta all’Assemblea Costituente prima di sedere nel 1948 per la prima volta alla Camera dei deputati. La Iotti portò avanti molte battaglie in nostro nome e leggi innovative come quella di istituire una pensione e un’assicurazione per le casalinghe, quella in difesa del divorzio e, infine, nel 1978, contribuì perfino all’approvazione della legge sull’aborto.

Ma Nilde Iotti non era solo una politica. Era innanzitutto una donna che si era innamorata dell’uomo sbagliato. Un uomo di 27 anni più grande e sposato. Non solo: lui, Palmiro Togliatti, era anche il Segretario nazionale e la guida storica del PC e per questo la loro storia fu sempre contestata e osteggiata non solamente dalla moglie (più che naturale) ma anche dal Partito. Si amarono fino alla fine e, con buona pace della legittima moglie, in punto di morte Togliatti riconobbe in Nilde la compagna migliore.

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