Game of Thronesla serie tv trasmessa in 173 Paesi (da noi in onda su Sky Atlantic Hd) è arrivata alla sesta stagione. È basata sui romanzi di George R.R. Martin (Mondadori) ed è vincitrice di 26 Emmy Awards, 

Non l’hai mai vista ma vuoi “recuperare” per parlarne  con i tuoi amici che la seguono? Ecco cosa sapere.

La lotta tra i regni ricorda la Guerra delle due rose
In un Medioevo alternativo 7 casate (Stark, Lannister, Targaryen, Baratheon,  Tyrrell, Greyjoy e Arryn) lottano per conquistare il Trono di Spade, simbolo del  controllo sui Sette Regni dell’Occidente. Chi ci riuscirà dominerà su tutti gli  altri. Ma il percorso è lungo e tortuoso. Nelle violente battaglie riecheggiano  gli eventi della Guerra delle due rose (1455-1485), il conflitto tra i Lancaster e gli York per il trono d’Inghilterra, al punto che i nomi delle 2 casate della  serie, i Lannister e gli Stark, suonano simili a quelli delle dinastie inglesi.  «La serie mostra come il passato abbia un impatto sul presente» spiega Valerie  Garver, docente della Northern Illinois University, che le ha dedicato un corso.  E piace perché «rispetto ai fantasy Il Signore degli Anelli o a Harry  Potter, è più adulta. Non per le scene forti, ma perché esplora in modo  complesso la lotta tra Bene e Male» dice David Benioff, creatore dello show  insieme a D.B. Weiss.

La trama è degna dei film di Quentin Tarantino
Nella quinta stagione (disponibile in home video dal 20 aprile con un mucchio di contenuti speciali inediti e distribuita da Warner Bros. Entertainment Italia) Sansa Stark, principessa del regno di Grande  Inverno, è in fuga dallo psicopatico Ramsay Bolton, che l’ha sposata contro la sua volontà. Tyrion Lannister è stato incaricato di governare la città di  Meeren, mentre Jon Snow, della Casa Stark, è stato pugnalato a morte dai  compagni. Dopo l’ultimo episodio della quinta stagione, il comico inglese Jack  Whitehall ha twittato: «Persino Quentin Tarantino deve aver pensato: “Hey,  questa roba è proprio violenta!”».

La  nuova stagione (la sesta) non è tratta da un libro
La sesta stagione è la prima a non essere basata sui romanzi di George R.R. Martin, visto che lo  scrittore non ha ancora concluso il sesto volume, I venti dell’inverno.  «Però i fan non resteranno delusi» promette Weiss. C’è da credergli, visto che  lui e Benioff sono gli unici a conoscere il finale della saga: glielo ha  rivelato Martin quando ha ceduto loro i diritti per portare i romanzi in  tv.

Il  vero potere è nelle mani delle donne
In un mondo  prevalentemente maschile, sono le donne a muovere le pedine della storia.  «Schiave, regine o guerriere: non sono solo pari agli uomini, sono anche  fortissime» ha detto Emilia Clarke, interprete di Daenerys Targaryen, la  principessa conosciuta come Madre dei Draghi, tra le eroine più amate della  serie (nel 2012 oltre 150 bambine in Inghilterra sono state battezzate col suo  nome). Proprio lei, secondo la filologa Silvia Ronchey, «resuscita la memoria  del matriarcato, insinua la promessa della supremazia femminile». Un’altra donna  con cui è meglio non litigare è Cersei Lannister, la regina dei Sette regni: per  ottenere ciò che vuole è disposta persino a condannare a morte il  fratello.

Gli innocenti non  sono mai del tutto buoni
Ciò che  contraddistingue il Trono di Spade è  il mix: avventura, colpi di scena, violenza, sensualità, tradimenti familiari,  magia nera, pericolose alleanze. Gli ingredienti non mancano. E i personaggi  sono complessi: non sono mai completamente buoni o cattivi e capita che anche  gli innocenti facciano delle cose terribili. Come la giovane Arya Stark, che  decide di trovare gli assassini della sua famiglia e di farsi giustizia da sé.  «Il conflitto interiore è essenziale per la buona riuscita delle storia ed è ciò  che ha reso la serie un prodotto così amato da pubblico» ha scritto Henry Jacoby  nel saggio La filosofia del Trono di  Spade (Ponte alle grazie).

Ogni puntata costa 10 milioni di dollari
La  sesta è la stagione più costosa di sempre: 10 milioni di dollari a puntata, per  un totale di 100 milioni di budget. «Merito anche della più grande battaglia mai  realizzata, con 2 grandi eserciti a confronto» svela il creatore D.B. Weiss. Una  curiosità: i fan sfegatati possono portarsi a casa una copia a grandezza  naturale del Trono. Costa “appena” 30.000 dollari americani (più 1.800 per la  spedizione). Scopri anche le frasi di Game of Thrones più belle.

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