Artemisia

Artemisia: usi, proprietà e controindicazioni

Fin dall'antichità è considerata una pianta magica: scopri i benefici e le virtù curative

Appartenente alla famiglia delle Asteraceae, che comprende oltre 23mila specie, l’artemisia è considerata un’erba infestante presente in entrambi gli emisferi, boreale e australe. Ricca di proprietà, questa pianta fin da epoche remote era considerata magica tanto da essere utilizzata durante le cerimonie sacre. In medicina cinese è chiamata l’erba che brucia, mentre la tradizione europa appella l’artemisia erba scacciadiavoli, come l’iperico.

Rimedio per le donne

Citata nei trattati di medicina da Ippocrate e, in seguito, dagli autori latini, la preziosa erba veniva consigliata ai viaggiatori come rimedio contro la fatica e il malocchio. Associata nell’antico Egitto al culto della dea Iside, divvenne poi un rimedio popolare di largo utilizzo nella penisola italica e all’interno dei Paesi affacciati sul Mediterraneo.

L’artemisia, il cui odore penetrante e amaro è forse all’orgine del nome, è la pianta delle donne. Grazie al potere antispasmodico ed emmenagogo (ovvero in grado di stimolare l’afflusso di sangue nell’area pelvica e nell’utero) calma gli spasmi muscolari, rilassa il sistema nervoso e può aiutare a combattere i dolori oltre a regolarizzare il flusso mestruale.

Per la pelle e la digestione

Ha proprietà antisettiche e diaforetiche (auenta cioè la sudorazione, agendo come gli antipiretici impiegati per abbassare la febbre), favorisce la traspirazione cutanea, l’eliminazione dei gas intestinali e delle secrezioni bronchiali aiutando la digestione.

La ricerca scientifica ha individuato nell’artemisinina un principio attivo utile contro la malaria. Grazie al potere antinfiammatorio la pianta si rivela utile contro sfoghi della pelle e dermatiti. Utile per combattere le infezioni batteriche, un bagno caldo all’artemisia aiuterà a calmare gli arrossamenti dando sollievo all’epidermide.

Artemisia: controindicazioni

L’origine del nome “artemisia” è incerta. Secondo alcune fonti il termine potrebbe fare riferimento al gusto amaro della pianta, tuttavia la parola sembra evocare anche la dea greca della caccia Artemide, simbolo della verginità e delle iniziazioni femminili, correlata alle fasi della luna.

È possibile utilizzare l’artemisia sotto forma di olio essenziale, per decotti e infusi, tintura madre, o come rimedio fitoterapico. La pianta in infuso risulta utile in caso di contratture muscolari e dolori. Si raccomanda l’uso di artemisia sotto la supervisione di un esperto: da evitare in gravidanza, allattamento, su bambini e nei casi di epilessia, gastrite e ulcera peptica.

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