Mastite, inconvenienti dell'allattamento

La nascita di un figlio è una delle esperienze più magiche nella vita di una donna. Si tratta, infatti, di un momento colmo di significati emotivi e di sorprese, ma diventare madre implica anche una serie di inevitabili trasformazioni fisiche.

Questi cambiamenti fisiologici del corpo, spesso, diventano causa di veri e propri disagi. Una delle tappe imprescindibili dell'essere mamma, è l'allattamento. Ormai è risaputo, perché ribadito in primis dalla comunità scientifica, che l'allattamento al seno è l'alimentazione ideale per il neonato e dovrebbe essere esclusivo almeno fino al compimento del sesto mese del bebè.

Questo perché il latte materno rilascia anticorpi fondamentali, nutrimento bilanciato e "pronto al consumo", eredità batterica importante (per prevenire allergie) e una dose incredibile di vicinanza e contatto con la mamma.

Quindi, allattare al seno è una scelta di salute sia per il piccolo sia per la neomamma: nel lungo termine, infatti, l'allattamento al seno prolungato riduce anche l'incidenza dei tumori femminili a seno e ovaie (perché gli ormoni e l'utero restano a "riposo").

Mastite, rimedi naturali e prevenzione

  • 23 05 2014

La mastite è un problema che affligge molte neomamme. Ecco come prevenirla e curarla

Quando si allatta, è fondamentale bere molta acqua e berla nel modo corretto. Consigli su come idratarti al meglio

L’acqua spesso può diventare provvidenziale, ecco come sfruttarla al massimo per essere più sane e felici

Mastite, sintomi e cura

Attenzione all’ingorgo mammario

La mastite è una vera e propria infezione batterica, un ascesso, che spesso ha origine da un (apparentemente innocuo) ingorgo mammario. In sostanza, il latte ristagna nei dotti mammari a causa di un “ingorgo” e lì si sviluppano batteri in grado di provocare dolore, rossore e incapacità di far fuoriuscire il latte dal capezzolo.

Frequentemente, la mastite si associa a febbre (anche molto alta) e debolezza: quando si presenta l’ascesso mammario è necessario farsi visitare immediatamente dal medico e iniziare una terapia antibiotica.

Con l’uso di antibiotici ad ampio spettro, l’infezione regredisce e la febbre scompare. Può restare la cicatrice nel punto in cui vi era l’ascesso, ma anch’essa tende ad attenuarsi e a scomparire definitivamente con il passare dei mesi.

La mastite, dunque, si può curare efficacemente solo con gli antibiotici. Ma si può continuare ad allattare il bebè? I medici consigliano di non interrompere l’allattamento, sia per l’elevata tollerabilità e la bassa tossicità di alcuni antibiotici sia per aiutare il seno a svuotarsi e a decongestionarsi.

Una cosa però è possibile, prevenire la mastite ed evitare di assumere farmaci. L’infezione, infatti, ha origine da un ingorgo mammario che si presenta con gonfiore del seno (soprattutto laterale) e impossibilità a svuotarlo: il sintomo più frequente è che escano solo poche gocce di latte dal capezzolo. Per risolvere l’ingorgo mammario, ci sono alcuni metodi efficaci e assolutamente naturali.

Doccia calda, provvidenziale

Sciogli l’ingorgo con dolcezza

Uno dei metodi più efficaci e immediati per risolvere il problema ingorgo mammario (e dunque evitare la mastite) è effettuare una serie di docce calde sulla parte interessata.

In sostanza, basta entrare nella vasca o nella doccia e indirizzare il getto del doccino sul seno e, nello specifico, laddove questo è dolente e gonfio. Toccando con le dita, è possibile individuare esattamente dove sono situati i dotti intasati e andare così ad agire in modo mirato e localizzato.

La doccia deve protrarsi piuttosto a lungo e, mano a mano, si sentirà il seno meno teso e più morbido al tatto. Durante il trattamento con l’acqua, l’efficacia raddoppia se si esercita un massaggio manuale a “drenare” il latte, dall’esterno verso il capezzolo.

Uscite da vasca o doccia, è fondamentale attaccare immediatamente al seno il bebè o, se non è subito possibile, usare il tiralatte per estrarre tempestivamente il latte dal seno favorendone lo svuotamento.

Acqua anche dall'interno

Bevi tre volte tanto

Bere è sempre indispensabile per la salute e il corretto funzionamento dell’intero organismo. Durante le fasi di gravidanza e allattamento, poi, lo è ancora di più. Nel primo caso, il giusto apporto idrico (che aumenta fisiologicamente) è necessario al mantenimento di una quantità ottimale di liquido amniotico.

Nel secondo caso, invece, l’acqua serve sia per creare il latte materno sia per idratare la neomamma. Bevendo molto, infatti, non solo la mamma si sente meno debole e stanca ma il latte è più fluido e il drenaggio ottimale.

Se la mastite purtroppo si già è manifestata, idratarsi a dovere (anche a causa della febbre) diventa un diktat. Cosa bere? Acqua oligominerale a basso contenuto di sodio (perfette le acque dedicate all’alimentazione del neonato) e tisane al finocchio o cumino (in grado di far aumentare significativamente la produzione di latte). Ottimi anche i centrifugati di frutta e verdura, vitaminici e decongestionanti.

Allattare a richiesta

Nei primi mesi, ascolta tuo figlio

Uno dei motivi per cui si presentano ingorgo mammario prima e poi mastite, è il mancato svuotamento del seno. Infatti, può capitare che se si produce molto latte, questo non sia “eliminato” a dovere con l’allattamento.

Ciò accade quando ci si impongono “tabelle di marcia” scandite da orari rigidi. Un esempio: il bebè deve attaccarsi ogni tre ore. Questa sorta di regola, sostenuta ormai da pochi pediatri, non è applicabile ai primi mesi di vita del bebè.

In questa fase, infatti, il bambino ha bisogno di essere nutrito a richiesta ovvero quando mostra di volersi attaccare al seno. Seguire i ritmi naturali dell’allattamento è fondamentale poiché il seno si adatta progressivamente e naturalmente alle esigenze di crescita del neonato ed è stato “programmato” per produrre latte a sufficienza per l’incremento ponderale dei primissimi mesi di vita.

Se, invece, si produce molto latte ma il bebè dorme spesso e non si desidera svegliarlo per svuotare il seno, allora si può ricorrere al tiralatte (manuale o elettrico). Questa operazione va effettuata se il seno inizia a gonfiarsi e a diventare duro, con capezzoli quasi dolenti.

Massaggi dolci

Occupati dei tuoi cambiamenti

Un’altra strategia vincente anti-mastite, che funziona sia in fase preventiva sia come coadiuvante alle cure, è il massaggio del seno. Non occorre che questo sia effettuato da un’esperta, sono sufficienti le proprie mani. Infatti, per massaggio questa volta si intende una pressione lieve sui lati del seno verso il capezzolo, volta ad ammorbidire i tessuti e a drenare per bene il latte.

Si può sfruttare il momento della doccia per massaggiare il seno, dopo essersi asciugate e aiutandosi con una crema o un olio specifici, evitando il capezzolo. Quest’ultimo, infatti, va massaggiato solo con prodotti specifici (appositi balsami a base di lanolina) per evitare che il bebè ingerisca sostanze chimiche potenzialmente tossiche o allergizzanti.

I balsami per i capezzoli dovrebbero essere usati addirittura a partire dall‘ultimo trimestre di gravidanza per preparare al meglio il seno all’allattamento.

Infatti, questi trattamenti sono preziosi per prevenire un altro fastidio tipico della neomamma, le ragadi. Taglietti sanguinanti, le ragadi sono molto dolorose e possono sia far decidere di interrompere l’allattamento sia facilitare l’insorgere di sovrainfezioni batteriche (facilitando anche la comparsa della mastite). Sempre consigliato: dopo la poppata lasciare qualche goccia di latte sul capezzolo.

Relax per rinforzarsi

Alla larga da stress e persone moleste

Durante l’allattamento, e in generale per tutto il tempo del puerperio, la neomamma ha bisogno di assoluta tranquillità e di completo sostegno, sia pratico sia emotivo. Innanzitutto, la donna arriva al puerperio dopo quaranta settimane di gravidanza e un parto, inoltre si trova immediatamente a dover provvedere in toto al nutrimento del bebè.

L’allattamento è una di quelle fasi della vita femminile che richiedono maggior relax e serenità. Sia per quanto riguarda la produzione di latte (influenzata negativamente da stress e cattive notizie) sia per ciò che concerne l’equilibrio organico della mamma.

Dunque, in questo periodo sarebbe bene circondarsi soltanto da chi è capace di sostegno non invadente, da coloro che sono in grado di infondere serenità e sensazioni positive (in verità, questa è una scelta salutare che vale per ogni periodo della vita).

Una vita serena porta l’organismo della puerpera a funzionare perfettamente, anche per ciò che riguarda la produzione di latte materno: complicazioni fisiche e disturbi organici avranno così terreno molto meno fertile, mastite compresa!

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