Melasma: eliminarlo si può, basta intervenire in tempo

Parente stretto delle macchie scure, il melasma differisce da queste per la sua caratteristica di essere più ampio ed esteso. Leggi da cosa dipende, cosa fare per eliminarlo e prevenirlo

Cosa è il melasma

Il melasma o cloasma si presenta come una pigmentazione circoscritta, dovuta a un eccesso di melanina nell’epidermide (cloasma superficiale), nel derma (cloasma profondo) o in entrambi i distretti (cloasma misto). 

Di prevalenza femminile, il melasma compare in circa il 20% delle donne che assumono contraccettivi orali, ma può interessare anche donne che non hanno mai assunto la pillola contraccettiva. 

Le cause del melasma

Nelle donne geneticamente predisposte le cause possono dipendere da una concomitanza di fattori:

  • eccesso di raggi UV;
  • pillola contraccettiva;
  • terapie ormonali;
  • gravidanza;
  • disfunzioni ormonali (a carico per esempio dell’ormone luteinizzante LH, della prolattina, degli ormoni ovarici e di quelli tiroidei;
  • cosmetici fotosensibilizzanti.

Tutti questi fattori possono scatenare la produzione eccessiva di melanina da parte dei melanociti (le cellule preposte alla melanogenesi), soprattutto se la donna si trova in una fase di dominanza estrogenica, cioè di eccesso di estrogeni non bilanciato dal progesterone. 

Come si manifesta il melasma

Le aree di manifestazione del melasma riguardano, in genere, la fronte, gli zigomi e il labbro superiore. La sua peculiarità è che durante i mesi invernali, le macchie scure sono poco visibili ma, già in primavera, alle prime esposizioni solari, si riacutizza sempre nelle stesse sedi, creando notevole disagio.

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Il trattamento del melasma

In tutti i casi di comparsa di ipercromie cutanee è importante rivolgersi al dermatologo per una corretta diagnosi e un’adeguata terapia. Anzi, un consulto tempestivo determina spesso l’esito dei trattamenti: prima si interviene nelle macchie di recente formazione e maggiori sono le probabilità che si rimuovano o si schiariscano notevolmente.

Individuare l‘entità del pigmento costituisce la base per la scelta della migliore tecnica di eliminazione: maggiore è la sua profondità (e “anzianità”), tanto più difficile sarà la rimozione. Il medico è in grado di riconoscerlo, osservando le macchie attraverso una speciale lampada, detta di Wood. 

I peeling chimici

Nel caso di melasma profondo (cioè a livello del derma), non è consigliato l’uso del laser, poiché potrebbe aumentare la dimensione dello stesso melasma. In questo caso meglio ricorrere a peeling chimici: vengono effettuati pennellando sul viso una soluzione esfoliante, in genere composta da un cocktail di alfa-idrossiacidi, cioè acidi fruttati, come acido glicolico, acido cogico, acido mandelico, acido piruvico, acido Tricloroacetico. Il trattamento non richiede anestesia poiché nella maggioranza dei casi si avverte una lieve sensazione di bruciore. In alcuni casi è necessario ripetere la seduta dopo 3–4 settimane fino al raggiungimento di un risultato soddisfacente. Fra una seduta e l’altra è consigliabile applicare creme schiarenti depigmentanti. Buoni risultati si ottengono con creme a base di acido azelaico e acido cogico.

La laserterapia

Nel caso di melasma superficiale, il laser rappresenta il trattamento terapeutico migliore per rimuovere le iperpigmentazioni. Il laser colpisce la macchia in maniera selettiva, “risparmiando” i tessuti circostanti e distruggendo il pigmento melanico senza lasciare cicatrici sulla zona colpita.

Per le macchie superficiali, come le cheratosi, il laser più indicato è il laser ablativo CO2. Per le lentigo solari (le macchie senili dovute al photoaging), invece, il laser Q-switched è quello di prima scelta: emette impulsi di elevata energia e con tempi bassissimi a nano o picosecondi. In una sola seduta è in grado di vaporizzare le cellule superficiali, frantumando i granuli di melanina. Durante le emissioni del laser e gli impatti sulla pelle, si avverte un leggero formicolio simile a punture di spilli. Subito dopo il trattamento, la macchia diventa grigia, in seguito si scurisce per diventare nera e si stacca da sola dopo 7–10 giorni. Questa tecnica permette di trattare molte macchie in una sola seduta, con un buon risultato estetico.

Come prevenire il melasma

Naturalmente la prevenzione gioca un ruolo fondamentale: per evitare il ripresentarsi delle macchie, dopo la loro rimozione, è indispensabile applicare una crema solare con un alto fattore di protezione (50+), anche in caso di cielo coperto o di esposizioni di breve durata. Se l’esposizione al sole si prolunga, l’applicazione di crema protettiva va effettuata più volte, a intervalli regolari.

In gravidanza occorrerà sempre consultare il proprio medico prima di utilizzare qualsiasi crema, rimandando eventuali rimedi o trattamenti più impegnativi ai periodi successivi alla gestazione e all’allattamento. 

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