scegliere il contraccettivo giusto

Tutti i metodi contraccettivi: quali sono e come scegliere quello giusto per te

  • 05 10 2020
A proposito di metodi contraccettivi, oggi non ci sono più scuse per affidarsi all'improvvisazione, perchè esistono metodi adatti a ogni età e a ogni stile di vita. Ecco quali sono e come sceglierli

Metodi contraccettivi: come scegliere il contraccettivo più adatto

Parliamo di contraccezione e metodi contraccettivi: un aspetto fondamentale della vita sessuale di ogni donna a tutte le età. I cosidetti “contraccettivi” sono l’insieme di quei metodi che possiamo utilizzare per avere rapporti evitando una gravidanza.

Ne esistono di vario tipo, ma la principale distinzione è quella tra

  • metodi meccanici o di barriera, che letteralmente bloccano lo sperma
  • metodi ormonali, che sfruttano un dosaggio ormonale per inibire l’ovulazione nella donna

Una terza categoria è quella dei cosidetti metodi “naturali“, spesso considerati mediamente meno sicuri dei precedenti.

Come scegliere il contraccettivo migliore?

Se hai una vita sessuale e non intendi avere figli la contraccezione è una questione che bisogna porsi molto seriamente. I metodi a disposizione sono numerosi, ma quello giusto va scelto in base alle proprie esigenze. Per farlo è importante essere informati per avere tutti gli elementi per scegliere.

Nella scelta è fondamentale farsi aiutare dal ginecologo, che può fornire tutte le informazioni corrette. Senza contare che alcuni metodi contraccettivi richiedono tassativamente la prescrizione e il controllo medico.

Di seguito trovi una veloce panoramica dei metodi contraccettivi più noti e più utilizzati, con tutti i link per l’approfondimento sul singolo argomento.

Il profilattico o preservativo

È il più conosciuto dei metodi “meccanici” ed è anche l’unico metodo che protegge dalle malattie sessualmente trasmissibili. Va quindi usato tassativamente in qualsiasi rapporto sessuale in cui non abbiamo informazioni precise sulla salute del partner. Questo vuol dire che quando devi usarlo anche se stai già utilizzando un contraccettivo ormonale.

Il preservativo va utilizzato dall’inizio alla fine del rapporto. Si tratta di un metodo contraccettivo molto efficace, e anche vantaggioso per il fatto di essere mediamente economico, facilmente reperibile, facile da usare e alla portata di tutti.

Se soffri di allergia al silicone, scegli la versione in poliuretano. Ricordati di seguire sempre le istruzioni su come deve essere indossato, così eviti che si sfili durante il rapporto, oppure che si rompa.

Preservativo femminile

Si tratta di un particolare tipo di preservativo che non va però indossato sul pene, ma all’interno della vagina: ha la forma di un sacchetto dotato di due “anelli”: uno più esterno che va fissato al di fuori della vagina, e uno interno che va spinto a fondo all’interno della vagina.

Il suo funzionamento è in tutto e per tutto simile a quello del preservativo maschile.

La spirale o IUD

La spirale o IUD è un piccolo dispositivo a forma di T che va inserito nella cavità dell’utero e che ha la funzione di bloccare la risalita degli spermatozoi. L’inserimento viene fatto dal ginecologo, e ha generalmente una durata di tre anni.

La forma è quella di una piccola “T”, è fatta in materiale atossico e ha un tasso di efficacia molto alto.

Sconsigliata per le donne che hanno cicli molto abbondanti (menorragia), dolori mestruali marcati (dismenorrea) o predisposizione alle infezioni genitali. Gli effetti collaterali sono ad ogni modo poco frequenti e solo il 10% delle donne che la adottano presenta un leggero aumento del flusso mestruale, crampi uterini o piccole perdite di sangue (spotting) nel corso del mese. Efficacia: intorno al 99%.

Il diaframma

È un anello di gomma atossica con un bordo flessibile che permette di piegarlo per inserirlo. Prima di acquistarlo devi però sottoporti a una visita ginecologica. Perché ne esistono di misure diverse: lo sceglie lo specialista in base alle dimensioni del collo dell’utero. La sua azione è meccanica: impedisce il passaggio degli spermatozoi.

È un metodo sicuro ma un poco invasivo: quando hai in programma un rapporto va inserito almeno due ore prima.

Presta attenzione al dopo rapporto. Devi lasciare il diaframma in sede per almeno sei ore. Quindi lavalo con acqua tiepida.

La pillola contraccettiva

La pillola anticoncezionale è il più celebre dei metodi contraccettivi ormonali. Si tratta di un farmaco che fornisce al nostro organismo un dosaggio ormonale tale da inibire l’ovulazione e rendere quindi impossibile la fecondazione.

Ne esistono svariate tipologie, con dosaggi di ormoni differenti. Alcune si assumono per 21 giorni con 7 giorni di sospensione, altre per 28 ma con le ultime 4 pillole neutre, altre ancora si assumono no-stop per almeno tre mesi.

Oltre che come anticoncezionale, la pillola viene prescritta anche a scopi curativi per tutta una serie di patologie, dalla sindrome dell’ovaio polistico all’ endometriosi. Tutte le valutazioni del caso vengono ovviamente fatte dal medico.

Per prendere la pillola è necessaria sempre la prescrizione del medico, e va assunta facendo continue analisi e controlli. Presenta un certo numero di effetti collaterali: vanno osservati in maniera attenta e riferiti puntualmente al ginecologo.

Il cerotto

Come la pillola fornisce all’organismo un dosaggio ormonale: l’assunzione non avviene però per via orale, ma tramite l’epidermide, grazie a un vero e proprio cerotto che va applicato sulla pelle.

Per sette giorni te ne dimentichi: in ogni confezione ne hai tre e ne va applicato uno per settimana a partire dal primo giorno delle mestruazioni. Poi fai una settimana di intervallo. Di solito viene applicato sulla natica, perché rimane nascosto. Misura circa 4,5 centimetri per lato e nella parte centrale contiene un “cuscinetto” imbevuto di ormoni estrogeni e progestinico.

Presta attenzione alle creme e gli oli per il corpo: non utilizzarli nella zona dove applichi il cerotto. Possono rendere meno efficace l’adesivo che lo fa aderire alla pelle.

L’anello vaginale

Si tratta di un piccolo dispositivo a forma di anello che va inserito (in maniera autonoma) all’interno della vagina, e che va indossato ininterrottamenteper 21 giorni consecutivi, succeduti da una settimana di pausa. Funziona anche questo rilasciando un dosaggio ormonale.

Grazie alla particolare forma e alla consistenza, non ti accorgi di averlo. Ha un diametro di circa 5,4 centimetri, uno spessore pari a quello di un foglio di carta e lo puoi usare anche se sei allergica al silicone perché il materiale è atossico.

La spirale ormonale

Simile alla spirale tradizionale, ma è dotata di un micro-serbatoio che contiene l’ormone progestinico e lo rilascia gradualmente. Come la spirale tradizionale, “interferisce” con la risalita degli spermatozoi ma è ancora più sicura perché unisce l’azione ormonale a quella meccanica.

Dura ininterrottamente per cinque anni. La inserisce il tuo ginecologo negli ultimi giorni delle mestruazioni e devi solo tornare per il controllo una volta all’anno.

È il contraccettivo più indicato se hai il flusso molto abbondante perché ne riduce in maniera significativa la durata e la quantità.

Presta attenzione alle infiammazioni: occhio a perdite di qualsiasi colore oppure a dolori al basso ventre.

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Coito interrotto

Rientra di diritto tra i metodi cosidetti naturali, ma a dirla tutta non si tratta di un vero e proprio metodo contraccettivo, data la sua altissima fallibilità. Consiste infatti nell’interrompere la penetrazione subito prima dell’eiaculazione, in maniera tale che lo sperma non entri in contatto con i genitali femminili.

In realtà la fecondazione può avvenire anche prima dell’eiaculazione, per via dell’emissione del liquido pre-eiaculatorio. Inoltre è necessario un forte autocontrollo da parte dell’uomo affinchè la penetrazione possa essere interrotta in tempo utile.

Metodi contraccettivi naturali

I metodi contraccettivi naturali si basano sull’individuazione dei giorni fertili della donna, e una volta individuati, si evitano in toto rapporti in quei giorni. I metodi per individuare i giorni dell’ovulazione possono essere diversi:

Ogino Knaus: si basa sull’astensione dal rapporto nei giorni indicati come pericolos, che si individuano facendo i conti dell’ovulazione. L’ovulazione avviene a metà del ciclo. Se hai un ciclo di 28 giorni, l’ovulazione dovrebbe avvenire al quattordicesimo giorno. I periodi “no” sono sempre 3-4 giorni prima e 3-4 giorni dopo. Prendendo ad esempio questo giorno 14, dall’11 fino al 18, quindi, niente rapporti. Ha un indice di sicurezza del 70%, ma il conto può essere suscettibile di cambiamenti.

La temperatura basale: si basa sul fatto che la temperatura del corpo è relativamente bassa prima dell’ovulazione. Poi durante l’ovulazione si alza di 4-5 decimi, restando costante intorno ai 37 gradi fino alla mestruazione. Si possono avere rapporti solo dal quarto giorno dopo l’innalzamento della temperatura. Prima di passare a questo metodo bisogna, per un mese, misurare la temperatura (nel retto o in vagina) la mattina, a digiuno e prima di alzarsi.  Si deve riportare tutto in una tabella e poi “adeguarsi”. Controindicazioni: non è fatto per tutte le donne ma solo per quelle molto precise (e, forse, molto fortunate).

Metodo Billings: si basa sull’osservazione costante delle nostre perdite vaginali. In prossimità dell’ovulazione il muco cervicale (la secrezione della cervice uterina) aumenta in lunghi filamenti detti “chiara d’uovo” e si è molto umide internamente. Controindicazioni: se siamo soggette a infiammazioni possiamo equivocare…

Metodo osservazione sintomi:  i crampi addominali e la tensione mammaria sono spesso presenti nel periodo precedente l’ovulazione, così come il dolore acuto che accompagna l’ovulazione. Nei giorni in cui si manifestano questi sintomi si evitano i rapporti.

Dosaggio LH: Individua su un campione di urine, il picco di un ormone prodotto dall’ipofisi (LH), che ha un veloce aumento prima dell’ovulazione. Il sistema rilevatore cambia di colore e quindi  metodo l’ovulazione avverrà entro le 8-12 ore successive. Si esegue il test da 2-3 giorni prima della data presunta dell’ovulazione fino ad arrivare al segnale di positivo. L’applicazione di questo metodo è simile a quello della temperatura basale.

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