Corbis OTITE

QUEGLI IMPROVVISI CALI DI UDITO

Ti sembra che tuo figlio non ci senta più bene? Niente paura. Capita spesso ai bambini. Ma nella maggior parte dei casi è un problema passeggero. Leggi qui da cosa può dipendere

Se da qualche tempo a questa parte, il piccolo continua a far ripetere le frasi e tiene il volume della televisione altissimo la causa di solito è l’otite media secretiva. È tipica della fascia d’età tra i cinque e i sette anni. A scatenarla è la formazione nella cassa del timpano di un catarro denso che ristagna e provoca infiammazione delle vie aeree superiori e del naso  e difficoltà a sentire. Rispetto alle normali otiti, non è semplice da individuare da parte della mamma. Perché non c’è febbre e neppure dolori all’orecchio.

Il primo passo quindi è una visita specialistica. L’otorinolaringoiatra, infatti, riesce a “vedere” l’ostruzione con uno strumento che ingrandisce l’interno dell’orecchio. L’esame dura pochi minuti e il bambino non avverte dolore.

La cura è un cocktail di farmaci da assumere per inalazione, a cicli di 20 giorni. L’obiettivo? Sciogliere il catarro e ridurre l’infiammazione che provoca dolore.

In associazione, tutti i giorni va eseguita un’accurata igiene nasale con acqua marina oppure termale.

 

Se il calo riguarda solo un orecchio e sente rimbombare le voci può essere un tappo di cerume, problema che riguarda più o meno due bambini su dieci.

Anche se si tratta di un disturbo banalissimo e facilmente risolvibile, il consiglio è di rivolgersi sempre al pediatra.

È meglio infatti evitare il fai-da-te, dal momento che le strutture interne dell’orecchio nei bambini sono delicatissime.

No anche a stuzzicare la parte con cotton fioc (nemmeno se imbevuti con l’olio) perché quasi sempre si ottiene l’effetto contrario. Il muco in questo caso finisce più in profondità, creando un tappo più laborioso da eliminare.

 

 

Se accade durante il decollo o atterraggio dell’aereo è normale: succede quando c’è un passaggio abbastanza repentino da una quota all’altra e soprattutto se il bambino ha un po’ di raffreddore. Le delicate strutture  dell’orecchio fanno fatica, infatti, ad adattarsi rapidamente al cambio di situazione ambientale.

Il risultato? Un’alterazione della pressione nella zona retrostante il timpano, con dolore e calo dell’udito, a volte così intenso da rimanere in un mondo ovattato anche per ore.

Per fortuna, però, questa forma di otite si previene bene. È sufficiente che il bambino durante il decollo e l’atterraggio mastichi un chewing-um, oppure inizi  a deglutire  come se stesse bevendo sorsate di acqua.

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