Ma quali sono le indicazioni mediche e le soluzioni che si traggono dai risultati della ricerca?
Rinaldi spiega, “abbiamo addirittura individuato una precisa malattia che è definita “scalpo sensibile”. L’esposizione all’inquinamento crea una tale irritazione che la pelle diventa più sensibile e talvolta il cuoio capelluto è talmente irritato che l’evolversi della patologia porta alla caduta dei capelli. Tutto ciò si previene con lavaggi super frequenti utilizzando shampoo detergenti, anche a base di amminoacidi, o soluzioni che possano lenire le irritazioni. Nel momento in cui il prurito è troppo forte e la sensibilità è accentuata è opportuno rivolgersi a uno specialista”.
Insomma, d’ora in poi non è così azzardato affermare che la riduzione dello smog e del pericoloso traffico nei centri metropolitani concorrano davvero, non solo metaforicamente e per vie differenti, a “salvare la pelle” dei cittadini.