Già provata l’eco-mindfulness?

Immergersi nel verde mitiga il nostro inquinamento mentale e ci aiuta a ritrovare l’equilibrio interiore. L'eco-mindfulness è un balsamo contro ansia e tristezza che fa bene anche al Pianeta

Il colore dei prati e del cielo, una doccia cromoterapica di verde e di blu dalla comprovata azione rilassante. Il profumo dei fiori, delle foglie, del legno, efficace aromaterapia antietà, lo dice la scienza. E poi, il suono degli alberi, il vento che ti accarezza la pelle. La natura sembra fatta apposta per amplificare l’effetto benessere di alcune pratiche. Prendi la mindfulness, esercizio di consapevolezza che ti aiuta a vivere il presente, a prestare attenzione alle tue sensazioni e al respiro per mettere fine all’ingarbugliarsi dei pensieri. «È una pratica che trova nella natura un alleato d’eccellenza per ristabilire l’equilibrio interiore, mitigare l’inquinamento mentale ed emotivo che viviamo ogni giorno, contrastare l’ansia» spiega Davide Viola, psicologo, psicoterapeuta e autore del libro Eco-mindfulness – Meditazioni per connettersi con la natura (Nuova Ipsa Editore).

Eco-mindfulness per sintonizzarci con la natura

«Meditare nel verde migliora anche la consapevolezza ambientale: ci insegna a sintonizzarci con la natura, a essere più attenti a quel che ci circonda, al riflesso che le nostre azioni hanno sulla salute del Pianeta. Ci permette, insomma, di sviluppare una sorta di intelligenza ecologica». L’eco-mindfulness può sanare la frattura tra noi stessi e l’ambiente interrompendo un circolo vizioso che fa male a entrambi «Siamo sempre stati portati a vedere la natura come qualcosa da sfruttare, a nostro unico e solo vantaggio» continua lo psicologo. «Il risultato non è solo la crisi ecologica che stiamo attraversando, ma un disagio interiore che ci porta a non sentirci parte dell’universo».

Eco-mindfulness: dove praticarla

Sappiamo già che ti starai dicendo che non hai tempo né possibilità di andare in chissà quale posto isolato o atollo tropicale per provarci. Ma per praticare l’eco-mindfulness non serve essere in un bosco di montagna o raggiungere una spiaggia lontana. Basta incamminarsi nel verde di un piccolo parco vicino casa, su un argine di un fiume, in riva al mare. Luoghi dove potrai imparare a respirare e camminare con consapevolezza, per poter così abbandonare le tensioni del corpo e della mente.

Eco-mindfulness. Step 1: siediti e rilassa spalle e braccia

Primo passo allora, metti abiti comodi, cerca un angolo tranquillo nella natura, va bene anche il giardino di casa, e spegni il cellulare. Siediti su una panchina, una sedia o per terra, con le piante dei piedi a contatto col suolo, senza incrociare le caviglie né accavallare le gambe. La schiena è eretta ma non rigida, un po’ staccata dallo schienale se sei su una sedia, in modo che si sorregga da sé. Le spalle e le braccia sono rilassate, le mani sulle ginocchia o in prossimità, il collo leggermente all’indietro con il mento inclinato verso il basso, gli occhi chiusi o socchiusi. È una posizione che consente al respiro di fluire più liberamente ed esprime atteggiamento di autonomia, attenzione e accettazione. Resta così per qualche minuto cercando di prestare attenzione al tuo corpo.

Step 2: rallenta e respira i profumi

Fai una serie di respiri lenti e profondi. Focalizza l’attenzione sulla pancia, per sentire quando si solleva e si espande inspirando e si abbassa e si sgonfia con l’espirazione. Inspira col naso, concentrandoti sui profumi dell’erba, del muschio, del mare, su tutti gli odori che la natura ci consegna. Espira con la bocca, con un flusso d’aria costante, immaginando che le particelle inquinanti defluiscano dal corpo insieme all’aria. Lascia che l’attenzione si posi sul fluire delle sensazioni che accompagnano l’inspirazione e l’espirazione.

eco-mindfulness
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Step 3: alzati e cammina consapevolmente

La camminata consapevole, o mindful, non ha meta. Se la fai nella natura è un ottimo antistress, che ha una comprovata azione antidepressiva. Come tutte la pratiche mindfulness combatte il mind wandering, il “chiacchiericcio” della mente che porta a vagare da un pensiero all’altro senza sosta, che ti porta al passato o ti trasferisce nel futuro, agitando preoccupazioni e fantasmi e aumentando il livello di stress dell’organismo. L’ideale sarebbe farla a piedi nudi, a contatto con l’erba, la sabbia o la terra, ma se sei in un luogo che impone l’uso delle scarpe va bene lo stesso. Parti in piedi, con la schiena dritta. Sposta lentamente il peso sul piede sinistro, fai attenzione al destro, che si sentirà alleggerito. Stacca il piede destro da terra e muovilo in avanti. Presta attenzione al contatto delle dita con la terra e alla caviglia. Stacca da terra il piede sinistro, spostalo in avanti e appoggialo davanti a te. Concentrati su ogni movimento: sollevare, muovere, riappoggiare. Quando ti distrai riporta l’attenzione sui piedi.

Step 4: scegli un albero e appoggia le mani

Ormai sappiamo tutto sull’efficacia del bagno di foresta, l’immersione nel bosco capace di stimolare il sistema immunitario. L’ecomindfulness ci porta a concentrarci su un dettaglio: il singolo albero da abbracciare per entrare in contatto con la sua anima e coglierne l’essenza. Fatti guidare dall’istinto e scegli semplicemente una pianta con cui ti senti più in sintonia. Cerca un contatto graduale: appoggia prima un palmo sulla corteccia e solo dopo poni l’altra mano sul tronco arrivando ad abbracciarla. Allenati all’attenzione e all’ascolto. Attraverso le mani, ma non solo, puoi avvertire l’energia smisurata e potente dell’albero, dalle radici alle foglie. Puoi percepire persino il suo respiro e il processo di fotosintesi clorofilliana. Respira piano e mantieniti in posizione per qualche minuto. Guardare e abbracciare un albero ci fa sentire parte di un mondo più grande, ci rimette in contatto con la nostra anima più istintiva e agisce come un balsamo contro ansia e tristezza.

Step 5: raccogli i doni del bosco e fai un mandala

Ecco un’altra esperienza per sintonizzarti con la natura. Mentre passeggi nel verde, raccogli materiali di diversi colori, legnetti, foglie, bacche, muschio, sassi, petali, cortecce, . La raccolta è uno stimolo per osservare meglio la natura ed essere più consapevoli dei tesori che ci regala. A casa, disponi gli oggetti in maniera circolare: parti dal centro e costruisci il tuo mandala a cerchi concentrici, dall’interno verso l’esterno. Poi riportalo nel bosco e lascialo in dono alla natura, come segno di gratitudine.

C’è anche il disturbo da deficit di natura

Immergersi nella natura quando si può, prestando attenzione a colori, profumi, suoni è una sorta di eco-mindfulness informale da praticare tra amici e da proporre agli anziani e ai bambini. I piccoli ne trarranno beneficio contro quello che è definito “disturbo da deficit di natura”, un malessere derivato dalla scarsa vita in libertà, all’aperto, e che può favorire sovrappeso, depressione, ansia, difficoltà di concentrazione. Per combatterlo, serve fare esperienze nel verde, come guadare un ruscello, osservare le formiche, arrampicarsi su un albero, cogliere un frutto da una pianta e mangiarlo. Il WWF ha raccolto le 50 cose da fare prima degli 11 anni contro il deficit di natura. Le trovi su wwf.it/pandanews/ambiente/50-cose-da-fare-prima-degli-11-anni-contro-il-deficit-di-natura/

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