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Tosse e raffreddore, lavoro lo stesso?

  • 05 06 2023
Quante volte ti sei chiesta se, ai primi sintomi di una malattia, fosse meglio continuare a lavorare o prenderti una pausa. Ecco alcune riflessioni che dovresti fare quando inizi a "covare" qualcosa

Non è sempre facile stabilire quando è il caso di “metterti in malattia”. Magari hai un raffreddore, una leggera tosse, avverti i classici malesseri pre-influenzali ma non te la senti di stare a casa, preferisci stringere i denti e andare a lavorare. Ma quando deve scattare lo stop? Quando è più che legittimo staccare del lavoro, prenderti di pausa e pensare alla tua salute?

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Tosse e raffreddore: cosa fare dopo i primi sintomi

Se si avvertono i primi sintomi di un raffreddore, puoi trattarli precocemente con farmaci da banco o assumendo multivitaminici ricchi di zinco, che possono contribuire a combattere subito i germi. È inoltre buona norma idratarsi adeguatamente e riposare per cercare di contrastare il progredire della malattia. Rallentare i ritmi dell’attività lavorativa sarebbe consigliabile. E se proprio preferisci non staccare, almeno prediligi lo smart working: il perché è presto detto.

donna influenzata

Il rischio di contagiare i colleghi

Non recarti in ufficio quando sei malata è una scelta responsabile e rispettosa innanzitutto nei confronti di te stessa, ma anche degli altri. Il rischio, quando si tratti di una malattia virale, è quello di contagiare i colleghi. L’esperienza della pandemia dovrebbe avercelo insegnato. Con tosse, rinorrea, mal di testa meglio starsene a casa. Durante le prime 48-72 ore, è fra l’altro più probabile che si condivida il contagio. Inevitabili sono le ripercussioni, in ufficio, sulla produttività e la mole di lavoro che chi resta operativo è costretto ad affrontare. Finché la persona malata è una il carico di lavoro magari è sostenibile, ma se i germi si diffondono oltremisura un team può essere messo a dura prova.

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I dubbi se hai la febbre

Un sintomo da tenere in considerazione quando sei indecisa sull’opportunità di lavorare o meno è la comparsa della febbre. Detto questo la temperatura “normale” varia leggermente da persona a persona. Si ha la febbre quando il valore eccede quello abituale per un determinato individuo, che sia 36.5 gradi o 37. Nel caso in cui noti il termometro salire a un livello che, per te, è anomalo fallo presente al tuo medico: sarà lui a valutare, in base ai sintomi, se è il caso di prendere malattia.

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La lezione del COVID-19

Se sospetti di avere l’influenza o il COVID-19, è importante sottoporti a un test per evitare di mettere a rischio gli altri. Un test positivo a casa può essere considerato accurato, ma in caso di negatività potrebbe essere necessario confermare i risultati con un test PCR presso una clinica o una farmacia. È essenziale fare tutto il possibile per evitare di esporre gli altri al rischio di infezione. Anche se sei vaccinata o hai già contratto il COVID-19 in passato, è importante rimanere vigili. La vaccinazione non garantisce l’immunità completa, e ci sono casi in cui persone vaccinate possono ancora contrarre e trasmettere il virus. Pertanto, è necessario adottare precauzioni adeguate e prendere sul serio i sintomi che si manifestano.

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