Sonno necessario ai bambini

Quanto deve dormire un bambino?

È un dubbio che assale molti genitori: quanto dovrebbe dormire un bambino? Molto dipende dall'età ma una cosa è certa, il sonno è indispensabile sia per la crescita sia per preservare una buona salute mantenendo le difese immunitarie al top

Il sonno è una componente fondamentale della vita dell’uomo. Infatti, dormire bene e nella giusta quantità rappresenta una protezione importante nei confronti di numerose malattie, nonché dell’obesità. Chi dorme senza problemi ha meno probabilità di essere in sovrappeso o di ammalarsi, rispetto a coloro che soffrono di insonnia.

Ma non sono soltanto gli adulti a essere insonni: oggi anche sempre più bambini, di diverse fasce d’età, tendono a dormire male e poco. Con conseguenze importanti sia dal punto di vista della crescita e del rendimento scolastico, sia a lungo termine riguardanti il sistema immunitario e la salute in generale. Ma esiste una quantità ideale di sonno, a seconda delle diverse fasce anagrafiche? Pare proprio di sì: a stabilire quanto dovrebbe dormire un bambino, ha pensato l’American Academy of Sleep Medicine con una tabella specifica suddivisa per fasce d’età. Quest’ultima ha preso in considerazione anche le raccomandazioni della National Sleep Foundation riguardo al sonno necessario nell’infanzia e nell’adolescenza.

I dati

Qualche parola andrebbe spesa anche in merito ai dati, in parte allarmanti, che provengono da una recente indagine condotta dalla Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS).

Secondo i dati raccolti, in Italia soltanto il 70% circa dei bambini (fino ai 14 anni di età) dormirebbe in modo adeguato al fabbisogno, con una menzione in negativo per la fascia d’età che va dai 10 ai 13 anni. I più a rischio sarebbero, dunque, i preadolescenti.

Le motivazioni che sottendono questa carenza di sonno, spaziano dallo stile di vita (frenetico e caratterizzato da una forte componente ansiosa già in giovanissima età) all’abitudine a utilizzare dispositivi tecnologici prima di coricarsi se non addirittura a letto.

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Quanto dovrebbe dormire un bambino

Analizziamo, dunque, i dati raccolti dai pediatri della SIPPS (all’interno del progetto “Ci piace sognare”) riguardo al numero di ore di sonno necessarie al bambino a seconda della sua età.

Nella fascia anagrafica che va da 1 a 3 anni, il bambino dovrebbe dormire tra le 12 e le 14 ore. Tra i 3 e i 5 anni, dalle 10 alle 13 ore, mentre dai 5 ai 12 anni circa 10-11 ore. Infine, dopo i 12 anni di età, sono comunque consigliate almeno 9 ore di sonno.

Conseguenze della mancanza di sonno

Per capire quanto siano serie e importanti le conseguenze di un riposo inadeguato nell’infanzia e nell’adolescenza, torniamo al progetto “Ci piace sognare” della SIPPS.

Le conseguenze della mancanza di sonno in fase di crescita sono emotive (tra cui ansia e depressione), comportamentali (tra cui aggressività e iperattività), riguardanti il coordinamento motorio e concernenti il peso (predisposizione a sovrappeso e obesità).

Ma non solo, i bambini e gli adolescenti che dormono un numero di ore insufficienti mostrano anche minor capacità di concentrazione e di attenzione, una memoria meno attiva (la fase REM è essenziale per sviluppare la capacità mnemonica) e più astrazione (difficoltà nell’applicare concetti matematici).

Infine, ma non meno importante, i bambini che dormono poco e/o male mostrano un sistema immunitario indebolito e più vulnerabile all’attacco di virus e batteri.

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Consigli dei pediatri

All’interno del progetto “Ci piace sognare”, ritroviamo anche i preziosi consigli dei pediatri (basati sulle raccomandazioni della National Sleep Foundation) per favorire un sonno sereno e adeguato in bambini e adolescenti. La prima regola d’oro è assicurare ai bambini e agli adolescenti una regolare routine prima di andare a dormire. Inoltre, l’orario consigliato per coricarsi in età scolare sono le 21.

I pediatri raccomandano, inoltre, di evitare la presenza (e, ovviamente l’uso) di TV e altri dispositivi tecnologici in camera da letto. Ed è sconsigliata anche la presenza di un adulto nella stanza nel momento dell’addormentamento.

Anche l’alimentazione prima della nanna è importante: no ai cibi e alle bevande contenenti caffeina ed eccitanti. Infine, una curiosità: pare che i più vulnerabili all’influenza (negativa) dei dispositivi tecnologici in camera da letto siano i maschietti.

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