Effetti del caffè sulla salute

Bere un caffè con le amiche, un primo appuntamento davanti alla tazzina di espresso o, ancora, il risveglio con il profumo della moka che invade la casa.

Il caffè è, a ragione, una delle bevande più amate sia dalle donne sia dagli uomini. Tutti conoscono a grandi linee proprietà e rischi della caffeina e, per esperienza diretta, più o meno tutti hanno avuto rapporti stretti con il potere magico del caffè quando suona la sveglia o dopo aver bevuto qualche bicchiere di troppo…

Ma i benefici del caffè sono davvero numerosi e, spesso, non del tutto conosciuti. Il rovescio della medaglia? Insonnia, tachicardia, ansia e bruciore di stomaco.

Ma, solitamente, questi "effetti collaterali" si manifestano quando si sbagliano le dosi giornaliere (in eccesso), se si soffre di particolari patologie (ad esempio di gastrite e ulcera), se si stanno attraversando fasi particolari della propria vita (gravidanza, stati ansiosi e depressivi, difficoltà a dormire).

Nella maggior parte dei casi descritti è lo stesso medico a sconsigliare l'assunzione di caffeina.

Caffè, fa male o bene alla salute?

Una tazzina di caffè può far bene sia alla salute sia alla linea, a patto di rispettare le dosi consigliate

 

Potenzia memoria e concentrazione

Ricordi più nitidi e prontezza nello studio

Uno degli effetti più conosciuti della classica tazzina di espresso, è quello di saperci svegliare e di aiutare la concentrazione durante lavoro e studio. Tant’è che, solitamente, prima di esami importanti si tende ad assumere più caffè del consueto, così come accade quando ci troviamo in una fase di surmenage lavorativo (la “pausa caffè” è emblematica).

Ma perché la caffeina ha il potere di svegliare e mantenere lucida e attiva la mente? Il caffè stimola positivamente le funzioni cognitive perché è un alcaloide che va a bloccare l’attività inibitoria di altre molecole, stimolando, così, a una risposta reattiva mente e comportamento.

Per quanto riguarda la memoria, recenti ricerche hanno dimostrato che a essere stimolata dalla caffeina, è soprattutto la memoria a lungo termine (consolidamento dei ricordi).

Potente antiossidante

Bontà che abbatte i radicali liberi

Il caffè è una bevanda ricchissima di antiossidanti, molecole che rallentano e ostacolano la produzione di radicali liberi. In particolare, una tazzina di caffè è ricca di antiossidanti come acidi clorogenici (fino a 250 mg in 100 ml di bevanda) e polifenoli.

L’effetto benefico anti-age e protettivo contro le patologie degenerative in generale, e neurodegenerative in particolare, nulla a che fare con la caffeina: infatti, anche il caffè decaffeinato svolge un’azione antiossidante a livello cellulare.

Sempre ai potenti antiossidanti presenti nella bevanda è attribuita anche un’azione protettiva nei confronti di alcune patologie tumorali, tra cui le neoplasie del cavo oro-faringeo.

Può aiutare il dimagrimento

Effetto lipolitico della caffeina

Il bello della tazzina di caffè è che non solo è buona e conviviale, ma è anche un mezzo per dimagrire con più facilità. Infatti, la caffeina svolge un’azione termogenica ovvero crea calore e provoca, quindi, un innalzamento del consumo calorico.

In più, a questo effetto liporiducente, si aggiunge la lieve riduzione dell’appetito (e degli attacchi di fame) che scatena l’assunzione del caffè in dosi però abbastanza elevate.

Non a caso, la polvere di caffè è spesso usata come ingrediente cosmetico per i trattamenti estetici anticellulite, riducenti e drenanti.

Ovviamente, perché il caffè sia un piacere ipocalorico, è necessario non abbondare con lo zucchero o, ancora meglio, berlo amaro (in “purezza”).

Se proprio si sente il bisogno di dolcificare ogni tazzina di caffè, è consigliabile evitare i dolcificanti sintetici e orientarsi, invece, su zucchero di canna integrale oppure sciroppo di agave (in alternativa, malto d’orzo o di riso).

Protegge le arterie

Caffè anti-colesterolo

A lungo si è creduto che il caffè potesse essere dannoso per cuore e arterie, in realtà numerose ricerche hanno poi confermato che il caffè, se assunto a piccole dosi, è invece protettivo contro i disturbi cardiovascolari.

Invece, per ciò che riguarda il colesterolo, il caffè contiene antiossidanti come l’acido clorogenico, l’acido caffeico e le melanoidine. Queste molecole agiscono positivamente sulla diminuzione della produzione di radicali liberi e colesterolo cattivo (LDL).

Aumentando la caffeina il battito cardiaco, a chi soffre di aritmia si consiglia invece di optare per il caffè di tipo decaffeinato.

Fa passare o fa venire il mal di testa?

Attenta alla dipendenza da caffè

Non è una leggenda che il caffè sia in grado di alleviare il mal di testa. Infatti, la caffeina possiede un potere vasocostrittore importante: possiamo quindi sostenere che il caffè svolge una lieve azione analgesica contro emicrania, cefalea e nevralgie in generale.

Pare in proposito che, in caso di mal di testa, si ottengano effetti migliori sorseggiando un caffè lungo, all’americana.

Attenzione, però, al rovescio della medaglia: bere troppo caffè crea una sorta di dipendenza e, se si smette tutto di un colpo di assumere caffeina, può generarsi una vera e propria crisi di astinenza.

Tra i sintomi di tale condizione da “mancanza di caffè”, possono figurare anche forti emicranie. Questa reazione violenta non colpisce tutti i bevitori “seriali” di caffè, essendo soggettiva, ma è frequente soprattutto tra le donne.

Caffè e mal di stomaco

L’espresso non causa l’ulcera

Un’altra credenza comune è che il caffè provochi l‘ulcera gastrica. In realtà, questa patologia è causata da un batterio chiamato Helicobacter pylori e non può essere, quindi, provocata dall’assunzione di caffè.

Ma è vero, invece, che se si soffre di acidità (a maggior ragione se provocata da gastrite o ulcera) il caffè può aggravare la situazione aumentando i bruciori di stomaco.

E questo accade sia con il caffè normale sia con il caffè di tipo decaffeinato. Quindi, se lo stomaco brucia, o si rinuncia al caffè oppure si può aggiungere del latte per attenuare l’effetto irritante della bevanda sulle pareti dello stomaco.

Quanto berne e quando è controindicato

No in gravidanza e allattamento

Quanto caffè si può bere ogni giorno? La dose ideale è, chiaramente, soggettiva e riferita sia all’età sia alle condizioni fisiche. In linea generale, la dose massima giornaliera consigliata si attesta attorno alle tre tazzine di caffè (più o meno 250 mg di caffeina).

A questo proposito, è bene sapere che il caffè preparato con la moka contiene più caffeina dell’espresso del bar (contrariamente a quanto si creda) ma meno del caffè americano. Infatti, più il caffè è lungo (non allungato con acqua ma preparato lungo) più aumenta la dose di caffeina in esso contenuta.

Il caffè è controindicato, invece, in gravidanza (la caffeina attraversa la barriera della placenta) e durante l’allattamento. Solitamente, durante l’attesa, i ginecologi consigliano di debellare la bevanda dalla dieta oppure di consumarne al massimo una tazzina al giorno.

In alternativa, in gravidanza si può optare per il decaffeinato, da evitare comunque se si soffre di nausea. Attenzione anche al metodo di estrazione della caffeina utilizzato.

Quando si acquista un prodotto “dec”, è importante che sulla confezione vi sia la dicitura che attesta l’estrazione della caffeina senza l’utilizzo di solventi.

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