Fare il bagno in modo sostenibile

Così danneggiamo il mare: cosa evitare di fare quando fai il bagno

Con l'arrivo dell'estate si torna nelle spiagge: ma come evitare di danneggiare l'ecosistema e fare il bagno in modo sostenibile?

Estate, tempo ai bagni in mare; ma che impatto hanno le nostre vacanze sull’ecosistema e soprattutto si può fare il bagno in modo sostenibile?

La risposta è sì, a patto di fare attenzione ad alcuni dettagli molto importanti che possono aiutarci a non danneggiare il mare e vivere le ferie in modo più responsabile.

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Cosa inquina di più il mare

La plastica è il nemico numero uno del mare. I rifiuti, infatti, sono in assoluto le sostanze che inquinano maggiormente le acque salate, ma la plastica è il vero problema: quasi il 75% della spazzatura abbandonata in acqua, infatti, è composta da plastiche e microplastiche, che possono essere facilmente ingerite dagli animali che abitano questo ecosistema. Secondo alcuni studi, si stima che ogni anno finiscano in acqua tra i 4,8 e i 12,7 milioni di tonnellate di rifiuti plastici, pari a un camion al giorno. Ci sono poi i rifiuti e le sostanze rilasciate in mare dai pescatori, i mozziconi di sigarette, vetro, metalli, concimi, pesticidi, petrolio e tanto altro. Cosa possiamo fare per salvaguardare le acque della Terra? Ecco alcuni consigli. 

Bagno in modo sostenibile? Si può!

Anche in spiaggia possiamo comportarci in modo sostenibile e lasciare l’ecosistema più pulito di come lo abbiamo trovato; tra plastica e creme solari, sono tante le attenzioni che dobbiamo avere per tenere un approccio più green anche al mare.

Ecco alcuni suggerimenti e consigli per poter vivere le ferie senza rinunciare al relax e al divertimento e al contempo salvaguardando l’ambiente.

La scelta del costume da bagno

Un aspetto a cui magari non si presta attenzione, ma molto importante per fare il bagno in modo sostenibile è la scelta del costume; sembra strano ma è proprio così.

Secondo alcuni report diffusi del Parlamento Europeo, infatti, gli indumenti sintetici possono rilasciare ogni anno fino a 0,5 milioni di tonnellate di microfibre nei mari e costituire il 35% delle micro-plastiche disperse nell’ambiente.

Meglio allora scegliere costumi da bagno realizzati con materiali naturali o in modo il più sostenibile possibile, assicurandoci che non rilascino micro-plastiche dannose nel mare.

Bikini moda mare estate 2023

Lo stabilimento? Sì ma sostenibile

 Anche la scelta dello stabilimento in cui passare le giornate in spiaggia è importante e va fatta con attenzione.

Dalla raccolta differenziata, al risparmio idrico ed energetico, da sempre associazioni come Legambiente stilano ogni anno una lista di stabilimenti balneari che si sono distinti per in termini di salvaguardia del territorio.

Scegliere di prenotare ombrellone e lettino in uno di questi (in particolare in quelli con la bandiera blu di Legambiente) è sicuramente un primo passo per fare il bagno in. modo sostenibile!

Un altro aspetto molto importante riguarda proprio il risparmio idrico e la protezione del mare; è molto importante ridurre al minimo i consumi di acqua potabile e di inquinare gli scarichi con i saponi e detergenti nelle docce.

Attenzione alla crema solare

Un occhio di riguardo va anche alla scelta della protezione solare: creme idratanti, schermi protettivi, olii abbronzanti possono essere dannosi per l’ecosistema una volta che ci immergiamo in acqua.

Secondo i report della World Tourist Organization infatti, solo nei mari tropicali vengono rilasciate ogni anno dalle 6.000 alle 14.000 tonnellate di creme che raggiungono le barriere coralline e ne distruggono il delicatissimo ecosistema.

Le sostanze a cui fare attenzione quando scegliamo la crema solare sono sei – avobenzone, oxybenzone, octocrylene, homosalate, octisalate e octinoxate – e recenti studi hanno scoperto che sono dannose anche per l’uomo, perché rischiano di rimanere in circolo nel nostro corpo molto a lungo.

Alcune località come la Tailandia e le Hawaii, proprio per questo motivo, hanno bandito dalle loro spiagge l’utilizzo di creme solari.

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Pranzo al sacco senza plastica

Un altro grande classico delle vacanze in spiaggia è il pranzo al sacco sotto l’ombrellone: anche qui ci sono alcuni accorgimenti da tenere a mente per comportarsi in modo (quasi) irreprensibile dal punto di vista della sostenibilità.

Quando portiamo con noi in spiaggia degli snack o il pranzo al sacco è bene evitare se possibile contenitori in plastica, soprattutto se usa e getta e preferire invece contenitori in vetro o riutilizzabili.

Inoltre materiali come il vetro conservano il cibo meglio e più a lungo e aiutano ad evitare l’accumulo e la produzione di rifiuti non necessari; anche posate, piatti e bicchieri usa e getta vanno usati il minimo indispensabile e quando possibile portiamo una borraccia da casa, per minimizzare l’uso di bottigliette d’acqua in plastica che finiremmo con il buttare dopo l’utilizzo.

I rischi per l’ambiente

Queste attenzioni non sono da sottovalutare: l’impatto delle vacanze al mare ogni anno è durissimo per l’ambiente e tutti dobbiamo fare la nostra parte.

Un esempio? Il Programma ambientale delle Nazioni Unite ha recentemente riportato che il 14% di tutti i rifiuti solidi globali è prodotto ogni anno solo dall’industria turistica, con i turisti occidentali che producono in media tra l’1 e i 2 chilogrammi di rifiuti ogni giorno, al di là della destinazione prescelta.

Il turismo è anche un settore che consuma moltissime risorse idriche, poiché molti servizi e location – come spa, idromassaggi e piscine – richiedono forniture continue di acqua pulita. La cosa paradossale è che molti complessi si trovano in realtà in paesi a basso reddito, in cui il la scarsità d’acqua è un problema costante per la stragrande maggioranza della popolazione autoctona.

Certo non è facile cambiare radicalmente le proprie abitudini, in particolare in vacanza, ma bastano davvero pochissimi accorgimenti per vivere in serenità le ferie e fare il bagno in modo sostenibile e rispettando l’ambiente, evitando comportamenti dannosi per l’ambiente marino.

Dalla scelta del costume da bagno, alla crema solare, fino allo stabilimento e al pranzo al sacco, tutti possiamo contribuire a un piccolo cambiamento per proteggere l’ecosistema e l’ambiente.

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Inquinamento del mare conseguenza

Le conseguenze dell’inquinamento del mare sono molteplici. Innanzitutto la perdita di numerosi esemplari ittici e la conseguenza riduzione di biodiversità, che talvolta si traduce nell’estinzione di alcune specie marine. Questo provoca, a catena, conseguenze e squilibri sulla flora marina. Senza contare poi che l’inquinamento del mare provoca gravi danni alla salute di chi lo subisce e si ripercuote pure sul clima, con il fenomeno delle piogge acide per esempio. 

Cosa possiamo fare per salvaguardare il mare

Ognuno di noi può fare la sua parte per salvaguardare il mare. In primo luogo, riducendo il consumo (e quindi la produzione) di plastica e introducendo normative più severe per contrastare l’abbandono illegale rifiuti e lo sversamento illecito. Inoltre, promuovere il turismo sostenibile consentirà a sempre più persone di avere maggiore consapevolezza dei rischi dell’inquinamento marino. Organizzare poi la pulizia periodica delle spiagge, anche con l’aiuto di volontari, può essere un buon modo per raccogliere e differenziare molti rifiuti che, altrimenti, finirebbero in mare. 

 

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