riciclare cibi scaduti

7 modi smart di riutilizzare scarti di cibo che non si possono più mangiare

Quello di riutilizzare gli scarti in cucina è diventato un mantra di vita green per molte di noi. Ma se alcuni cibi non si potessero più mangiare? Anche se lo scarto non è edibile o la data di scadenza è passata da troppo tempo non è il caso di disperare: esistono diversi modi per recuperare questi avanzi in modo virtuoso.

Quando il bidone dell’umido di casa è sempre sull’orlo di strabordare è il momento di farsi la fatidica domanda:”Non starò buttando via più del necessario?” Per capire se nel mucchio ci sono scarti riutilizzabili iniziamo dai fondamentali, ovvero da un ripassino degli alimenti che credi non siano edibili e invece si possono recuperare e usare cucina.

Come riutilizzare gli scarti in cucina

Tra i cibi che potresti buttare spesso nel secchio dell’umido e che invece puoi riutilizzare in cucina ci sono le bucce, le foglie e i baccelli di frutta e verdura. Spesso le bucce e le foglie sono più ricche di nutrienti della polpa come accade per cavolfiore, broccoli, sedano, carote, porro, zucca, finocchi e mela.

Con le foglie e i gambi di scarto si preparano dei pesti casalinghi, mentre le bucce si possono friggere per diventare chips oppure usare per aromatizzare brodi e tisane. Se vuoi cucinare le bucce accertati che siano non trattate e possibilmente biologiche. 

Ti sarai chiesta più di una volta cosa fare con gli scarti di estrattore e centrifuga. Nonostante questi avanzi siano poveri di sostanze nutritive contengono molta fibra e hanno una consistenza asciutta e fibrosa che si presta bene a sostenere impasti di torte, muffin e biscotti oppure a dare corpo a polpette e sformati. Usa la fantasia.

Anche gli scarti di carne e di pesce si possono riciclare. I primi sono perfetti per realizzare brodi e per insaporire le salse. Mai sentito parlare del fondo bruno? È un concentrato di umami. Gli avanzi del pesce sono ottimi per brodi e brodetti da usare anche come base per risotti e salse.

Come fare con gli alimenti scaduti

Quanto durano i cibi in scadenza? Cosa succede se si mangia cibo scaduto? Sono queste le domande che ci assillano ogni qualvolta recuperiamo un vasetto di yogurt in fondo al frigorifero con la data di scadenza risalente a tre giorni prima. La buona notizia è che sono pochi gli alimenti scaduti di cui liberarsi definitivamente anche se solamente una parte di questi si può ancora mangiare.

Yogurt e latte si consumano, di norma,  fino a 6 giorni dopo la data di scadenza e i formaggi stagionati, anche in presenza di muffa, possono essere salvati dopo averla eliminata con un coltello. Le uova, soprattutto se consumate crude o alla coque, resistono fino a 3 giorni dopo la data di scadenza. Non corrono pericoli, oltre i due mesi dalla data di scadenza: passata di pomodoro, conserve sottaceto, pasta secca e riso, legumi e pesce in scatola. In ogni caso fidati dei tuoi sensi e del tuo istinto: se odore e sapore sono strani è il caso di passare al piano B.

7 modi per riutilizzare i cibi che non si possono più mangiare

Eccoci arrivate al piano B, da attuare quando ci troviamo di fronte ad alimenti di scarto irrecuperabili dal punto di vista alimentare o a cibo andato a male. Gli scarti e gli avanzi non si riciclano solo in cucina ma anche nella cosmesi, nel giardinaggio e in altre attività quotidiane. Scopriamo 7 modi di riutilizzare i cibi che non si possono più mangiare diventando cintura nera di riciclo creativo!

Olio esausto per il sapone

La conosciamo tutti la piccola tanica riempita poco alla volta di olio esausto in attesa della prossima gita all’isola ecologica. Esiste però un modo di usare l’olio esausto per produrre qualcosa di nuovo e utile: il sapone per il bucato. Gli ingredienti principali sono olio, acqua, amido di mais o di riso e soda caustica. È necessaria dunque un po’ di dimestichezza nell’autoproduzione dei saponi e molta attenzione nell’utilizzo della soda caustica. 

Limoni rattrappiti come detergente antibatterico

I limoni un po’ vecchiotti iniziano a raggrinzirsi perdendo parte del succo, ma tutto. Ed ecco che i limoni troppo agé si possono immergere nell’acqua del lavaggio dei piatti per un’azione sgrassante più efficace, riporre all’interno della lavastoviglie prima di azionarla e strofinare, tagliati a metà e dal lato della polpa, sui taglieri in legno per disinfettarli e sbiancarli.

Bustine di tè come deodorante

Sapevi che le bustine di tè usate catturano gli odori? Una volta asciutte puoi riporle in frigorifero o nel guardaroba e sostituirle dopo qualche giorno. Un sola bustina di tè non sara sufficiente, dunque raccogline un po’ all’interno di un sacchetto forato prima di posizionarle dove ce n’è bisogno.

Latte andato a male come detergente

Il latte scaduto oltre il limite del possibile utilizzo in cucina è un ottimo detergente per gli oggetti in pelle, dalle borse ai divani. Per eliminare macchie e aloni sarà sufficiente intingere un panno nel latte e passarlo sulla superficie da trattare. Se aggiungiamo del succo di limone al latte questo diventa anche un buon lucidate per l’argenteria

Yogurt scaduto come maschera per i capelli

Se all’assaggio lo yogurt scaduto è più acido del solito usalo come maschera nutriente per i capelli da applicare sulle lunghezze ancora umide, lasciare in posa per qualche minuto e sciacquare sotto l’acqua tiepida. 

Ortaggi di scarto per il regrowing

Puoi creare il tuo orto minimale a partire dagli scarti di cucina piantando gli ortaggi che proprio non si possono salvare o parti di questi che andrebbero a finire nella pattumiera. Questa tecnica si chiama regrowing e puoi praticarla con il fondo del cespo d’insalata, la parte più dura dei gambi di sedano e cipollotto, e con le patate germogliate. È trendy e super ecologico!

Frutta troppo matura per il compost

Se la frutta è troppo matura persino per trasformarsi in una confettura non ti resta che indirizzarla verso il composter casalingo. I frutti più adatti al compostaggio sono: pera, mela, uva, prugna, mango, ananas, fragola e anguria. In piccole quantità, per non rendere il compost troppo acido, anche arancia, limone, mandarino e pompelmo.

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