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Il prigioniero del cielo di Zafón: le recensioni delle lettrici

  • 05 04 2012

Abbiamo consegnato alle lettrici iscritte al nostro Gruppo di lettura  "Mi libro con voi" una copia dell'ultimo romanzo di Carlos Ruiz Zafón.  Ecco le loro recensioni

Nakkera ha recensito il libro di Zafón

Abbiamo consegnato alle lettrici iscritte al nostro Gruppo di lettura  “Mi libro con voi” una copia dell’ultimo romanzo di Carlos Ruiz Zafón.

Ecco la recensione di Nakkera del libro Il prigioniero del cielo (Mondadori) di Carlos Ruiz Zafón:

In questo romanzo ritroviamo Daniel Sempere, l’indimenticabile  personaggio del romanzo L’Ombra del Vento. Siamo a Barcellona, in pieno  inverno…Daniel e’ ormai un uomo sposato e dirige la biblioteca con il  padre e l’amico Fermin. Una mattina entra zoppicando  in libreria un  uomo dall’aspetto buio e torvo, acquista un edizione del “Conte di  Montecristo” molto rara e prega Daniel di darla a Firmin, lasciandola  con una dedica inquietante. Questa cosa sconvolge molto Firmin e lo  riporta indietro nel passato….la sua vita sta’ per cambiare perche’  una dolorosa verita’ lo fa addentrare nelle orribili prigioni del  Montjuic e scoprire un patto malefico tra David Martin (il personaggio  che narrava il libro Il Gioco dell’angelo) con il suo carceriere, il  perfido Valls, che rappresenta il peggio del regime franchista.

Confesso  che tutti i romanzi di Zafon sono pieni di atmosfera e mistero. anche  questo libro rispecchia in pieno l’atmosfera ovattata e buia della  Barcellona che abbiamo conosciuto con il suo primo bellissimo romanzo.

Il mio giudizio e’ molto positivo. l’ambientazione storica e la descrizione di Barcellona sono perfette.

Ho  letto questo romanzo in pochissimi giorni e ringrazio ancora la  redazione per il bel regalo che mi ha fatto……Il romanzo che ho amato  di piu’ in assoluto di Zafon e’ stato L’Ombra del vento ma quest’opera  non e’ da meno.

Si legge davvero bene e la narrazione ci   coinvolge con personaggi vecchi che abbiamo gia’ conosciuto e nuovi che  fanno subito parte della storia.

A questo punto siamo in attesa del volume seguente….e’ chiaro che la storia non finisce qua. Consigliatissimo.

Leggi gratis il primo capitolo del libro sul sito www.librimondadori.it

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La recensione di Xeni de "Il prigioniero del cielo"

Ecco la recensione di Xeni del libro Il prigioniero del cielo (Mondadori) di Carlos Ruiz Zafón:

Anche questa volta Zafon non si smentisce, “Il prigioniero del cielo” è un altro dei suoi bellissimi libri. Chiude la trilogia dopo “L’ombra del vento” e “Il gioco dell’angelo” infatti vi ritroviamo più o meno gli stessi personaggi, Sempere padre e figlio che continuano a gestire la libreria insieme a Fermin Romero de Torres, il buon Fermin intorno al quale ruota  un po’ tutto il romanzo.

Un lungo passato di prigionia , un angoscioso segreto e la meschina figura di Mauricio Vals che sembra tirare i fili di molte vite sono il leit motiv del romanzo. Ed è proprio dal rocambolesco passato di Fermin che emerge una verità sconvolgente, quella sulla tragica fine di Isabella, madre di Daniel Sempere.

Ma la verità non sarebbe venuta alla luce se un giorno non avesse fatto il suo ingresso in libreria uno strano personaggio claudicante  con una minacciosa dedica a Fermin……dov’è la chiave di tutto?

Daniel Sempere farà di tutto per scoprirlo mettendo a rischio la propria incolumità per aiutare Fermin che non è da meno. Gli ingredienti  per tener legato il lettore fino all’ultima pagina ci sono tutti, suspense, crudeltà, cattiveria umana, ma anche altruismo e generosità e un finale che lascia presagire un seguito.

Leggi gratis il primo capitolo del libro sul sito www.librimondadori.it

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Cvergani recensisce "Il prigioniero del cielo" di Carlos Ruiz Zafón

Ecco la recensione di Cvergani del libro Il prigioniero del cielo (Mondadori) di Carlos Ruiz Zafón:

Prendete una giornata per voi, mettetevi comodi e rilassatevi perché quando aprirete questo libro per rientrare nel mondo di Daniel non riuscirete più ad uscirvi.
Siamo ancora nella Barcellona del dopoguerra. Il Sig. Sempere, il figlio Daniel e il Sig. Fermin sono preoccupati perché gli affari alla libreria non vanno granchè bene anche se la corsa ai regali di Natale è già iniziata.
Al Sig. Sempere viene un’idea per attirare clienti e lascia così il negozio; anche l’eccentrico amico/aiutante Fermin se ne va lasciando così Daniel solo. Per poco però: entra infatti un cliente che subito si avvicina alla teca dei libri più preziosi: vendere anche solo uno di quei cimeli potrebbe risollevare la situazione economica della libreria.
“Il conte di Montecristo” è l’oggetto dei desideri dell’oscuro visitatore nonché il pezzo più caro tra tutti i libri che potesse scegliere! Ma a Daniel quell’individuo non va molto a genio, c’è  qualcosa in lui che lo inquieta. Alla fine l’uomo misterioso convince Daniel a vendergli il libro pagandolo profumatamente, oltre il doppio del prezzo richiestogli. Ma il cliente, mentre lascia una dedica sulla prima pagina, ha una richiesta alquanto bizzarra che lo incuriosisce ulteriormente: consegnarlo a Fermin come regalo.
Daniel decide così di lasciare il negozio incustodito (se solo suo padre se ne accorge sono guai!!) per seguire l’ambiguo personaggio.
E da qui inizia l’avventura, il mistero avvolge personaggi del passato e del presente: amanti, amici, ex carcerati e l’antagonista d’eccellenza, pretenzioso, arricchito e potente, che intreccia inaspettatamente i fili delle vite delle sue vittime/marionette con quelli delle, seppur tranquille, esistenze di Daniel, Fermin e dei loro cari.
Amore, amicizia, compassione, odio e desiderio di vendetta si susseguono nel passato e nel presente dei nostri due protagonisti in un perfetto mix per ingolosire il lettore che vorrebbe divorare le pagine di questo bellissimo romanzo in un sol boccone.
Speriamo quindi di trovare presto questi nostri amici speciali per riportarci nella loro Barcelllona continuando così a farci innamorare, odiare e, alla fine, trovare le risposte tanto cercate per svelare il mistero che corrode l’anima di Daniel.

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Findegil recensisce l'ultimo libro di Zafón

Ecco la recensione di Findegil del libro Il prigioniero del cielo (Mondadori) di Carlos Ruiz Zafón:

Dopo “L’ombra del vento” e “Il gioco dell’Angelo” Zafon ci rivela il terzo capitolo di quella che nasce come la sua quadrilogia.

Con “Il prigioniero del cielo” l’autore ci catapulta in una Barcellona dell’anno 1957 dove, una mattina d’inverno, un losco individuo entra nella libreria che Daniel Sampere, ormai adulto, gestisce con il padre e l’amico fedele Fermin. Questo strano cliente acquista una rara e costosa edizione de “Il Conte di Montecristo” e, dopo avervi apposto un’inquietante dedica, la restituisce a Daniel con l’incarico di consegnarla a Fermin.

La trama si dipana attraverso numerosi flashback tessendo la storia dei personaggi del libro che, attraverso un doloroso tuffo nel passato, troveranno risposte ad alcuni quesiti e verità fino ad allora nascoste, che sconvolgeranno il loro presente.

La storia coinvolge ed appassiona il lettore, mantenendo accese le aspettative fino all’ultima pagina, in uno stile scorrevole, sebbene troppo ricco di descrizioni, talvolta così accurate, da rischiare a tratti di annoiare, nonostante il linguaggio gradevole e straordinariamente moderno.

Pur con rimandi a eventi passati “Il prigioniero del cielo” è accessibile anche a chi lo legge per la prima volta, essendo i libri indipendenti l’uno dall’altro, ma personalmente consiglio di non farlo e attendo con ansia di leggere l’ultimo capitolo.

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La recensione de "Il prigioniero del cielo" di Stefalice

Ecco la recensione di Stefalice del libro Il prigioniero del cielo (Mondadori) di Carlos Ruiz Zafón:

Bentornato Zafon!
Gli ultimi libri mi avevano deluso molto, ma finalmente  ho ritrovato il livello del “l’ombra del vento” .
Ci accompagnano con piacere i precedenti personaggi, anche se una sensazione stonata di, chiamiamola “imperfezione storica”, mi ha accompagnata per quasi tutta la lettura, forse dovuta ad un linguaggio  un po’ troppo contemporaneo,(e’ la mia personale opinione) ma questo non ha pregiudicato la trama avvincente.

Daniel sempere restituira’,  al suo amico fermin, il nome permettendogli di sposarsi, e lo aiutera’ a risolvere una questione rimasta in sospeso nel tempo, legata alla  cella n°13 e ad una chiave.

Il salto nel tempo svela a daniel particolari,  impossibili da ignorare, sulla morte della madre, creandogli un ‘ossessione di vendetta. ma non solo, perche’ si insinua il dubbio che il prigioniero del cielo possa essere suo padre.

E per scoprirlo dovra’ leggere il libro che david martin gli ha lasciato, insieme ad un indirizzo che, si teme, non rimarra’ inutilizzato. tutto ci invita ad attendere il prossimo libro che promette gia’ di non deludere.

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Paolamaura13 recensisce "Il prigioniero del cielo" di Zafón

Ecco la recensione di Paolamaura13 del libro Il prigioniero del cielo (Mondadori) di Carlos Ruiz Zafón:

Eccomi  qui, ho letto il romanzo ed ho aspettato qualche giorno per la  recensione.. avevo bisogno di metabolizzarlo e di ripercorrere le  vicende nella mente perchè l’ho letto talmente velocemente che alla fine  mi è restata la sola impressione di non aver letto nulla.

Mi  ha fatto piacere ritrovare Daniel, suo padre, il signor Fermin ed il  cimitero dei libri dimenticati, ma mi avrebbe fatto anche più piacere  poter risolvere uno dei tanti misteri narrati sin dall’inizio del  romanzo e restati irrisolti.

“Il  prigioniero del cielo” a conti fatti mi sembra una prefazione del  romanzo , che sarà quello che ne seguirà, perciò non mi resta far altro  che aspettare con la curiosità il seguito, e prima mi rileggero questo  romanzo .

In  opgni caso il modo di scrivere di Zafon è sempre coinvolgente e  scorrevolissimo. Ho letto che l’autore fa lo scrittore di film a los  angelese e sia mai che la storia dei Sempere diventi un film prima o  poi!

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Kyaruzza recensisce Zafón

Ecco la recensione di Kyaruzza del libro Il prigioniero del cielo (Mondadori) di Carlos Ruiz Zafón:

In  un gelido Natale di Barcellona del 1957 Daniel Sempere e suo padre sono  preoccupati per le sorti della libreria che gestiscono insieme  all’amico fidato Fermin, ormai prossimo alle nozze. Sono gli anni della  ricostruzione post-bellica e l’ultimo pensiero degli spagnoli è proprio  quello di acquistare libri.

Ma lasciato solo dai suoi soci in libreria Daniel sembra fare un incontro che cambierà il loro destino.

Uno  strano cliente zoppicante entra in libreria e acquista per cento  pesetas una copia antica e molto pregiata de “Il Conte di Montecristo”,  lasciando una strana e angosciante dedica a colui che dovrà ricevere  questo regalo: proprio l’amico Fermin, “tornato dal mondo dei morti”.

Il  segreto che si cela dietro a quella dedica è molto più grande e  inquietante di quanto Daniel possa immaginare ed ha radici molto più  antiche. Esso risale al lontano 1939, quando Fermin non era Fermin ma il  prigioniero della cella n. 13 di un castello.

Ma  le preoccupazioni per Daniel non finiscono qui: un giorno per caso  scova nella tasca di un cappotto della bella moglie Bea un biglietto del  suo ex che le chiede di incontrarla.

Anche dietro questa vicenda c’è un’ unica angosciante figura: quella di Mauricio Valls, un uomo avido e privo di sentimenti.

I  destini della famiglia Sempere, quello di Fermin e dei suoi compagni di  cella sono indissolubilmente e intensamente legati da una promessa che  farà conoscere a Daniel sentimenti a lui prima sconosciuti come la  rabbia, l’odio e la vendetta e gli permette di conoscere verità non  indifferenti sulla vita di Isabella, sua madre, e di Martin, “il  prigioniero del cielo” che gli fornisce il modo in cui poter sciogliere  ogni suo dubbio e dare risposta a ogni sua domanda.

Con  un linguaggio carico di descrizioni e a tratti anche ironico Zafon ci  fa immergere in una realtà molto variegata che va dalla squallida cella  di un castello a una libreria che profuma di arte e antichità per poi  portarci a immaginare splendidi tramonti barcellonesi e tristi villaggi  dimenticati dal mondo.

Sono  sicura che anche questo episodio non rimarrà privo di un seguito dal  momento che l’avvincente trama rimane anche stavolta sospesa nell’aria  barcellonese.

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