Antibiotici: uso, non abuso

  • 27 11 2016

Quando e come vanno usati gli antibiotici? A cosa servono? Perché è bene non abusarne? A queste e altre domande rispondiamo a colloquio con l'esperta, che ci spiega come evitare i principali errori

Gli antibiotici vengono prescritti principalmente per le malattie dell’apparato respiratorio che rappresentano il 40% delle prescrizioni, le malattie del sistema genito-urinario (18,4%) e le malattie dell’apparato digerente il 13,6%.

Come faccio a capire che ho un’infezione batterica?

«Non sono io utente di farmaci, o se preferite paziente, che devo capirlo. E nemmeno il farmacista – prosegue l’esperta –  È solo il medico la figura professionale preposta a visitare il paziente per comprendere se è in corso un’infiammazione batterica o di altra natura».

Ecco perché gli antibiotici devono essere usati solamente dietro prescrizione medica.

Spesso sono i pazienti che usano gli antibiotici in modo improprio, con il tentativo di curare un’infezione virale, per la quale è necessario un altro tipo di farmaco. Tutto questo suffragato dal dannoso fai-da-te o dai suggerimenti di conoscenti e vicini di casa (o ancora di amici virtuali, nell’era contemporanea dei Social Network).

Quali sono gli effetti collaterali degli antibiotici?

Si instaurano a seconda del tipo di antibiotico, durante una normale terapia antibiotica. I più comuni sono mal di stomaco, nausea, vomito e diarrea. Per questo motivo sono associati a gastroprotettori, che proteggono le pareti dello stomaco, e a fermenti lattici che ristabiliscono la flora batterica intestinale, della quale l’antibiotico ne provoca una depauperazione.

Un altro effetto collaterale è dato dalle cosiddette sovrainfezioni, quando cioè all’infezione batterica se ne sovrappone un’altra e si somma a causa degli effetti collaterali degli antibiotici (come ad esempio la candida che è data da funghi).

Si possono manifestare inoltre delle reazioni allergiche fino ad arrivare allo shock anafilattico, ma solo in caso di accertate allergie ad un tipo di molecola, e non agli antibiotici in sé.

Per quanto riguarda la fotosensibilità è relativa solo alle tetracicline.

L’abuso degli antibiotici è un danno alla collettività

È importante sottolineare che abusando degli antibiotici (quando non è necessario) non si procura del male solo a se stessi ma anche alle altre persone, comprese le generazioni future.

«Si tratta di un discorso ecologico – chiarisce l’esperta – ad un certo punto si esauriscono le scorte di antibiotici. Questo è un dato comprovato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), che ha rilevato che la resistenza agli antibiotici è arrivata ad un punto critico. Da un lato gli studi in campo farmaceutico si sono arenati, dall’altro lato non sono state prodotte nuove molecole».

Il fenomeno della resistenza agli antibiotici va più in fretta della ricerca su come sconfiggere i batteri. Inoltre, bisognerebbe abituarsi a considerare gli antibiotici come un bene non rinnovabile.

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