Erba brusca: utilizzi e proprietà curative

1/5 – Introduzione

L’acetosa è una pianta erbacea perenne che si trova in tutta Italia. La troviamo anche in Europa e dove il clima è prettamente freddo come in Asia e nell’America del Nord. Come la maggior parte dei vegetali il botanico svedese Carl Nilsson Linnaus l’ha classificata per la prima volta. Ha scoperto le caratteristiche come ha fatto con altri organismi. Lui stesso l’ha definita “la pianta miracolosa”. In questa guida analizziamo brevemente: gli utilizzi, le proprietà curative e le controindicazioni dell’erba brusca.

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Molte persone la identificano con i nomi: “erba cucca” o ”erba soleggiata”. Essa può raggiungere un’altezza massima di un metro. Ha un rizoma sottile, arrossato e scanalato. Per quanto riguarda le foglie sono cauline e lanceolate. Le foglie che stanno alla base hanno un picciolo lungo. Quelle attaccate al fusto di solito oltre a essere più piccole sono prive di picciuolo. I fiori sono di colore rosso intenso. Hanno una disposizione del tipo “a pannocchia”. I frutti invece sono neri ma vermigli quando maturano. Inizia a fiorire dal mese di aprile e si raccoglie fino ad agosto. Predilige terreni argillosi e dove c’è la presenza di concime.

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Questo arbusto perenne ha elementi chimici importanti per la nostra salute. Oltre alla vitamina C contiene ferro, acido ossalico e ossalato di potassio. In passato la malattia dello scorbuto si curava con l’utilizzo dell’acetosa. Le proprietà le conferiscono caratteristiche rinfrescanti e diuretiche. Tuttavia le persone con patologie renali fanno bene a moderarne l’uso e a chiedere consiglio al proprio medico. L’erba brusca ha doti antinfiammatorie, depurative, lassative, astringenti, digestive, e toniche. Si utilizza la radice, i fusti freschi e la foglie quando sono dolci. Possiamo preparare ottime insalate e minestre. Ma ricordiamo di cambiare spesso l’acqua di cottura se vogliamo cucinarle come spinaci. Il sorbetto all’acetosa è molto buono. Scaldiamo mezzo bicchiere d’acqua in un pentolino e lasciamo andare a fiamma bassa. Aggiungiamo trenta grammi di zucchero e trenta di miele d’acacia. Estraiamo dalle foglie e dagli steli, sessanta ml. Di succo e li frulliamo con duecentocinquanta grammi di cetrioli sbucciati. Beviamo il succo quando abbiamo voglia di uno spuntino leggero.

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Le donne che vogliono prendersi cura della pelle del viso in modo naturale possono creare, in casa, un impacco con le foglie sminuzzate. Una volta stese sul volto le qualità refrigeranti si sentono subito. Nel campo erboristico si ricavano diversi decotti e infusi. Ovviamente occorre bollire le parti della pianta tagliate a pezzi in precedenza. In una pentola scaldiamo l’acqua che ci serve. Quando il composto è morbido lo lasciamo raffreddare per un quarto d’ora.

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