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Erba di San Giovanni: i benefici dell’iperico

Effetti benefici e controindicazioni: le antiche ricette di un'erba tradizionalmente utizzata per la salute

L’iperico, Hypericum perforatum, è nota come erba di san Govanni o scacciadiavoli. Da secoli questa pianta officinale è nota per le sue proprietà e viene impiegata per diversi usi grazie alle numerose virtù terapeutiche. Come voleva l’antica tradizione l’iperico veniva raccolto ogni anno per san Giovanni, il 24 giugno, qualche giorno dopo il Solstizio d’Estate. Ecco le cose da sapere.

Come riconoscere l’iperico

Diffusa in tutto il territorio europeo, oltre all’Asia Occidentale e Africa del Nord, l’erba di san Giovanni è una pianta spontanea: generalmente raggiunge un’altezza fra 20 e 80 cm. Le foglie, piccole e disposte in coppie opposte lungo il fusto, anche nei periodi lontani dalla fioritura in controluce sembrano bucherellate; i puntini di colore più chiaro in realtà ospitano le sacche oleose che danno il nome alla pianta: “perforatum”, appartenente al genere Hypericum. I fiori, riuniti in corimbi, sono di colore giallo, vivido e brillante. I cinque petali color oro sono facili da riconoscere perché appaiono costituiti da una corolla dotata di esuberanti pistilli.

Dove cresce? Raccolta dell’erba di san Giovanni

I luoghi dove è più facile trovare l’iperico sono le campagne soleggiate e asciutte, campi e ai confini delle radure, nelle strade assolate e lungo i bordi dei sentieri, in montagna e in pianura.

Per la raccolta è bene munirsi di un paio di forbici e scegliere spazi verdi incontaminati lontani dal traffico. Come tramanda l’antica usanza, tradizionalmente l’iperico dovrebbe essere raccolto il 24 giugno, giugno dedicato a san Giovanni. Il momento di fioritura, a cui corrisponde la massima concentrazione di principi attivi, infatti, avviene fra il 20 e il 24 giugno, in coincidenza con il solstizio d’estate, di qui il legame con la tradizione popolare. In generale, a seconda del clima e della posizione geografica, i fiori di iperico possono essere raccolti da maggio a luglio.

Nel periodo di maturazione le capsule ovali si aprono liberando i semi di colore bruno. I fiori, che vanno recisi prima che siano appassiti e che sarebbe ottimale raccogliere quando il principio attivo è al massimo, possono essere appesi in piccoli mazzi da conservare all’ombra, ideale per le tisane, oppure utilizzati freschi per la preparazione di un oleolito.

A cosa serve l’iperico? Benefici

Tradizionalmente l’erba di san Giovanni è conosciuta per il potere cicatrizzante, antinfiammatorio e antisettico, di qui l’uso sotto forma di olio. Il fitocomplesso riunisce preziose sostanze attive presenti nella pianta: flavonoidi come rutina e quercetina, oltre a ipericina e pseudoipericina, iperforina, responsabili del caratteristico colore rosso.

L’iperico agisce sui livelli di serotonina, dopamina e noradrenalina, influenzando la secrezione di melatonina, per questo esercita un’importante azione sul sistema nervoso contribuendo alla regolazione dell’umore e del sonno. Grazie al potere antinfiammatorio, può essere indicato in caso di gastrite e ulcera gastrica.

Disposte sui petali dei fiori si trovano le ghiandole che contengono ipericina, il principio attivo, ricca di proprietà antivirali, antibiotiche, antisettiche, antimicotiche. L’erba di san Giovanni ha un effetto calmante e per le sue caratteristiche viene considerata un antidepressivo naturale, in grado di aiutare ad affrontare i periodi di solitudine, ansia, lutto e separazione.

Lenitivo per la pelle, cura e ripara l’epidermide. Grazie al potere antidolorifico può dare sollievo in caso di dolori dovuti a sciatica, gotta, contratture a livello articolare e muscolare: puoi trattare la parte sofferente massaggiando la pelle con l’oleolito di iperico, a cui aggiungere qualche goccia di olio essenziale di lavanda, antinfiammatorio, cicatrizzante e capace di contrastare il dolore.

Oleolito di iperico: come fare

Il periodo di massima fioritura di solito coincide con gli ultimi giorni di giugno: il 24 giugno un tempo si raccoglievano camomilla e iperico da far seccare o utilizzare per la preparazione di unguenti e olio.

Utilizza un paio di forbici per tagliare i fiori, con cui riempirai un vasetto di vetro. L’oleolito viene ottenuto tramite la macerazione dei fiori in un olio vegetale: puoi scegliere la varietà che prerisci, ricordando che anche l’olio extravergine può essere utilizzato, tuttavia sulla pelle risulta pesante rispetto ad altri, per esempio olio di mandorle, elasticizzante e utile anche come struccante, nocciolo o germe di grano, prezioso contro le smagliature.

Tradizionalmente per ottenere l’oleolito i fiori di iperico vengono lasciati a macerare nell’olio per un mese circa, preferibilmente in posizione assolata. A seconda del clima è possibile prolungare questo periodo a una quarantina di giorni.

Attenzione, i fiori non devono essere pressati. Inoltre, il tappo del barattolo va lasciato leggermente svitato. Per una tazza di fiori è possibile considerare circa 250 ml di olio vegetale. Di solito il composto veniva lasciato sul davanzale o un luogo di casa esposto al sole, meglio se a est così da assumere il potere benefico della luce solare dalle prime ore del giorno a mezzodì.

Gradualmente l’oleolito assumerà una colorazione intensa rosso carico. Infine, una volta trascorso un mese, filtra con un telo e versa in un barattolo o una bottiglia, preferibilmente di colore scuro, da conservare lontano da fonti di luce diretta.

Come si utilizza l’iperico?

È possibile acquistare l’iperico sotto forma di capsule, compresse, tintura madre o per la preparazione di tisane. Grazie all’effetto calmante e antidepressivo, spesso viene utilizzato per contrastare i disturbi tipici del cambi di stagione, durante fasi di cambiamento ormonale come la menopausa. Agisce riequilibrando il tono dell’umore e ha un potere tonificante sul sistema nervoso.

Le sue proprietà rendono l’iperico un prezioso rimedio naturale per la salute della pelle. Può essere utilizzato sotto forma di pomate e olio vegetale. Ha potere antibatterico, antimicotico, disinfettante e cicatrizzante funzionale per la riepitelizzazione cutanea. È in grado di sostenere la guarigione dell’epidermide, utile in caso di ustioni, couperose, piaghe e ferite, oltre a dare sollievo nella fase doposole.

Controindicazioni

Dagli studi è emerso che l’assunzione di iperico interferisce con l’azione dei contraccettivi ormonali, quali pillola anticoncezionale, anello vaginale e cerotto. Inoltre, riduce gli effetti di alcuni farmaci utilizzati come anticoagulante e interferisce con alcuni farmaci serotoninergici.

I prodotti fitoterapici devono essere assunti dopo consulto del medico, una volta valutato in modo accurato il problema e tenuto conto delle condizioni di salute. L’estratto di iperico è da evitare in gravidanza e sui bambini fino all’età di 12 anni.

Attenzione, l’iperico presenta un’azione fotosensibilizzante, in particolar modo su soggetti ipersensibili, con pelle e occhi chiari, per questo quando è bene evitare di utilizzare l’olio durante il giorno o prima dell’esposizione ai raggi solari. L’uso ideale dell’oleolito a base di iperico è durante la notte anziché di giorno. Puoi massaggiare la pelle con l’olio di iperico subito prima di andare a dormire, avrà un effetto nutriente e antirughe, in grado di aiutare la cicatrizzazione e stimolare la rigenerazione cellulare.

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