La stagione invernale è l’ideale per andare a correre. «Molti pensano che il freddo renda il running più impegnativo. Ma è vero il contrario. D’estate il caldo fa sudare e spendere tante energie all’organismo. Risultato: ci si stanca prima. D’inverno queste stesse energie possono essere utilizzate per allenarsi con minor fatica» spiega il dottor Alessandro Grassi, medico sportivo.

Altra nota positiva: quando il termometro scende si brucia di più. «Infatti» aggiunge Grassi  «lo sforzo che fa il corpo per tenere alta la temperatura interna si traduce in un aumento del consumo di calorie almeno del 20%».

Fa freddo, ma io corro lo stesso!

Ecco una buona notizia che ti convincerà a uscire con le scarpe da running: d’inverno bruci di più. Con meno fatica

Per correre col freddo il cappellino è utile, ma dev’essere traspirante e antisudore. Ok ai guanti, se però sono tecnici: la lana fa passare l’aria.

L’errore di chi corre in inverno è vestirsi troppo. L’ideale è coprirsi a strati.

«Se la temperatura è tra i 5 e i 10 gradi, basta una maglia in un tessuto a rapida espulsione del sudore. E, sopra, una giacca, sempre tecnica, antivento e  traspirante» consiglia Micaela Bonessi, istruttrice di atletica leggera. «Sotto i 5 gradi ci vuole anche uno strato intermedio: il tessuto migliore è quello in fibra d’argento che cattura l’umidità e, contemporaneamente, mantiene il calore sulla pelle».

Alcune parti del corpo, però, vanno protette in modo particolare. Innanzitutto la zona cervicale, da coprire con una fascia o un lupetto. «Appena la temperatura si abbassa, si tende a irrigidirsi, incassando il collo nelle spalle. Un gesto involontario a cui si somma il rischio di contrattura provocato dall’aria fredda» spiega il dottor Grassi. «Attenzione, poi, alla zona lombare e alla pancia. Mai tenerle scoperte: sono le parti che sudano di più».

È controproducente se fatto mentre si resta fermi e al freddo.

«Quando le temperature sono basse lo stretching rischia di irrigidire ancora di più i muscoli invece di allungarli» spiega l’istruttrice. «Meglio gli esercizi di mobilità articolare,  come le rotazioni delle anche o delle braccia, perché si eseguono sempre in movimento».

D’inverno si suda meno ma dopo l’attività si ha comunque bisogno di idratarsi.

«L’ideale è spremere due arance e un limone in un litro d’acqua naturale» consiglia il dottor Giovanni Castaldo, fisiatra. «Questa bevanda, oltre a restituire al corpo i sali minerali persi, contiene vitamina C, preziosa sia per aumentare le difese, sia per recuperare le energie: aiuta il viaggio del ferro dallo stomaco ai globuli rossi».

Scarica l’app giusta

Fatti aiutare da Metwit o Meteo.it e programma la tua uscita quando c’è il sole: è l’incentivo migliore per convincerti ad allenarti fuori.

Iscriviti a un corso

Fare running in gruppo è più stimolante:scrivi a ilcorsodicorsa@gmail.com. Ti risponderà l’ex campionessa di atletica e allenatrice Julia Jones, segnalandoti i corsi più vicini alla tua città.

Partecipa a un evento

Lo stimolo della gara domenicale ti aiuta a uscire con più costanza. Hai l’imbarazzo della scelta, anche d’inverno: ci sono centinaia di appuntamenti per runner. Si va dai 3 ai 10 chilometri.

Riproduzione riservata