Diversi tipi di insonnia

Dati epidemiologici indicano che l’insonnia è il disturbo del sonno più diffuso. Si stima che ne soffra in maniera cronica il 10% della popolazione italiana e il 20-30% in modo transitorio. E che dopo i 45 anni c’è una netta prevalenza femminile (fonte AIMS, Associazione Italiana Medici del Sonno).

L’insonnia può manifestarsi come una difficoltà di addormentamento, di mantenimento del sonno, come risveglio precoce, o come la sensazione di sonno non ristoratore, nonostante l’esistenza di adeguate condizioni per dormire. Anche quest'ultima forma di insonnia ha delle ripercussioni sulla veglia.

Insonnia: tra percezione di aver dormito male e mancato sonno

  • 06 11 2012

Quante volte si ha la sensazione di aver dormito male...Ma è vera insonnia? Un nuovo strumento aiuta a valutare il proprio (non) sonno. Ne parliamo con l'esperta nei disturbi del sonno

Percepire di aver dormito male, e invece…

“Frequentemente si tende a considerare l’insonne chi sottovaluta la durata del proprio sonno mentre sovrastima il tempo che trascorre sveglio – dice la Dott.ssa Monica Martoni, psicologa e psicoterapeuta, Servizio di diagnosi e cura delle insonnie del Dipartimento di Psicologia di Bologna.

Gli studi presenti in letteratura mostrano dati variabili rispetto al modo con cui gli insonni percepiscono il proprio sonno. C’è infatti una discordanza tra la percezione soggettiva di non aver dormito e la misurazione oggettiva del tempo trascorso dormendo.
Molti insonni sovrastimano la difficoltà di addormentamento e sottostimano la durata del sonno: ciò è possibile verificarlo attraverso strumenti che misurano in modo oggettivo la durata effettiva del sonno, come la polisonnografia. Queste discrepanze sono probabilmente presenti in tutti i tipi di insonnia (l’International Classification of Sleep Disorders-2 descrive 12 tipi di insonnia).
In casi estremi alcune persone soffrono di una “percezione alterata dello stato di sonno”, ovvero un‘insonnia percepita senza alcun riscontro oggettivo di disturbo del sonno.

Un nuovo strumento per misurare qualità e quantità del sonno

Per le ragioni indicate, “se si pensa di soffrire di insonnia è opportuno procedere anche a una valutazione oggettiva del sonno, oltre che rivolgersi al medico – ricorda l’esperta sul sonno.

La buona notizia è che oggi sappiamo che si può dormire bene da un punto di vista oggettivo ma percepire di aver dormito male, o vicevesa”. Sembra paradossale, ma i dati epidemiologici sul sonno lo dimostrano.

Per valutare la qualità del sonno, si può eseguire un’indagine nei Centri del Sonno (per informazioni consulta l’AIMS. Attraverso l’attigrafo, un piccolo dispositivo simile a un orologio da polso, si misura l’attività motoria nelle 24 ore: questo strumento consente di valutare il ciclo veglia/sonno della persona nell’arco di alcune settimane, e durante la sua normale vita quotidiana. L’indagine infatti viene effettuata comodamente a casa propria, senza che la persona subisca cambiamenti delle proprie abitudini.

L’attigrafo prende in esame il periodo di sonno, fornendo informazioni oggettive sulla quantità e sulla qualità del sonno. Valuta inoltre il periodo di veglia, che nell’insonne che dorme male dovrebbe risultare compromessa.

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