Ogni anno si ammalano di malaria 400-500 milioni di persone in tutto il mondo. Le zone maggiormente a rischio sono l’Africa sub-sahariana e il Sub-continente indiano. Le altre (Sud-est asiatico e America Latina) presentano un rischio inferiore, ma è sempre il caso di valutare la profilassi antimalarica.

La malaria è una malattia infettiva causata da un parassita trasmesso dalla puntura di zanzara femmina della specie Anopheles, che punge dal tramonto all’alba. Il parassita trasmesso è un protozoo del genere Plasmodium.

Il microrganismo giunge al fegato attraverso il sangue e ne danneggia le cellule. Si sviluppa all’interno delle cellule epatiche, e si riversa di nuovo nel sangue, dove infetta i globuli rossi, ne causa la rottura e si moltiplica, provocando il collasso.

Cosa fare prima del viaggio

Il modo migliore per scongiurare il rischio di contrarre la malaria è la prevenzione, eseguendo la profilassi antimalarica, che consiste nell’assumere alcuni farmaci prima del viaggio (qualche settimana o solo il giorno prima a seconda del prodotto), proseguendo per tutta la durata del soggiorno e dopo il rientro per 4 settimane.
Se si ha dei dubbi sul Paese che si sta per raggungere, è importante recarsi in un centro per la Medicina dei viaggi per valutare l’effettivo pericolo malarico e la profilassi più adeguata.

I farmaci per la profilassi sono a base di principi attivi, quali: proguanil, clorochina, meflochina, doxiciclina e altovaquone.

Come evitare la zanzara responsabile della malaria

Le zanzare Anopheles possono essere evitate in diversi modi.
– Se si soggiorna all’aperto dopo il tramonto del sole, utilizzare abiti coprenti (per ridurre al minimo le parti esposte) e di colore chiaro (le zanzare sono attratte preferibilmente dai colori scuri)
– Preferite le stanze con aria condizionata e, in mancanza, con zanzariere alle finestre e al letto
– Utilizzare i repellenti che, applicati direttamente sulla pelle, tengono alla larga le zanzare. L’efficacia del prodotto dipende dalla sostanza e dalla concentrazione. La gran parte dei prodotti in commercio in Italia contengono il Deet o il Kbr-3023 (derivato dalla piperidina), entrambi efficaci e ben tollerati. E’ meglio optare per le preparazioni con una concentrazione di principio attivo pari al 30% circa. All’aumentare della concentrazione fino al 50% cresce anche la sua “forza”. Dopo questo livello, però, non si ha maggior efficacia, ma solo più effetti collaterali. L’applicazione va ripetuta ogni 4-6 ore.

Che cosa fare dopo il viaggio

Una volta rientrati da un Paese a rischio prestare attenzione ai segnali della malaria, che può avere anche un periodo molto lungo di incubazione (dai 7-8 giorni dalla puntura della zanzara fino ad alcuni mesi). I sintomi possono essere variabili, fatta eccezione per un campanello di allarme, che compare sempre, ed è la febbre.

Possono poi associarsi brividi, dolori alla colonna vertebrale, vomito, malessere generale, mal di testa, sudorazione eccessiva e, a volte, dolori addominali fino al sopraggiungere del coma, se la malattia non è trattata tempestivamente.

In presenza di febbre, quindi, anche se dopo alcuni mesi dal rientro in un Paese a rischio, è fondamentale andare immediatamente dal medico o al Pronto Soccorso, avvisando che si è stati in una zona malarica per evitare che venga scambiata per influenza.
La cura della malaria consiste nell’uso di farmaci specifici e di antibiotici alle prime manifestazioni dell’infezione. Il problema non è la cura, che esiste ed è efficace, ma il fatto di iniziarla in tempo.