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Integratori per la concentrazione: occhio a 2 sostanze

Quali integratori prendere per contrastare stress e disattenzione, quando e perché. I consigli dell'esperta, anche per gli studenti che affrontano la Maturità

Stanchezza, stress e calo di memoria

In questa fase dell’anno, voglia di vacanza e tanta stanchezza, unita a un calo nell’attenzione al lavoro e non solo. Come aumentare la memoria e la capacità di focalizzarsi sugli impegni? Oltre alla giusta quantità di sonno, possono venire in soccorso gli integratori, ma attenzione: non tutti sono adatti, né in qualsiasi orario del giorno. Qui i consigli dell’esperta per aiutarti a ritrovare concentrazione e ridurre il carico di stress, sia per chi lavora che per gli studenti alle prese con l’esame di maturità.

Gli integratori per la memoria: quali Omega 3

Quando si inizia ad avvertire stanchezza, ma anche maggiore difficoltà a concentrarsi è normale pensare di assumere integratori, ma non tutti sono adatti. Se si vuole alleviare il senso di disattenzione e dispersione, è bene focalizzarsi solo su alcuni nutrienti, che forse sono venuti meno: «Per migliorare la memoria occorre avere un giusto apporto di Omega 3 in forma fosfolipidica, cioè in specifiche formulazioni come estratti di pesce pescato o selvatico» spiega Adelia Lucattini, psichiatra, psicoanalista Ordinario della Società Psicoanalitica Italiana (SPI) e Full Member of the International Psychoanalytical Association (IPA). Se si cerca un integratore che abbia effetto di stimolante e tonico sull’umore, infatti, «che aumenti la concentrazione e l’attenzione, è meglio preferire quelli con estratto di pesce selvatico perché questo contiene i cosiddetti “transporter” che rendono assorbibili tutti i nutrienti.

Perché gli integratori da pesce selvaggio

«Questo non avviene con il pesce d’allevamento che è nutrito con mangimi derivati anche da oli vegetali, che invece in natura i pesci non mangerebbero e che non permettono al pesce di sviluppare alcune sostanze nutrienti, appunto – spiega ancora Lucattini – Non a caso questi integratori sono di maggior qualità e hanno un prezzo mediamente maggiore. È vero che sono meno gradevoli al palato di quelli di sintesi perché hanno un odore forte, ma sono molto più efficaci».

Gli integratori per chi è sotto stress: le vitamine indispensabili

«Se possibile, il consiglio è di scegliere gli integratori di Omega 3 addizionati con la vitamina B5, B6 ed E, e di assumerli per almeno tre mesi perché si possa beneficiare dei loro effetti». «Inoltre, per un uso situazionale, quindi mirato ad alcune condizioni temporanee o sotto stress ‘da prestazione’, sono adatti i fitoterapici a base di estratti di curcuma e boswellia insieme a oligoelementi, come zinco e selenio, ancora più efficaci se assunti insieme al complesso vitaminico B», aggiunge Lucattini, esperta di bambini e adolescenti, e in medicine complementari.

Gli integratori più utili se si mangiano cibi raffinati

La dieta a base di cibi raffinati può acuire alcune carenze: «L’integrazione alimentare con vitamine, oligoelementi, fosfolipidi si è resa più necessaria perché la nostra dieta, sempre più a base di cibi raffinati, ci porta ad andare incontro a cosiddette “sindromi carenziali relative”, che influiscono sulla salute fisica e sulle prestazioni intellettuali. Significa che non siamo completamente privi di vitamine o minerali, ma che ne assumiamo magari la metà o un quinto invece che il 100%. Questo perché nella raffinazione ne perdiamo una quota – spiega Lucattini – Per esempio dei cereali (che siano grano o riso) perdiamo la parte esterna; della frutta spesso non mangiamo la buccia per il timore di residui di pesticidi o conservanti, ecc. Il risultato, quindi, è che non siamo in totale carenza, ma nel tempo una minor quantità di vitamine e minerali porta a un cattivo funzionamento di tutte le cellule del nostro organismo, che hanno bisogno di questi nutrienti che il nostro organismo non produce, ma deve assumere tramite l’alimentazione», chiarisce l’esperta.

I campanelli d’allarme: stanchezza fisica e mentale

Questo influisce non solo a livello fisico, ma anche psicofisico: «L’ideale, in una società come la nostra dove il cibo non scarseggia, sarebbe recuperare un’alimentazione che preveda alcuni cibi “buoni” del passato, come il pane integrale, le verdure non cotte ma fresche, molta frutta, mentre abbiamo l’abitudine di ricorrere ad alimenti surgelati, che perdono parte delle proprietà nutritive perché precotti. Il risultato è che non sviluppiamo malattie gravi, come lo scorbuto, o neuropatie come quelle da carenza di vitamina A, però con il tempo possiamo risentire di malesseri anche a livello neurologico e psicologico – spiega Lucattini – È necessaria, quindi, un’integrazione specifica quando si avvertono alcuni campanelli d’allarme, come una stanchezza fisica persistente e una lentezza mentale nella vita quotidiana e soprattutto sotto stress. Ogni attività mentale prolungata causa stanchezza fisica, così come l’affaticamento corporeo riduce la capacità di dedicarsi ad attività intellettuali».

Integratori: le sostanze da evitare

Non tutte le sostanze presenti negli integratori, però, sono d’aiuto. Qualcuna potrebbe persino avere effetti “sgraditi”. «Sì, infatti, è necessario prestare attenzione ad alcuni integratori a base di L-Tirosina e di iperico perforato. L-tirosina è un amminoacido naturale non essenziale che si trova in molti alimenti, come pollo, uova, pesce e avena integrale, latte, formaggio e yogurt. Ha un ruolo importante nella produzione di dopamina, adrenalina e ormoni tiroidei. Il problema è che, in casi particolari o se assunta in eccesso attraverso integratori, può interferire con l’assunzione di levodopa e l’organismo potrebbe utilizzarla per produrre l’ormone tiroideo tiroxina provocando tremore, agitazione, irritabilità e insonnia», chiarisce l’esperta. L’altra sostanza, invece, è «l’iperico perforato, che è un antidepressivo naturale che si trova in commercio come fitoterapico. La cautela nella sua assunzione è dovuta alle interazioni farmacologiche con contraccettivi orali, antitumorali, omeprazolo, antipertensivi, ferro», spiega la psichiatra e psicoanalista.

A che ora assumere gli integratori

È opinione diffusa che gli integratori si debbano assumere al mattino a stomaco vuoto, ma non è sempre così: «Per esempio, i fosfolipidi per gli Omega 3 possono essere assunti mattina e sera senza problemi, ma è meglio comunque al mattino perché sono tonici sull’umore – consiglia l’esperta – Tutti i fitoterapici che aumentano la concentrazione vanno presi preferibilmente entro le ore 12 perché sono eccitanti e nel pomeriggio o alla sera possono causare insonnia. Per le vitamine l’orario è indifferente, ma attenzione al magnesio: è un ansiolitico, quindi in un soggetto ansioso va bene anche l’assunzione al mattino, mentre per gli altri il rischio è che porti a un eccesso di rilassatezza». Infine, per i maturandi, ci sono alcuni “alleati” dello studio che sono rappresentati dal cioccolato, che è un energizzante, e dal riso, che fornisce anch’esso energie ma ha il vantaggio di essere a lento rilascio, quindi con benefici che si protraggono nel corso delle ore. E il caffè? Aiuta la concentrazione? «Certamente, ma attenzione all’abuso: va bene al mattino, anche con il cioccolato come fanno alcuni sportivi, purché non se ne prenda più di uno o non si assuma di sera, se non si vuole andare incontro a insonnia» conclude Lucattini.

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