Prima volta: qual è l’età giusta?

L'età della prima volta: come capire quando è giusto perdere la verginità? La psicologa ci dà tanti consigli utili per capire se siamo pronte alla prima volta

L’età giusta per la prima volta

Un evento che contraddistingue la pubertà, e di seguito l’adolescenza, è proprio lo sviluppo sessuale per molti ragazzi vissuto come un momento di grande cambiamento e di riorganizzazione psichica. Tramite l’adolescenza avviene il passaggio all’età “matura” e ciò che lo caratterizza è proprio la trasformazione fisiologica e cognitiva: comincia in media tra i 10,5-11 anni nella femmina e tra i 12,5-13 nel maschio e, a partire dall’azione dell’ipotalamo, si crea una reazione a catena che stimola la produzione di gonadotropine con effetto stimolante sulle gonadi. Tale processo induce una prova rispetto al rapporto esistente tra ormoni e comportamento sessuale: il ragazzo che si sviluppa tardi (tra i 15 e 16 anni) ha un’attività sessuale ritardata rispetto ad un giovane che ha raggiunto la maturità prima.

Alla comparsa del “menarca” nella femmina e dello “spermarca” nel maschio (Berivi, Della Giusta, 1991) si ha conferma circa la propria identità sessuale, cioè di essere donna o uomo e avere la possibilità di concepire. Le mestruazioni, come la prima polluzione, sono vissute come un organizzatore del corpo e quindi di un sano narcisismo e come segno di maturazione e di potenza biologica (Kestemberg, 1969).

Il processo di maturazione sessuale è legato ad un’evoluzione cognitiva e psicologica. Lo sviluppo non si riflette solo negli atteggiamenti e nei valori manifesti nei confronti della società e dei genitori ma anche del proprio Io, nei tratti caratteristici di personalità. L’adolescente è più portato ad agire spinto da esigenze interne e questo lo persuade spesso a mettere in atto dei comportamenti impulsivi o di “adeguamento” e “risposta” alle richieste esterne (“devo essere come gli altri”, “dovrei fare come loro”, “sono in ritardo rispetto a loro”, “non sarò accettato se non lo faccio anche io”.. e così via..).

Il confronto con i compagni è molto importante e la conoscenza della sessualità, e dei fattori specificamente fisiologici e psichici, si acquisisce con le prime esperienze di contatto fisico. È proprio in questo periodo che i primi approcci sessuali hanno luogo.

La vicinanza avviene attraverso il petting che in inglese (to pet) indica il gesto con cui si “coccola” un cane o un gatto (pet significa animale domestico), per esempio accarezzandone il pelo. Il verbo viene utilizzato anche per indicare il reciproco accarezzarsi e abbracciarsi fra esseri umani. È definito come un “contatto fisico” tra maschi e femmine con lo scopo di produrre eccitamento sessuale senza arrivare ad un vero e proprio rapporto completo e che comprende prevalentemente la parte inferiore del corpo (Kinsey e coll., 1948). L’espressione heavy petting (“petting pesante” o “spinto”), invece, fa riferimento alle pratiche di petting con contenuto erotico particolarmente forte (bacio e masturbazione reciproca fino all’orgasmo).

Molti autori tendono a restringere questa definizione, non comprendendo nel petting il bacio; chiamando necking gli altri tipi di contatto al di fuori del coito e che riguarda il toccarsi dalla vita in su (Di Giuseppe, 1999). L’equipe di Kinsey scoprì che all’età di 15 anni il 39% delle ragazze e il 57% dei ragazzi praticavano il petting mentre all’età di 18 il valore saliva all’80% in entrambi i sessi. Tuttavia solo il 21% dei ragazzi ed il 15% delle ragazze raggiungevano l’orgasmo durante questa attività (Di Giuseppe, 1999).

Naturalmente, poiché praticare il petting non prevede penetrazione, né coito comunque ci può essere scambio di liquidi e il contatto tra lo sperma e la mucosa vaginale tramite le dita o l’attività orale non esclude la possibilità di una gravidanza come anche della trasmissione di malattie.

Quando farlo la prima volta?

Il primo rapporto sessuale è contornato da mille sfaccettature ed ha una componente emotiva molto forte. Infatti, gran parte delle scelte sono legate al sentimento, all’innamoramento. Mentre la ragazza tende a voler “concedersi” per solidificare il rapporto, il ragazzo è propenso ad attendere solo se realmente affezionato, mentre se lontano dall’essere coinvolto nel rapporto tenderà ad essere interessato solo all’aspetto sessuale.

La scelta di “attivarsi” sul piano sessuale è dovuta ad una volontà prettamente soggettiva e non vi è un’età di riferimento. In effetti, alcuni decidono di farlo prima, mentre altri aspettano il momento giusto. È pertanto plausibile che per “donarsi” interamente all’altro senza “mercificare” il proprio corpo bisogna far riferimento ad una condizione interiore cioè al “sentirsi pronta/o” a vivere l’esperienza.

Gli studi e l’osservazione specifica del comportamento sessuale degli adolescenti pongono in evidenza un uso “improprio” del corpo tanto da “vendersi” per ottenere in cambio dei soldi (il cosiddetto sexting). Ciò che viene trascurato in tali contesti è la componente “immagine” e la diffusione del materiale sul web e sui mezzi di comunicazione. Inoltre avere rapporti sessuali promiscui (e quindi senza l’utilizzo di precauzioni) induce molti ragazzi a contrarre Malattie Sessualmente Trasmissibili che nel tempo producono danni irreversibili in termini di sterilità.

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1 di 10 - A lui piacciono le coccole -
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2 di 10 - E' normale non essere lubrificati -
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3 di 10 - Il dolore u00e8 soggettivo -
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4 di 10 - L'orgasmo non si raggiunge quasi mai -
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5 di 10 - Lui u00e8 piu00f9 insicuro di voi -
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6 di 10 - Non c'u00e8 nulla di cui vergognarsi -
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7 di 10 - Non ti sentirai diversa dopo -
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8 di 10 - Si puu00f2 non perdere sangue -
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9 di 10 - Si puu00f2 non provare piacere -
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10 di 10 - Si puu00f2 rimanere incinta -

Porre attenzione alla propria salute è importante per preservarsi da malesseri che possono manifestarsi poi in età adulta, e soprattutto, dare valore a sé e alla propria persona considerando il corpo e la propria sessualità un valore inestimabile. Inoltre c’è da prendere in considerazione le funzioni non sessuali svolte dalla sessualità in questo periodo. Cioè quelle di avere rassicurazioni sulla propria identità o per affermarsi nelle relazioni interpersonali (soprattutto con i coetanei), mentre in riferimento ad una dimensione più personale, può aiutare a diminuire il senso di solitudine o gli stati d’ansia.

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