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lipari

 

Lipari in bianco e nero

La leggenda narra che Eolo, dio dei venti, avesse scelto Lipari come suo regno. Da qui, infatti, prevedeva il tempo osservando la forma delle nubi sbuffate dal vulcano di Stromboli. Ma il fascino di quest’isola non è legato solo al mito. Il bianco e il nero sono i suoi colori distintivi: la candida e leggera pietra pomice e la nerissima ossidiana (vetro vulcanico provocato dal raffreddamento della lava) hanno scandito nei secoli l’economia dell’isola e caratterizzato il paesaggio, modellato da una dozzina di vulcani. Lipari offre in pochi chilometri attrazioni per tutti. Si comincia con una passeggiata al Castello, costruito per difendere la zona dagli attacchi del pirata Barbarossa. Le mura si percorrono salendo da via del Concordato, scalinata che porta anche alla Cattedrale di San Bartolomeo. Imperdibile una visita al Museo Archeologico Eoliano (via del Castello, tel. 0909880174), con una ricca collezione di reperti. Per fare il bagno si va a Canneto, nei comodi lidi attrezzati sulla distesa di ciottoli o si arriva fino alla spiaggia Bianca, una delle più belle dell’isola, chiamata così per la pomice che ricopre i fondali. Prima che cali la sera, si raggiunge l’Osservatorio di Monte Guardia, per ammirare lo spettacolo del sole che al tramonto tinge di rosso l’isola di Vulcano. C’è anche un altro punto da cui si gode un magnifico panorama: è piazza Mazzini, dove c’è il famoso ristorante Filippino (tel. 090 9811002, www.filippino.it), tappa obbligata per assaggiare i piatti raffinati della tradizione isolana e sorseggiare un bicchiere di Malvasia. Per dormire c’è l’hotel di charme Casajanca (tel. 0909880222, www.casajanca.it, doppie da 80 euro).

panarea

 

Panarea è come un bouquet

Una delicata ragnatela di viuzze dalle case imbiancate a calce, striate di rosso e di blu, che si gettano da verdi terrazze naturali quasi fin dentro il mare turchese. Questa è Panarea, dove le case portano nomi di donna o di fiori perché sfoggiano curve sinuose. Profumano come bouquet e nascondono giardini di palme, ibiscus, buganvillea e soprattutto agrumeti. A settembre, dopo l’assalto turistico estivo, ci si regala il piacere di godere quasi in solitudine panorami d’incredibile bellezza. Specialmente lungo la passeggiata sul sentiero a strapiombo che porta alla caletta degli Zimmari. Lungo la mulattiera si arriva al promontorio di Punta Milazzese: il belvedere emozionante su tutte le Eolie vale la fatica della camminata. Per fermare il tempo su questa vista incantata, si scendono i gradini in pietra fino a Cala Junco, insenatura incorniciata da vertiginose pareti di roccia. L’ideale è noleggiare un gommone (Roberto Tesoriero via San Pietro, tel. 3392057814, 52 euro mezza giornata), per raggiungere quella manciata di isolotti sparsi dove ormeggiano anche gli yacht dei vip, da Carolina di Monaco agli stilisti Dolce e Gabbana. La sera si cena alla luce delle lampade a olio nell’hotel più esclusivo: Raya (tel. 0909 83013, www.hotelraya.it, doppie da 280 euro). Di notte si trasforma nella discoteca culto dove fare le ore piccole divertendosi. Prima di partire, l’appuntamento è sul porto, al bar da Carola (tel. 090983349) per assaggiare la specialità: la granita pesca e malvasia.

Il viaggio

Le Eolie si raggiungono da Milazzo, Palermo, Reggio Calabria e Napoli con navi e aliscafi di Siremar (tel. 0917493111, www.siremar.it) e Ustica Lines (tel. 0923.873813, www.usticalines.it). Per informazioni chiamare l’Azienda di soggiorno delle isole Eolie (tel. 090 9880095, www.aasteolie.191.it).