Attraverso uno scatto del 2006, il ritratto del lavoro contadino durante la raccolta delle olive a Pantelleria: le mani, forti protagoniste capaci di reggere il tesoro della terra.

Viaggio nella Sicilia degli Scafidi

L'istantanea di una Sicilia in bianco e nero nel viaggio dagli anni Venti ad oggi, attraverso il lavoro di tre generazioni di fotografi: La Sicilia degli Scafidi evoca con dolcezza i caldi toni del sole siciliano insieme ai protagonisti talvolta oscuri di questa terra meravigliosa

Un’elegante libro composto da 130 fotografie per omaggiare una terra, la Sicilia, splendidamente sanguigna nel temperamento, nobile e selvaggia: La Sicilia degli Scafidi intreccia un delicato racconto di famiglia, che si snoda per tre generazioni unendo alla passione per la fotografia un’intensa sete di realtà, a cui abbeverarsi con foga e stupore. Pagina dopo pagina.

Un’immagine di Palazzo Butera tratta dal libro La Sicilia degli Scafidi, che verrà presentato alla stampa venerdì 23 novembre alle ore 17, 30 nell’affascinante location presso il Castello Utveggio, dove il promontorio del Monte Pellegrino, già citato da Goethe, lascia scorgere un’intrigante veduta sulla città di Palermo.

Vecchi dagherrotipi, lanterne magiche e lunghe ore di posa oggi annullati dall’istantaneo effetto di un click: il sapore degli anni Trenta nei ritratti d’epoca eseguiti da Giusto Scafidi.

Donne i cui nomi si perdono nell’evanescenza del tempo: rimane esile carta e uno sguardo capace di attraversare lo spazio per colpire nel cuore vivo di un lavoro fotografico in cui si intrecciano tre generazioni.

Talvolta le presenze sono quelle celebri dei protagonisti capaci di scrivere la Storia. Perché da Giusto il nonno, a Nicola, il padre e Pucci, il figlio, si dipana la lunga passione di una vita, da ritrovare ricordo dopo ricordo.

Un mestiere che diventa arte: fotografia.

Antiche signore dall’aria nostalgica e il filo della memoria si strappa, come un aquilione impazzito tra le correnti, da ritrovare negli sguardi in bianco e nero.

Il celebre Salvatore Giuliano ritratto in una fotografia del 1950: l’intima austerità di un volto dove luce e ombra combattono avvampando nell’afa di una Sicilia forte e deserta.

Guttuso e Sciascia, fra le personalità artistiche più emzoionanti del periodo: frammenti di memoria dal Secolo breve.

L’emozione caotica del porto di Palermo agli inizi degli anni Sessanta.

Gli anni spensierati dei Bagni Virzì di Palermo, quando il 1945 diceva addio alla guerra e, pur nella sofferenza, sorrideva alla rinascita.

Le facce fiere di uomini votati al combattimento: il ritratto vivido e crudo della realtà siciliana, capace di emergere attraverso il lavoro di tre generazioni della famiglia Scafidi.

Indimenticabile il volto dell’emigrante, viso anonimo destinato a diventare simbolo di un’intera generazione capace di strapparsi con lacrime di sangue dalla terra amata per cercare fortuna e il miraggio di una vita migliore.

Donne dalle mani ruvide e il cuore forte: la silenziosa popolazione di una Sicilia dalla natura selvaggia e splendida.

Pomeriggi al sole nelle immagini tratte dal libro La Sicilia degli Scafidi: la dolce delizia dei ruggenti anni Sessanta nella moda delle vacanze.

Un periodo di feste e mondanità, ma anche l’importante capitolo di un’effervescente vita culturale: l’epoca d’oro di Palermo, quando divi del cinema, studiosi e magnati della finanza come Rothschild e Vanderbilt sceglievano la Sicilia come meta delle vacanze.

Lo spettro della guerra è lontano e personaggi come Tazio Nuvolari corrono verso il brivido della velocità. Una velocità moderna, da immaginare a braccetto col boom economico, i grandi film italiani, l’ascesa della lira e l’arrivo del frigorifero.

Nel passeggio delle tre generazioni di fotografi della famiglia Scafidi si ritrova il senso più autentico e intimo della Sicilia, una terra che dopo anni, continua a vivere della selvaggia bellezza dei suoi territori.

Attraverso uno scatto del 2006, il ritratto del lavoro contadino durante la raccolta delle olive a Pantelleria: le mani, forti protagoniste capaci di reggere il tesoro della terra.

Gli anni si rincorrono fino al giorno d’oggi: pagina dopo pagina la La Sicilia degli Scafidi incanta con una fotografia che è documento sociale e gioco delle forme.

Toni intensamente azzurri per Stromboli, uno dei luoghi più surreali sul territorio italiano.

Dagli antichi ritratti in bianco e nero alla forza del colore in questo ritratto del 1994, da scoprire generazione dopo generazione, pagina dopo pagina.

Mercato del Capo a Palermo dal libro La Sicilia degli Scafidi: il prodigio di una città che si intride di colore fin nell’anima.

Filippo La Mantia in uno degli ultimi scatti, del 2011, tratti dal libro La Sicilia degli Scafidi.

Dalle pagine de La Sicilia degli Scafidi Giuseppe Tornatore inquadra noi che leggiamo in un conturbante gioco degli opposti. Dopo averci affascinato con le immagini di una Storia siciliana che si dipana lenta e possessiva nella sua capacità di incantare il viaggiatore, quale sarà il prossimo personaggio da attendere in veste di protagonista tra le malìe dell’obbiettivo di Pucci Scafidi?

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