sessualità asportazione utero

Riuscirò ancora a far l’amore?

Sì, anche dopo un intervento all'utero, la donna può tornare a provare piacere. E un nuovo studio dice che il sesso sarà più dolce di prima

Nella vita di una donna può succedere di dover curare un problema all’apparato riproduttivo e, a volte, si rende necessaria l’isterectomia, cioè l’asportazione dell’utero.

«Le ripercussioni di questo intervento sulla sessualità sono delicate – spiega il sessuologo Fabrizio Quattrini, presidente dell’Istituto di sessuologia scientifica di Roma, autore di una ricerca sulle conseguenze psicosessuali dell’isterectomia – Una delle prime domande che la donna si fa è “potrò ancora fare l’amore?“. Il nostro studio dimostra di sì. E non solo. La buona notizia è che, se si costruisce un dialogo sereno nella coppia, la qualità della vita sessuale addirittura migliora».

Anche se va considerato che, per riavere rapporti intimi appaganti, è necessario prima rimuovere alcuni blocchi.

«Nel periodo della convalescenza, se il problema alla base era un’endometriosi o un fibroma, il livello di estrogeni si abbassa e, di conseguenza, il desiderio e l’eccitazione diminuiscono – chiarisce l’esperto – E proprio perché persiste una scarsa lubrificazione nella zona genitale, la donna ha paura di provare dolore durante il rapporto. Nello stesso tempo, però, non vuole deludere il proprio compagno che sarebbe pronto a tornare alla normalità».

Quindi qual è la soluzione? «Basta aspettare qualche settimana, senza avere fretta –  consiglia l’esperto – Recuperando le forze, tornerà anche la voglia di fare l’amore. Nel frattempo, la complicità va creata con le carezze, i piccoli baci, tante tenere attenzioni».

Tuttavia, di fronte ai tentativi di riavvicinamento del partner, potrebbero sfuggire frasi un po’ aggressive come “lasciami stare, sono stata operata”, «una reazione comprensibile, comune per chi sta vivendo un momento di fragilità e cerca protezione. La perdita dell’utero, infatti, è un attacco alla propria femminilità. Ci si sente meno donne. E meno sensuali. Un timore infondato perché, sebbene l’utero abbia un ruolo simbolico importante, non è da lì che nasce il piacere. E il partner non crede affatto che la compagna sia diventata “diversa”, anzi la desidera più di prima».

Per questo è indispensabile condividere con lui i dubbi e gli stati d’animo che fanno soffrire: “Riuscirò di nuovo a lasciarmi andare?”, “Mi sento vuota”. «Solo sciogliendo questi nodi, si ritrova l’intesa. E sarà restituita alla vita di coppia la felicità che il male, prima dell’intervento, negava – assicura l’esperto – Compresa la possibilità di avere un orgasmo. Che sarà dolce. Dolce come rinascere».

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