Se tu lavori…e lui no

Chi porta i pantaloni – e lo stipendio – in casa sei tu. Può essere una scelta di coppia o una condizione imposta dall'esterno. Può darsi che lui abbia perso il lavoro o solo che abbia ancora le idee confuse, fatto sta che la mattina tu ti alzi per andare a lavoro e lui resta a casa. Sogno, incubo o semplice realtà con cui convivere?

Stare con un uomo che non lavora

Agli albori del terzo millennio l'inversione di ruoli non dovrebbe preoccupare più nessuno. Esistono famiglie in cui l'uomo sceglie liberamente di restare a casa. Si tratta il più delle volte di coppie formate da persone aperte, rilassate ed emancipate, in cui si vive alla pari,perchè è meglio così. Se i canoni rovesciati della coppia sono una scelta comune è altamente probabile che il tandem famigliare scivoli dolcemente in avanti. I dolori arrivano quando lui resta a casa senza avere altra scelta.

Il tuo compagno ha perso il lavoro? Come aiutarlo senza mandare in crisi la coppia

Perchè lui non lavora?

Le ragioni per cui un uomo si trova nella condizione di non lavorare sono molteplici. Il suo mancato impiego può dipendere da un licenziamento, dalla disoccupazione o magari da un momento di forte crisi personale. Può capitare che voi facciate una professione più "importante" e che il vostro lavoro vi abbia costrette a lasciare la vostra città, con il vostro cuore al seguito. E che ora, in un nuovo contesto, il vostro uomo non riesca a trovare lavoro. In una condizione del genere l'equilibrio della coppia è messo a rischio. Quando restare a casa non è una scelta voluta, è possibile che il vostro compagno subisca un contraccolpo. Alle normali delusioni e frustrazioni che accompagnano un licenziamento – o la disoccupazione o l'abbandono dell'impiego – seguono quelle sociali e di coppia. Le resistenze culturali verso l'uomo che non lavora sono ancora molte, inutili essere ipocriti. Se la società a mala pena si prepara ad accettare la “quota rosa” anche nei posti di rilievo, l'idea del maschio che resta sull'uscio di casa non è ancora accettabile per la maggior parte delle persone. Le resistenze esterne ci sono, ma il nemico più insidioso è nascosto dentro di noi.

Se lui è costretto a restare a casa: comprensione e fiducia contro il senso di fallimento

Se state vivendo questa situazione relazionarvi al vostro compagno non sarà semplice. Se anche siete persone elastiche e moderne, senza pregiudizi su chi porta a casa lo stipendio, ammesso anche che non subiate pressioni di parenti e conoscenti e che non sentiate il peso della società che preme in direzione del successo personale, ogni vostro tentativo di minimizzare l'accaduto sarà vissuto dal vostro lui come commiserazione. L'immagine dell'uomo alimentata dalla società, dai media e dalla letteratura, è quella di un soggetto forte, determinante, dominante. Difficile smontarla con due carezze. Occorre però rimboccarsi le maniche per far sì che un dramma personale non sfoci in un disastro per la coppia. Per prima cosa dovete lasciare al vostro compagno il giusto tempo per metabolizzare la situazione. Se la vostra unione è solida sarà facile capire qual è il momento poi per affrontare il problema, che non va demonizzato ma neanche ignorato. E' importante sforzarsi di capire il livello di infelicità del vostro partner e spronarlo a reagire, con razionalità e ottimismo. Aiutatelo a cercare un nuovo lavoro, se pensate che possa fargli bene. E cogliete i segni di un'eventuale depressione, prima che sia tardi. L'amore non è una medicina a tutti i mali ma affiancare il vostro compagno in questo momento è veramente fondamentale. Se sentite di non farcela non fatevi problemi e dividete questo momento di emergenza con persone care e comprensive o ricorrete all'aiuto di uno psicologo.

Se lui non vuole lavorare: cosa fare con l'eterno Peter Pan

Se la situazione non è momentanea, ma dipende dalle insicurezze, dalla pigrizia o dalle indecisioni del vostro partner, il discorso cambia molto. Di fondo c'è l'immaturità di una persona che probabilmente continua a tentennare senza voler decidere cosa diventare da grande. Che si tratti di un grande idealista, di un eterno scontento, di una persona incapace di scendere a compromessi, avere a che fare con tanta indecisione – e tanta mancanza di responsabilità – soprattutto in casi in cui magari è necessario un secondo stipendio, è problematico e pericoloso. Ovviamente molto dipende da voi. Una donna chioccia o con tendenze da leader, probabilmente riuscirà a incastrarsi con un partner debole e indeciso. A meno fino a quando non scoprirà di volere al suo fianco un uomo forte e sicuro. L'importante in questo caso è riflettere. Se il bambinone che si trastulla vi piace, se vi mette allegria tornare a casa e trovarlo che gioca alla Playstation sul divano nulla da dire.

Se lui non lavora e voi sbuffate

Può capitare però che il fatto che lui non lavori sia per voi fonte di fastidio, disagio, o perfino di rifiuto. In questo caso si tratta di impegnarsi in una riflessione più profonda. Siete anche voi vittime del “peso maschio della società”? Siete solo dispiaciute per il vostro lui o lo state sotto sotto giudicando come se avesse fallito? Se state con un uomo che ha deciso di non crescere e la cosa vi rende infelici, è bene chiarire subito la situazione. Non si può obbligare nessuno a cambiare per noi. Potete provare a stimolare il vostro compagno, soprattutto quando il fatto che lui lavori è importante a livello economico. Ma se vi trovate di fronte a uno sfaticato impenitente avete solo due alternative: tenervelo com'è o andare via a gambe levate. Se invece la vostra insofferenza – o peggio il disprezzo – verso il vostro compagno è legata a un vostro stereotipo maschile e anche di fronte a un licenziamento improvviso provate solo astio probabilmente qualcosa non va nella vostra coppia a un livello molto profondo. Amare una persona per il suo status sociale, per lo stipendio e quindi per un ideale è il primo grosso inganno dello stare insieme. Perciò più che concentrarvi sul suo fallimento lavorativo, pensate al vostro come essere che ama. Perché se non c'è niente di male a desiderare le cose migliori nella nostra vita, un compagno non vale tanto oro quanto pesa (e produce) ma quanto, oltre al ruolo e allo stipendio, conta veramente per noi.

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