Make up-terapia al Centro Nemo di Milano in collaborazione con We Make-up

Molte donne hanno ritrovato il piacere di dedicarsi a se stesse grazie al progetto I colori di Nemo, nato dalla collaborazione fra il Centro clinico ad alta specializzazione per le malattie neuromuscolari e l'azienda cosmetica italiana We Make-up

Make up-terapia a  Milano 

C'è Patrizia, che da anni odiava lo specchio e non si faceva fotografare, mentre adesso si sente bella e si trucca sempre. E Gina, che dal marito malato di Sla non si staccava un minuto, ma poi ha capito che prendersi del tempo per sé avrebbe aiutato anche lui. O Rossella, che ha riscoperto la sua femminilità e ora cerca di valorizzarla ogni giorno. Come loro altre donne hanno ritrovato il piacere di dedicarsi a se stesse grazie al progetto I colori di Nemo, nato dalla collaborazione fra il Centro clinico ad alta specializzazione per le malattie neuromuscolari e l'azienda cosmetica italiana We Make-up.
I risultati della fase pilota sono stati presentati nella sede milanese di Nemo all'ospedale Niguarda. Il 90% delle partecipanti, 42 dai 15 ai 70 anni, oggi dice che "il tempo dedicato alla cura di sé genera benessere". Una forma di terapia che accende l'arcobaleno in una vita vissuta in bianco e nero.
L'iniziativa, rivolta a donne che vivono l'esperienza di una malattia neuromuscolare in prima persona o accanto a un proprio caro, era stata presentata il 23 giugno in occasione dello Sla Global Day e ha previsto 6 workshop con colloqui, interviste ed esperienze di uso del colore attraverso il make-up, grazie al supporto di make-up artist e del team di psicologi e counselor del Centro Nemo. "Un progetto di ricerca azione che ha esplorato il mondo sconfinato della bellezza e dell'immagine di sé da parte delle donne – spiegano dalla struttura – per capire come queste dimensioni incidano sul benessere globale della persona e sulla sua qualità della vita".

Le pazienti/caregiver si sono messe in gioco e sorridono tutte. Chi si sentiva stanca oppure annoiata, vecchia, triste e insicura, con il trucco si definisce bella, viva, curata, forte e radiosa. E per descrivere le loro emozioni allo specchio usano parole come gioia, entusiasmo, leggerezza, benessere, allegria, sicurezza. Niente di più lontano dalla sofferenza. Un successo che ha portato gli ideatori a lanciare una nuova fase. "I colori di Nemo" prosegue con una campagna di raccolta fondi per sostenere il Progetto Donna, programma di presa in carico delle pazienti Nemo basato sulla cura di sé come pilastro della riabilitazione. We Make-up ha realizzato una linea di rossetti liquidi dedicata, che sarà prodotta in edizione limitata in 6 nuance e disponibile al pubblico dal 1 dicembre sul sito di We Make-up.
I prodotti verranno inoltre distribuiti durante una serie di eventi in centri commerciali di tutta Italia, a fronte di una donazione minima di 12 euro a pezzo interamente devoluta al Centro Nemo. Nella prima fase del progetto, riferiscono da Nemo, è stato rilevato un campione di donne (91%) con un livello di autostima personale nella media. Il 70% circa si considera "una persona apprezzabile, almeno nella stessa misura degli altri", e dichiara "consapevolezza di avere buone qualità".
 
Ma "cosa accade quando il colore entra nella vita?". Alla domanda chiave del progetto le risposte sono state decisamente positive. Per la quasi totalità delle donne che hanno partecipato, il tempo dedicato alla cura di sé e al trucco genera benessere perché è un "tempo di qualità che va oltre all'esperienza della malattia" (90%) e "permette di valorizzare la propria femminilità" (40%). Diventa inoltre "occasione per mettersi in ascolto delle proprie emozioni" (60%) e per "scoprire nuovi aspetti di sé che non si conoscono" (30%). Infine "dà modo di avvicinarsi all'altro" (30%), si fa "momento di condivisione" (20%). Per il 70%, in particolare, "la valorizzazione della bocca e degli occhi con il trucco è il canale privilegiato per esprimere agli altri le proprie emozioni".

I racconti e i vissuti condivisi durante il laboratorio di trucco hanno fatto emergere il "cambiamento positivo delle donne", riportano ancora i promotori. Per esempio "cambia la comunicazione non verbale (davanti allo specchio, truccate, le donne sorridono di più e rispondono con più velocità e disinvoltura)", ma è diversa anche quella verbale: "Cambiano le parole utilizzate per descrivere se stesse davanti allo specchio con il trucco", mentre "le parole usate per descrivere le proprie emozioni sono tutte positive e non legate alla malattia".
"In questi mesi ho avuto modo di seguire il percorso I colori di Nemo ascoltando la voce degli operatori e i racconti delle donne che lo hanno vissuto" – afferma Alberto Fontana, presidente del Centro clinico – "Sono molto contento di poter dire che questo progetto sia un esempio concreto del modello di presa in carico di Nemo, perché pone attenzione a ogni più piccolo aspetto della quotidianità delle persone di cui ci prendiamo cura, per garantire loro la migliore qualità di vita possibile. A We- Make-up ci unisce lo stesso desiderio di bello e di bene, e la volontà di trasferire l'eccellenza in tutto ciò che facciamo. Sono convinto che insieme possiamo continuare a sostenere il programma di assistenza delle nostre pazienti, con un'attenzione anche agli aspetti più propriamente psicologici, legati al loro essere donne che vivono l'esperienza di una malattia neuromuscolare". "Il colore ha sempre rappresentato per We Make-up un mezzo di espressione, un elemento caratterizzante, in grado di agire sulle emozioni – dichiara Alessandro Vigoni, direttore creativo di We Make-up – I colori di Nemo& è stata la conferma di
quanto credevamo, riuscendo a superare tutte le nostre aspettative: attraverso lo sguardo privilegiato dietro l'obiettivo della camera, abbiamo voluto raccogliere la luce negli occhi delle donne che abbiamo incontrato durante i laboratori".
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