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Salute intima: tutto quello che c’è da sapere sulle perdite bianche

Sono comunissime, ma sin troppo spesso non abbiamo idea di come interpretarle: l'ostetrica ci spiega tutte le cose importanti da sapere sulle perdite bianche

Cosa sono le perdite bianche?

Osservare delle perdite vaginali bianche o biancastre è frequente in qualsiasi momento della vita fertile di una donna: infatti, questo tipo di perdite è tendenzialmente fisiologico e può variare a seconda del momento del ciclo mestruale, dell’età e delle caratteristiche di ognuna di noi – altre volte invece possono essere legate alla gravidanza. Tuttavia, esistono anche perdite che deviano dalla fisiologia, pertanto risulta fondamentale imparare a riconoscerle. Ma cosa sono queste perdite e cosa significano? Vediamolo insieme!

Le perdite vaginali sono espressione della fisiologia del ciclo mestruale: a livello del collo dell’utero – o cervice uterina – durante le diverse fasi del ciclo mestruale viene prodotto quello che viene denominato muco cervicale, il quale esiste per diversi scopi e assume diverse caratteristiche a seconda della fase del ciclo in cui ci troviamo.

In generale, è caratterizzato da un colore biancastro, una consistenza più o meno liquida o gelatinosa e una quantità più o meno abbondante, e il tutto dipende non solo dalle fasi del ciclo, come abbiamo già detto, ma anche dalla diversità di ogni donna e del suo equilibrio endocrino – ossia dai livelli ormonali.

A cosa serve questo muco? In breve:

  • protegge dalle infezioni
  • facilita la risalita degli spermatozoi in utero (o vi si oppone nelle fasi non fertili)
  • lubrifica le mucose.

Come riconoscere il muco cervicale

Quali sono, quindi le caratteristiche che ci permettono di riconoscerlo? E come variano durante l’intero ciclo? Leggi qui di seguito tutto quello che devi sapere!

  • Fase fertile del ciclo: dall’inizio di questa fase si può osservare la comparsa del muco cervicale che, nei primi giorni, si presenta come una sostanza pastosa, biancastra, poco fluida ed elastica, appiccicosa;
  • Periodo ovulatorio: avvicinandoci all’ovulazione il muco diventa più cremoso, dal biancastro al perlescente, fino ad arrivare ad una consistenza molto più fluida e filante, quasi acquosa, simile al bianco d’uovo. Il giorno dell’ovulazione molte donne osservano una perdita molto abbondante, trasparente e praticamente liquida;
  • Periodo premestruale: passata l’ovulazione, il muco diventa sempre più scarso in quantità, torna ad essere bianco, denso e appiccicoso.

In ognuna di queste fasi il muco cervicale ha delle caratteristiche fondamentali che permettono di distinguerlo da una perdita patologica: non è maleodorante e non dà sintomi come prurito e bruciore!

Il muco e le perdite bianche in gravidanza

Con l’insorgere di una gravidanza si possono osservare delle perdite bianche, lattiginose, che originano da modificazioni ormonali che vanno ad influire sulle strutture dell’apparato genitale – e non. Queste perdite da sole, tuttavia, non sono segno certo di gravidanza, in quanto potrebbero essere confuse con il fisiologico muco cervicale di cui parlavamo poco fa: se hai dei dubbi, quindi, è opportuno effettuare un test di gravidanza o rivolgersi ad un professionista sanitario!

Come per il muco cervicale, anche queste perdite hanno una funzione protettiva contro le possibili infezioni e, con il procedere della gravidanza, diventano sempre più dense e vanno ad accumularsi all’interno del canale cervicale a formare il cosiddetto tappo mucoso, a protezione del feto.

Quando le perdite bianche non sono normali?

Le perdite bianche, purtroppo, non sono sempre fisiologiche come nel caso del muco cervicale: alle volte possono presentarsi con caratteristiche alterate, segnale di allarme che può farci pensare ad un’infezione vaginale. Ma quando è il caso di preoccuparsi? Fai attenzione a questi elementi:

  • Perdite bianche e dense, simili a ricotta, inodori, che attecchiscono alle mucose e danno sintomi come prurito, bruciore alla minzione, dolore durante i rapporti, rossore e irritazione sono perdite attribuibili ad un’infezione da candida;
  • da un tratto simili al muco cervicale, ma abbondanti, maleodoranti (simili al rotten fish – pesce avariato) e che danno prurito e irritazione sono attribuibili ad un’infezione di origine batterica chiamata Vaginosi: tra le più comuni, l’infezione da Gardnerella Vaginalis;
  • Perdite schiumose, giallo-verdastre e maleodoranti sono solitamente causate da un’infezione da Trichomonas Vaginalis.

In ogni caso, se ti sembra di presentare dei sintomi simili a quelli elencati, o altri sintomi che deviano dalla fisiologia, rivolgiti ad un medico o ad un professionista sanitario che possa fare la diagnosi corretta con gli strumenti adeguati e trovare così la cura più indicata per risolvere il tuo disturbo – e per alcune infezioni anche quello del tuo partner. L’autodiagnosi e le cure fai da te possono portare ad un peggioramento dello stato di salute e non devono mai essere prese in considerazione!

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