sigarette elettroniche

Le sigarette elettroniche e la salute della bocca

  • 04 05 2023
Le sigarette classiche, oltre a danneggiare cuore, polmoni e pelle, sono deleterie anche per la nostra bocca. A cui, invece, sembra facciano meno male di quelle elettroniche. Ti spieghiamo perché e come funzionano

Chi fuma, lo sa bene: le sigarette sono il nemico numero 1 del sorriso. Perché il fumo non danneggia solo l’apparato cardiovascolare e respiratorio, ma compromette anche la salute della bocca e del cavo orale. E se al momento il legame tra fumo e carie non sembra ancora essere confermato, è invece oramai risaputo che la combustione della sigaretta provoca quelle odiose macchie sui denti e la melanosi da fumo, ovvero la presenza di pigmentazioni di colore bruno-marrone che tipicamente si localizzano in corrispondenza delle gengive, e che colpisce circa il 20 per cento dei fumatori.

Gli effetti negativi del fumo su bocca e denti

A sottolineare e a rimarcare gli effetti negativi che il fumo ha (anche) a livello della bocca, è la Prof.ssa Gianna Maria Nardi, Presidente dell’Accademia Tecnologie Avanzate nelle Scienze di Igiene Orale (A.T.A.S.I.O.): «La prima tappa del fumo all’interno del nostro organismo è proprio il cavo orale, per poi continuare il suo pericoloso percorso, dagli effetti deleteri dovuti alle sostanze dannose prodotte dalla combustione, verso il cuore, i polmoni, la pelle» spiega l’esperta.

Quali sono le alternative alle sigarette classiche?

Per fortuna, però, adesso chi fuma ha un’alternativa alle “bionde” tradizionali, ovvero le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato. Che piacciono sempre di più anche perché sembra che possano avere un impatto positivo sulla salute dei fumatori più incalliti. A confermarlo da un lato ci sono l’Ente per la Salute Pubblica Inglese, la massima autorità in tema di salute pubblica nel Regno Unito, e la Food and Drug Administration (FDA) in America, che, dopo accurati studi, li ritiene strumenti adeguati alla protezione della salute pubblica. Dall’altro, i dati: dall’ultima indagine condotta dal Censis sui consumatori di prodotti alternativi, come le sigarette elettroniche, emerge infatti che gli stessi fumatori rilevano minori problemi fisici, come tosse e mancanza di fiato (58,2%), ed estetici, con ridotti effetti negativi su unghie e pelle (69,3%).Ma per contestualizzare e spiegare questi dati relativamente positivi, proviamo a capire quali siano le differenze tra questi prodotti e le sigarette tradizionali.

Quali sono le differenze tra le sigarette classiche e le sigarette elettroniche?

Partiamo dalla sigaretta classica. Brucia alla temperatura di 600°C, ma si possono superare gli 800°C durante il tiro. La combustione del tabacco determina la produzione di sostanze chimiche nocive nel fumo che viene inalato, sostanze che sono la causa principale delle patologie associate al fumo.

I prodotti a tabacco riscaldato, invece, così come le sigarette elettroniche, ormai note come e-cig, rilasciano un vapore contenente nicotina senza generare combustione, cenere o fumo. Questa è la differenza principale. Ma, sebbene sia i prodotti a tabacco riscaldato sia le sigarette elettroniche siano caratterizzati dall’assenza di combustione, e quindi da quella di fumo e cenere, le due categorie di prodotti differiscono poiché mentre i primi riscaldano il tabacco, i secondi invece vaporizzano un liquido, che spesso contiene nicotina in percentuali variabili o aromi.

Perché un fumatore dovrebbe scegliere la sigaretta elettronica?

Questa differenza, non da poco, potrebbe spingere i fumatori incalliti, quelli che guai smettere di fumare, a provare uno di queste due alternative, le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato, abbandonando finalmente “le bionde”. «Gli strumenti da utilizzare per indirizzare i fumatori alla rinuncia delle sigarette sono molteplici. Innanzitutto, i 268 centri anti-fumo del Servizio Sanitario Nazionale ed il Telefono Verde contro il fumo dell’Istituto Superiore di Sanità. C’è poi anche l’approccio farmacologico, la terapia sostitutiva nicotinica, possibilmente affiancata a un counseling cognitivo-comportamentale» continua l’esperta. «Ma nei confronti dei tabagisti irriducibili si può intraprendere una strategia di contenimento del rischio, cercando di ridurre quella che è l’esposizione alle sostanze tossiche generate dalla combustione del tabacco, sfruttando le tecnologie innovative. Le evidenze esistenti sull’impatto dei prodotti smoke-free, seppur non privi di rischi, indicano che l’uso di tali sistemi può ridurre l’incidenza di effetti negativi sulla salute orale, limitando quindi i danni alle gengive, ai denti e alle mucose orali. Anche da un punto di vista estetico del sorriso, così si evita l’ingiallimento delle superfici dentali» conclude la Prof.ssa Gianna Maria Nardi.

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