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5 situazioni nelle quali è meglio non trovarsi sul posto di lavoro

Esistono situazioni in cui è meglio non trovarsi sul posto di lavoro: dalle invasioni della vita privata all'eccessiva indulgenza con i colleghi, ecco come evitare le posizioni più scomode

Nella vita professionale come nella vita privata, occorre sempre fare molta attenzione: basta un attimo per essere catapultate in situazioni in cui è meglio non trovarsi sul posto di lavoro, da cui poi diventa davvero difficile uscire.

Alcune sono davvero imprevedibili, possono accadere senza che si possa anche solo pensare di starsi impelagando in qualcosa di distruttivo. Altre, invece, possono essere evitate facendo un pizzico d’attenzione. Vediamo dunque quali sono.

Contrasti con il capo

Tra le situazioni in cui è meglio non trovarsi sul posto di lavoro i contrasti con il capo sono davvero frequenti. Noi partiamo da un presupposto che può apparire impopolare ma che di fatto va ribadito: essere una leader e guidare un team alla perfezione non è semplice.

Anzi, è tutto il contrario. Chi è in posizione di comando è quasi sempre in situazioni scomode e non sempre è visto bene, nonostante i suoi sforzi. Quindi, in maniera del tutto generale, è meglio non criticare il capo e pensarci su diverse volte prima di battibeccare. La verità è che non si può avere una reale consapevolezza delle sue mosse e dei motivi delle sue decisioni.

In linea generale, gli alterchi con chi è in posizione di comando non portano quasi mai a niente di buono e, addirittura, possono svantaggiare a discapito di talento, impegno e bravura.

Questo vale anche quando si ha a che fare con un capo che non sa fare il suo lavoro o, a maggior ragione, con un capo poco empatico. Occorre portare pazienza e fare un elenco di frasi che è meglio non dire mai.

Attenzione però, ci sono anche delle eccezioni. Se la leader crea un’atmosfera tesa e demotivante è necessario per la salute (fisica e mentale) esprimere le proprie idee e i propri pensieri, a costo di alzare un po’ la voce.

Invasioni della vita privata

Ecco un’altra delle situazioni in cui è meglio non trovarsi sul posto di lavoro che è talmente frequente da essere considerata scontata: l’invasione della vita privata.

Per quanto il luogo di lavoro (sia esso fisico o virtuale) sia uno degli spazi dove si sta per la maggior parte della giornata e dove si hanno necessariamente degli scambi sociali, occorre ricordare sempre che deve esserci un confine netto tra la dimensione professionale e quella personale.

Occorre, conseguentemente, non solo arginare il classico collega ficcanaso, ma anche lavorare per costruire un equilibrio costante tra lavoro e vita privata.

In momenti emotivamente più delicati o complessi è facile lasciarsi andare a degli sfoghi e/o a delle chiacchiere che possono autorizzare le persone con cui si lavora a spingersi più in là e ad arrivare dove, in realtà, non si voleva che arrivassero.

Bisogna essere forti e decise e capire che, per quanto non ci sia niente di male in un’amicizia tra colleghe, è più pratico che le due parti dell’esistenza rimangano nettamente separate.

Schieramenti tra colleghi

Ebbene sì, può succedere anche questo: può capitare che tra colleghi si creino delle vere e proprie fazioni, degli schieramenti, un po’ come accadeva a scuola.

Inutile pensare che questo non accada in età adulta, i sodalizi e i legami sono del tutto naturali, così come (purtroppo) sono naturali le antipatie. Ciò può condurre a una vera rivalità tra squadre.

Il modo migliore per non trovarsi in questa situazione è evitare di fare alcune cose con i tuoi colleghi, come spettegolare, riportare commenti e alimentare eventuali faide. Meglio rimanere neutrale ed essere, invece, diplomatica: le liti e i contrasti (proprio come nel caso del capo) possono solo provocare danni.

Sovraccarico di lavoro

Ed ecco un’altra delle più comuni tra le situazioni in cui è meglio non trovarsi sul posto di lavoro: il sovraccarico. Può succedere che per eccesso di zelo, per bravura, per troppa disponibilità ci si ritrovi a combattere con una quantità eccessiva di compiti e mansioni che, alla lunga, portano solo a nevrosi, stress e ansia.

Questa è forse una delle situazioni più spinose, perché dipende non solo dal capo che sovraccarica, ma anche dalla nostra attitudine e dalla nostra propensione ad accettare per il desiderio di fare tutto al meglio.

In questi casi, in realtà, occorre fare uno switch: per dimostrare di essere brave non occorre prendere tutti gli incarichi, ma fare bene quelli che si hanno.

Relazioni con chi lavora con noi

Mettiamo le mani avanti: non è detto che tra due persone che lavorano insieme non possano nascere grandi storie d’amore. Tuttavia prima di iniziare una relazione con un collega/capo è bene pensarci plurime volte. Come mai?

Semplice, perché se tutto va bene il nostro lavoro sarà nostro per sempre e se una relazione dovesse finire nel peggiore dei modi, ciò che ne conseguirebbe influirebbe negativamente sul nostro rendimento.

Se stiamo solo flirtando senza avere in mente nulla di serio, fermiamoci. Meglio rinunciare a un’emozione temporanea in più che condannarci a uno stress continuativo per gli anni a venire.

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