Colleghi di lavoro

10 consigli per impedire a un collega ficcanaso di intromettersi nella tua vita privata

Ci sono persone che, per mancanza di tatto o di educazione, non riescono a contenere la loro curiosità. Sul lavoro non puoi evitarle, ma puoi adottare alcune strategie per impedire a un collega di intromettersi nella tua vita privata.

Sul lavoro non puoi evitare le persone, né se sono passivo-aggressive, né troppo curiose. Ecco come impedire a un collega ficcanaso di intromettersi nella tua vita privata con delle strategie semplici e efficaci.

Mostrati occupata

Tra le strategie per impedire a un collega di intromettersi nella tua vita privata, una delle principali è quella di non dargli occasione per chiacchierare. Però, se puoi evitare incontri alla macchinetta del caffè, in mensa o in ascensore (o ridurne la durata, allontanandoti con un pretesto), non puoi controllare i suoi movimenti.

Quando vedi che il collega si dirige verso la tua scrivania o postazione di lavoro, prova a mostrarti il più occupata possibile. Comincia a scrivere una mail, spulcia le carte come se stessi cercando un documento importante, insomma, fatti vedere molto impegnata.
L’altra persona dovrebbe capire che non è il momento giusto per chiacchierare, ma non è detto.

In casi estremi, puoi effettivamente dire che hai delle scadenze a breve termine, dispiacendoti di non poter proprio fermarti a parlare.
Se nemmeno questo funziona, puoi tentare una telefonata, ma devi essere molto abile e, soprattutto, è una carta da giocare poco frequentemente.

Non mostrarti interessante

Sai qual è un rimedio efficace alla curiosità altrui? Rendersi poco interessante. Sei stufa di essere interrogata e stai cercando di impedire a un collega di intromettersi nella tua vita privata, perciò comincia dalla percezione di te dall’esterno.
L’altra persona ti chiede cosa hai fatto nel fine settimana, con l’intenzione di indagare nei dettagli, in cerca di segreti personali?

La risposta perfetta è quella che fornisce indicazioni… di un fine settimana all’insegna della noia. Per esempio, se ti chiede com’è stato il tuo weekend, puoi dire «Mah, il solito. Praticamente ho dormito tutto il tempo».
In questo modo, non solo eviti di fornire spunti per ulteriori domande, ma sostieni anche l’idea che tu normalmente abbia una vita davvero poco interessante.

Ricordati, ovviamente, che la tua tesi dev’essere dimostrabile: se il collega è tra i tuoi contatti social (o altre persone potrebbero “fare la spia”), non puoi dire di aver dormito se poi ci sono foto del tuo weekend al mare o simili.

Attenta ai social media

A proposito di social media, ci sono studi di psicologi che affermano quanto queste piattaforme tendando a renderci tutti un po’ più ficcanaso nei confronti del prossimo. Se hai il problema di impedire a un collega di intromettersi nella tua vita privata, devi fare attenzione proprio ai social media, perché sono un modo comodo per curiosare nella vita degli altri.

Potresti decidere di non aggiungere colleghi di lavoro – magari spiegando che è una tua scelta di vecchia data – oppure, visto che quest’opzione è sempre meno credibile, puoi essere prudente.
Tutti i social media, infatti, ti permettono di impostare dei filtri e delle opzioni personalizzate, in modo da limitare la visione dei tuoi contenuti a determinate persone.

Limita gli oggetti personali

Le persone curiose hanno il talento di notare qualsiasi dettaglio nell’ambiente di un’altra persona, incluse piccole cose poco appariscenti che normalmente sfuggono all’attenzione non si possono vedere sul radar della persona comune.
Un’altra strategia per impedire a un collega di intromettersi nella tua vita privata è di togliere qualsiasi cosa possa in qualche modo fornire indizi dalla tua postazione di lavoro.

Via qualunque foto, oggettino, stampa che possa suggerire al “ficcanaso” di turno l’imput per chiederti maggiori informazioni.
Certo, così la tua postazione è particolarmente impersonale, ma in fondo, se proprio ci tieni ad avere con te alcune cose, puoi sempre conservarle in borsetta o in un cassetto chiuso a chiave – che ovviamente aprirai solo quando sei sicura che non ci sia nessun curioso in giro.

Sii preparata

Potrebbe sembrarti strano, ma le persone potrebbero ignorare il comune galateo e quindi insistere nel tentativo di curiosare in questioni che non le riguardano. Se ti trovi nella condizione di dover impedire a un collega di intromettersi nella tua vita privata, cerca di essere preparata.
In altre parole, non aspettarti che l’altro capisca quando e quanto le sue domande siano inopportune. Meglio che individui il soggetto e ti prepari mentalmente ai suoi tentativi di incursione, gestendo preventivamente le emozioni per commenti inopportuni e domande invadenti. Se non gli permetti di coglierti di sorpresa, ti sarà più facile arginare la sua curiosità.

Cambia argomento

Una tecnica per impedire a un collega di intromettersi nella tua vita privata è di essere tu a coglierlo in contropiede. Per esempio, magari sta cercando di indagare sulle tue relazioni, del presente o del passato. Prova a cambiare argomento, ma in maniera sottile.
Se ti chiede quanti ragazzi hai avuto all’università, prova semplicemente a spiazzarlo, affermando che di recente hai visto una commedia romantica che ti è piaciuta molto, magari chiedendola se la conosce. In questo modo, non avrai cambiato totalmente argomento di conversazione, ma spostato il fulcro, da te (e dal tuo privato) a un film.

Rimbalza le stesse domande

Hai presente il gioco per bambini «Specchio riflesso, chi lo dice sa di esserlo»? Ecco, potresti adottare una variante adulta (a prova di ficcanaso) per impedire a un collega di intromettersi nella tua vita privata.
Si tratta, molto semplicemente, di porgli le stesse identiche domande che sta chiedendo a te, glissando sulla risposta.

Potrebbe farti una domanda sulla tua famiglia, sul rapporto con i tuoi genitori, etc. Una risposta “rimbalzante” potrebbe essere «Sono cresciuta con una famiglia standard, direi. Tu, invece?». Se è un ficcanaso chiacchierone, comincerà a raccontarti di sé, e tu ti sei salvata. Se, invece, è riservato, farà dietro front per interrompere la conversazione: anche in quel caso, ti sei chiamata fuori con eleganza.

Usa l’umorismo

Puoi anche decidere di rispondere in maniera coerente alla risposta, ma con umorismo. È un metodo efficace e divertente per impedire a un collega di intromettersi nella tua vita privata. Riprendendo la domanda sul fine settimana, potresti adottare la variante ironica: «Mah, sai, nulla di speciale. Ho salvato il mondo da un’invasione aliena, niente di che».

Questione di privacy

In linea con un atteggiamento un po’ ironico, puoi far notare all’altra persona che non intendi rispondere. Puoi farlo per impedire a un collega di intromettersi nella tua vita privata, in modo da fare appello alla sua educazione temporaneamente (si spera) in vacanza.
Potresti dire «Ho una politica di non discutere questo argomento con nessuno». Oppure «Ho firmato un accordo di riservatezza e non posso rispondere». Ancora, puoi sorridere all’interlocutore e dire: «Mi hai appena chiesto questo?».

Respingi le domande con gentilezza

A mali estremi, estremi rimedi, ma con stile. Il fatto che tu abbia a che fare con una persona invadente e scortese ti pone automaticamente in una posizione di superiorità, di cui puoi approfittare, ma con eleganza.

Se nell’impedire a un collega di intromettersi nella tua vita privata ti trovi costretta al limite, puoi dirgli esplicitamente che trovi poco educata la sua domanda. «Scusami, ma non mi sembra carino che tu mi chieda una cosa del genere». «Capisco che tu sia solo curioso, ma di quest’argomento non voglio parlare». Gentile e sicura di te.

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