luoghi storici da visitare almeno una volta nella vita

Alla ricerca della libertà: 10 viaggi nei luoghi della Storia

Viaggiare per scoprire altri mondi, interrogarsi sulla storia, scoprire la resilienza

Viaggiare nei luoghi della storia, un percorso all’insegna delle grandi rivoluzioni che hanno ispirato il cambiamento, il dramma delle guerre mondiali, le manifestazioni sociali. Ecco dieci destinazioni dove il viaggio diventa geografia emozionale: riflessione su ciò che abbiamo vissuto e su ciò che siamo.

1 Viaggio a Washington, il ’68 degli studenti Usa

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L’anno 2018 ci ricorda che sono trascorsi cinquant’anni dal Sessantotto, un movimento che ha diviso l’opinione pubblica trasformando radicalmente la visione del mondo. Nell’Università californiana di Berkeley la rivolta scoppia nel 1964, quando gli studenti protestano contro la guerra del Vietnam. Il 4 aprile 1968 Martin Luther King Jr. verrà assassinato a Memphis: cinque anni prima 250mila persone aveva marciato al suo fianco a Washington. Le proteste divampano.

Mentre negli Stati Uniti continuano le dimostrazioni contro la guerra in Vietnam, in Francia, a Nanterre, sobborgo ovest di Parigi, la mobilitazione studentesca del 22 marzo 1968 porterà al più grande sciopero del movimento operaio internazionale nella storia, a cui parteciparono oltre 9 milioni di lavoratori per circa un mese. Da una parte all’altra dell’oceano studenti, operai, attivisti, persone di ogni età e classe, scendono in strada a manifestare in nome della libertà.

2 Viaggio a Cuba: il Che e la rivoluzione

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Il 2 dicembre 1956 la celebre imbarcazione Granma, che oggi è possibile vedere presso il Museo de la Revolución de L’Avana, giunge a Playa Las Coloradas. Acquistato per la somma di 17mila dollari, sullo yacht, in partenza dal Messico verso Cuba, si erano imbarcati un’ottantina di ribelli, insieme a Fidel Castro e Ernesto Guevara, uniti contro la dittatura di Fulgencio Batista, il quale (citato nel film Il padrino – Parte II di Francis Ford Coppola) dopo una turbolenta notte di Capodanno fuggirà nella Repubblica Dominicana all’alba del primo gennaio 1959.

“¡Hasta la victoria siempre!”: i cartelli che inneggiano la rivoluzione, disseminati lungo le strade di Cuba, sorprendono i viaggiatori, fra strade deserte e sterminate piantagioni di tabacco, dove seguire le orme del Che da Vinales a Santa Clara. Il coraggio, la lotta per la vita, l’incombere della morte costituiscono anche i temi da ritrovare, pagina dopo pagina, nel celebre romanzo Il vecchio e il mare di Ernest Hemingway. D’obbligo un mojito alla Bodeguita del Medio de La Habana Vieja, uno dei luoghi preferiti dello scrittore.


3 Viaggio in Argentina: Eva Perón

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Destinazione Buenos Aires, dove cercare fortuna e il sogno di una vita migliore: è qui che si trasferisce all’età di quindici anni, María Eva Duarte de Perón, ultima di cinque figli illegittimi, cresciuta nel villaggio di Los Toldos. Attrice e celebre protagonista di radiodrammi, Evita nel 1945 sposa il Colonnello Juan Perón, che l’anno successivo viene eletto presidente dell’Argentina. Eva Perón è sepolta al cimitero monumentale del quartiere Recoleta. Chi cerca un angolo verde può dirigersi verso il parco del barrio Palermo, quartiere in cui è possibile visitare il museo a lei dedicato.

Ma uno dei luoghi cardine della storia di Baires, come viene chiamata Buenos Aires dagli argentini, è Plaza de Mayo, teatro di manifestazioni di massa, bombardata nel 1955 e di nuovo luogo di scontri nel 2001. È in questa piazza che si riunirono per la prima volta le coraggiose madri dei desaparecidos, i dissidenti scomparsi durante la ditturatura. Oggi il nome di questo luogo è diventato il vessillo di una ricerca della verità che cerca giustizia: all’Associazione Madri di Plaza de Mayo, Asociación Madres de Plaza de Mayo, si aggiungono le Nonne di Plaza de Mayo, che dal 1977 si battono per l’identificazione dei bambini dei dissidenti, nati in adozione.

4 Viaggio in Sudafrica: Nelson Mandela

Nel 2018 ricorrono i 100 anni dalla nascita di Nelson Maldela, nato il 18 luglio 1918. Attivista, politico e presidente del Sudafrica dal 1994 al 1999, la sua battaglia per la libertà inizia con la personale ribellione contro l’imposizione del matrimonio combinato. Il giovane studente di legge, che passa in carcere 27 anni e a cui verrà conferito il Premio Nobel per la Pace nel 1993, diventa il simbolo della lotta contro l’apartheid e il regime di segregazione razziale.

Fra le piccole celle della prigione di Robben Island, Patrimonio dell’Umanità UNESCO raggiungibile in barca da Cape Town, è palpabile quella che doveva essere la muta disperazione dei prigionieri, costretti ai lavori forzati, scavando nella cava di calce e spaccando pietre nel cortile. La casa di Nelson Mandela a Soweto è attualmente sede del Mandela Family Museum. La storia di quella che è considerata la più grande township del Sudafrica inizia con la richiesta di manodopera per le miniere d’oro situate nei dintorni di Johannesburg: qui il 16 giugno 1976 la popolazione insorse per protestare contro l’introduzione dell’inglese nelle scuole al posto dell’afrikaas, mentre la polizia a Orlando faceva fuoco su 10.000 studenti.

5 Viaggio in India: sulle orme di Gandhi

Mohandas Karamchand Gandhi, noto come Mahatma Gandhi, grande anima, in India è  riconosciuto come padre della nazione. Se nel 2018 si ricorda l’anniversario della sua scomparsa, avvenuta il 30 gennaio 1948, ogni anno nel giorno della sua nascita, 2 ottobre, ricorre la Giornata internazionale della non violenza. Un viaggio in India sulle orme di Gandhi non può che iniziare da Bombay, dove il giovane avvocato sbarca il 12 giugno del 1891, di ritorno dalla Gran Bretagna dopo aver superato gli esami di giurisprudenza. Gandhi, che in seguito condannerà la crudele usanza dei matrimoni infantili, si sposa giovanissimo, all’età di 13 anni, con Kastürbā Gāndhi, a cui insegna a leggere e scrivere. Con lei si reca in Sudafrica, dove si scontra con il dramma dell’apartheid.

Nel 1901 Gandhi viaggia per l’India in treno, mescolandosi alla folla delle carrozze di terza classe. Festeggiato nel porto di Mumbai come eroe nazionale, nel 1915 attraverserà di nuovo il Paese, villaggio dopo villaggio, toccando con mano la condizione degli indiani. Lontano dalle città, dove la tecnologia è una delle più avanzate al mondo, oggi l’India appare ancora così: al di là del tempo. La povertà è ancora pura disperazione, eppure l’India è anche questo. Agli occhi di un occidentale l’insuperabile meraviglia è la lezione di un’insuperabile e sfrenata vitalità in grado di trionfare sulle miserie del quotidiano.


6 Viaggio in Polonia: il ghetto di Varsavia

Durante l’insurrezione del ghetto di Varsavia, nell’aprile 1943, un gruppo di donne e uomini ebrei polacchi, affamati dalla guerra e dalla povertà, si ribella riuscendo a tener testa all’esercito tedesco quasi per un mese. Una seconda insurrezione avverrà durante l’agosto 1944, per un lungo anno. Oggi il Museo dell’Insurrezione di Varsavia offre un viaggio nella storia attraverso testimonianze e ricordi. Eppure prendere un autobus per visitare il vecchio getto può deludere le aspettative dei più, perché ciò che rimane della guerra è un’esile traccia. Dopo la rivolta di Varsavia, i nazisti deportano l’intera popolazione e la città viene quasi completamente distrutta, sotto gli occhi dell’Armata Rossa, dall’altra parte del fiume Vistola.

Nel 1945 l’85% degli edifici di Varsavia è crollato, identica la situazione a Danzica; dopo un’incredibile opera di ricostruzione grazie a mappe d’epoca, oggi sia il centro di Gdansk, sia la Città Vecchia di Varsavia sono Patrimoni dell’Umanità dell’Unesco. La tragica, commovente storia della Polonia si scopre camminando. Perché talvolta è l’assenza a diventare arte del raccontare: in tutto ciò che non è più e con indomito coraggio è stato ricostruito ritroviamo la memoria vivida dell’essere umano che non si arrende.


7 Viaggio in Italia: Redipuglia e la Prima Guerra Mondiale

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Cento anni fa finiva la Grande Guerra: nel 2018 si ricorda la fine della Prima Guerra Mondiale con un piano di recupero dei luoghi della memoria. Sei i Sacrari in Italia: fra questi Redipuglia, in provincia di Gorizia, a un passo dalla Slovenia, dove sono custodite le spoglie di oltre 100.000 soldati italiani. Il grido «Presente» dell’appello è un brivido che sprona le nuove generazioni a interrogarsi sul senso della guerra.

Mentre gli ultimi ragazzi del Novecento terminano la maturità, un secolo fa i loro coetanei venivano chiamati sul campo di battaglia. I paesaggi del Carso sono stati l’orrendo scenario di aspre battaglie, ma oggi il silenzio è tornato ad appropriarsi di questi luoghi, da esplorare a piedi o in bicicletta attraverso la fitta mappa di sentieri che si estende lungo i confini fra Italia, Slovenia e Croazia.


8 Viaggio nelle Repubbliche Baltiche

Insieme al Maggio francese del 1968, citato dall’International Journal come una delle manifestazioni più influenti della storia, troviamo la Rivoluzione cantata, nota anche come rivoluzione cantante, che fra il 1987 e il 1991 porta all’indipendenza di quelle che oggi sono le Repubbliche Baltiche, Lettonia, Estonia e Lituania. Dopo la seconda guerra mondiale e l’annessione all’Urss l’insoddisfazione verso il sistema sovietico sfocia  in una protesta che si esprime nel canto.

Per la prima volta dopo la fine del conflitto mondiale vengono suonate canzoni patriottiche: è il 14 maggio 1988, durante il Festival di Musica Pop a Tartu, in Estonia. L’estate successiva, il 23 agosto 1989, mentre il popolo estone si ritrova nella piazza di Tallinn a Vilnius, capitale della Lituania, succede la stessa cosa: due milioni di persone che si tengono per mano, uno accanto all’altro, creando una catena umana lunga 600 chilometri. Ma viaggiare per l’Estonia significa anche andare alla scoperta della natura, che qui occupa oltre il 50% del territorio: uno dei Paesi più ricchi di foreste e boschi.

9 Viaggio nell’ex-Jugoslavia: i Balcani

Crollato il 9 novembre 1993 sotto le deflagrazioni di venti granate, Stari Most, il ponte ottomano del XVI secolo univa le due metà della città di Mostar, attraversata dal corso del fiume Narenta. Durante la guerra Mostar è una città divisa: da una parte l’Esercito della Repubblica di Bosnia e Erzegovina, dall’altra la Comunità Croata di Herceg-Bosna.

Negli anni Novanta la guerra trasforma i Balcani. Città come Sarajevo, cosmopolita, simbolo di una molteplicità e ricchezza culturale uniche, crollano nei bombardamenti, mentre una nuova ondata di persone che cercano salvezza è costretta a lasciare i luoghi amati. Oggi il ponte di Mostar, ricostruito, è Patrimonio dell’Umanità Unesco. Da Lubiana a Sarajevo e Belgrado attraverso Slovenia, Croazia, Montenegro, Macedonia, Bosnia Herzegovina, Kosovo è possibile riscoprire il fascino dei Balcani con destinazioni, a pochi passi dall’Italia, ricche di storia, natura incontaminata, dove si punta sempre più sul turismo.


10 Viaggio in Turchia

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Conosciamo la Turchia per le splendide spiagge e le località di mare, ma luoghi come Piazza Taksim raccontano la coscienza politica e un’indomabile fame di libertà. Concepita come luogo pubblico dove incontrarsi, teatro dei grandi eventi e cuore dell’identità cittadina di Istanbul, qui era scoppiata la ribellione contro l’imperatore Giustiniano, nel 532 dopo Cristo, quando le truppe di Belisario stroncarono la rivolta facendo 35mila vittime. Nel 2013 gli alberi del Parco Gezi di Istanbul diventano il simbolo del dissenso contro il governo di Recep Tayyip Erdoğan: all’inizio di marzo 2018 è stato rivolto un appello al presidente turco da parte di 35 premi Nobel, chiedendo la scarcerazione dei giornalisti, scrittori e intellettuali imprigionati.

Si stima che un terzo degli operatori di comunicazione imprigionati nel mondo si trovi nelle carceri turche; oltre 150mila i dipendenti pubblici licenziati, 50mila circa le persone arrestate dopo il golpe. Il fascino di Instanbul, celebrata nelle pagine del premio Nobel Oran Pamuk, è immutabile, eppure a uno sguardo attento l’amarezza si fa palpabile. Perché la storia non riguarda il passato: è ciò che oggi viviamo e allora viaggiare quando è consapevole diventa un modo per avvicinarsi alle persone, alla realtà al di là della superficie, penetrando le cortine di silenzio alla ricerca di una geografia che è racconto, traccia, memoria e coscienza civile.

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