Bon ton in viaggio

Cambiano i trend ma una cosa non va mai fuori moda: le buone maniere. Specialmente d’estate. «Il caldo, le code, il rimanere gomito a gomito con sconosciuti in spiaggia, in campeggio o in piscina, richiedono più che mai la conoscenza del galateo. Cioè di uno stile che nasce dal rispetto per gli altri e per se stessi» commenta Laura Pranzetti Lombardini, blogger (buonemanierecontemporanee.blogspot.com) e autrice del Galateo delle relazioni quotidiane (Giunti).

Non si tratta quindi di semplici formalità. «Un comportamento adeguato crea un clima gradevole, facilita i rapporti con gli altri ed è di esempio per i figli» continua l’esperta. «Una prima regola? Controllare il volume della voce. Che si parli con un’amica, con i bambini o (peggio) al telefonino, chi urla disturba e obbliga gli altri a essere partecipi dei fatti suoi». Ma
non basta. Nella prossima pagina trovi sette consigli ad hoc per le tue vacanze.

Le regole del bon ton in viaggio

Pochi metri quadrati di spiaggia o un’intera giornata in aereo da dividere con dei perfetti estranei... Per goderti le ferie lascia a casa tutto ma non le buone maniere

Le buone maniere in aereo o in treno

D’obbligo viaggiare evitando gli abiti troppo aderenti e, soprattutto, tenendosi le scarpe. «Sembra diventata l’ultima mania: ci si siede e ci si mette scalzi» commenta l’esperta. «No anche alle ciabattine, da riservare alla spiaggia».

E se il viaggio in treno è lungo? Portarsi uno spuntino da casa va bene, purché semplice e inodore. Avendo cura, poi, di far sparire briciole e cartacce.

In vacanza con i bambini

Parola d’ordine: organizzazione. I genitori devono attrezzarsi per distrarre i loro figli durante il viaggio. E in hotel, al ristorante o in spiaggia bisogna saper intervenire (con discrezione) se i loro giochi o schiamazzi disturbano gli altri.

«Chi non è genitore, però, si astenga da prediche, consigli o giudizi al vetriolo sulle “piccole pesti”: sono sgradevoli e possono degenerare in brutte discussioni» suggerisce Lombardini. Piuttosto, se la situazione è insostenibile, meglio rivolgersi a un responsabile (il bagnino o il direttore dell’hotel).

Il bon ton al ristorante in estate

Anche se si pranza al bar sulla spiaggia, mangiare in costume è un segno di maleducazione. «A meno che non si sia in un’area per naturisti, gli uomini dovrebbero ricordarsi di indossare una maglietta, le donne un copricostume o un pareo» suggerisce l’esperta.

E se il servizio lascia a desiderare? A mettere di malumore possono essere i tempi d’attesa (un problema, se ci sono bambini), la qualità dei piatti o la fretta del cameriere (che, magari, vuole liberare il tavolo per altri clienti). Qualunque sia il motivo, mai fare scenate. Meglio chiedere del responsabile e fargli presente che cosa non ha funzionato.

Le regole da rispettare in barca

Tutti sanno che si sta scalzi o con le apposite scarpine con la suola in gomma liscia (da non usare a terra). Ma sarebbero da evitare anche i gioielli (inutili) e un trucco pesante (dopo un’ora di navigazione si rischia l’effetto maschera).

E se un compagno di viaggio fuma? «Anche se si è all’aperto» precisa l’esperta «bisogna sempre chiedere il permesso di accendersi una sigaretta. E mai e poi mai, alla fine, gettare il mozzicone in mare. Basta attrezzarsi con un portacenere da viaggio, da svuotare nella spazzatura una volta a terra».

Il bon ton in spiaggia

Se si frequenta uno stabilimento, non appena si arriva all’ombrellone è buona educazione salutare i vicini con un sorriso. Attenzione, poi, nel corso della giornata, a non calpestare gli asciugamani o invadere lo spazio altrui nel tentativo di seguire lo spostamento del sole. E, se ci sono dei bambini, cerchaimo di convincerli a giocare lontano dalle sdraio. Altrimenti si rischia di passare il tempo a chiedergli di non spargere sabbia in giro o non tirare “forte” la palla.

La buona educazione quando si è in coda

«È tipico di noi italiani: anche al check-in in aereoporto non riusciamo a formare una coda ordinata ma creiamo le figure geometriche più creative. E c’è sempre chi tenta di fare il furbo» commenta Laura Lombardini con ironia. «Può accadere anche alla cassa dell’autogrill o all’imbarco sul traghetto. In questi casi è giusto chiedere, in modo gentile: “Mi scusi, forse non ha visto che siamo tutti in coda?”. E, naturalmente, dare sempre la precedenza alle persone anziane o alla mamma sola, alle prese con bambini, passeggino, biberon e così via».

Telefonino e buone maniere

Non ci dividiamo mai dal nostro smartphone? Ricordiamoci di abbassare la suoneria, non far rispondere i bambini e tenerlo in borsa quando siamo a tavola.

Ultimo consiglio: nell’era del selfie selvaggio sembra normale fotografare (o filmare) tutto e tutti in qualsiasi circostanza. Per poi condividere con gli amici di Facebook ogni secondo delle proprie vacanze. Ma gli altri non desiderano sempre finire in Rete. Quindi vietato insistere o scattare a tradimento.

Riproduzione riservata