Le buone maniere in aereo o in treno

D’obbligo viaggiare evitando gli abiti troppo aderenti e, soprattutto, tenendosi le scarpe. «Sembra diventata l’ultima mania: ci si siede e ci si mette scalzi» commenta l’esperta. «No anche alle ciabattine, da riservare alla spiaggia».

E se il viaggio in treno è lungo? Portarsi uno spuntino da casa va bene, purché semplice e inodore. Avendo cura, poi, di far sparire briciole e cartacce.

In vacanza con i bambini

Parola d’ordine: organizzazione. I genitori devono attrezzarsi per distrarre i loro figli durante il viaggio. E in hotel, al ristorante o in spiaggia bisogna saper intervenire (con discrezione) se i loro giochi o schiamazzi disturbano gli altri.

«Chi non è genitore, però, si astenga da prediche, consigli o giudizi al vetriolo sulle “piccole pesti”: sono sgradevoli e possono degenerare in brutte discussioni» suggerisce Lombardini. Piuttosto, se la situazione è insostenibile, meglio rivolgersi a un responsabile (il bagnino o il direttore dell’hotel).

Il bon ton al ristorante in estate

Anche se si pranza al bar sulla spiaggia, mangiare in costume è un segno di maleducazione. «A meno che non si sia in un’area per naturisti, gli uomini dovrebbero ricordarsi di indossare una maglietta, le donne un copricostume o un pareo» suggerisce l’esperta.

E se il servizio lascia a desiderare? A mettere di malumore possono essere i tempi d’attesa (un problema, se ci sono bambini), la qualità dei piatti o la fretta del cameriere (che, magari, vuole liberare il tavolo per altri clienti). Qualunque sia il motivo, mai fare scenate. Meglio chiedere del responsabile e fargli presente che cosa non ha funzionato.

Le regole da rispettare in barca

Tutti sanno che si sta scalzi o con le apposite scarpine con la suola in gomma liscia (da non usare a terra). Ma sarebbero da evitare anche i gioielli (inutili) e un trucco pesante (dopo un’ora di navigazione si rischia l’effetto maschera).

E se un compagno di viaggio fuma? «Anche se si è all’aperto» precisa l’esperta «bisogna sempre chiedere il permesso di accendersi una sigaretta. E mai e poi mai, alla fine, gettare il mozzicone in mare. Basta attrezzarsi con un portacenere da viaggio, da svuotare nella spazzatura una volta a terra».

Il bon ton in spiaggia

Se si frequenta uno stabilimento, non appena si arriva all’ombrellone è buona educazione salutare i vicini con un sorriso. Attenzione, poi, nel corso della giornata, a non calpestare gli asciugamani o invadere lo spazio altrui nel tentativo di seguire lo spostamento del sole. E, se ci sono dei bambini, cerchaimo di convincerli a giocare lontano dalle sdraio. Altrimenti si rischia di passare il tempo a chiedergli di non spargere sabbia in giro o non tirare “forte” la palla.

La buona educazione quando si è in coda

«È tipico di noi italiani: anche al check-in in aereoporto non riusciamo a formare una coda ordinata ma creiamo le figure geometriche più creative. E c’è sempre chi tenta di fare il furbo» commenta Laura Lombardini con ironia. «Può accadere anche alla cassa dell’autogrill o all’imbarco sul traghetto. In questi casi è giusto chiedere, in modo gentile: “Mi scusi, forse non ha visto che siamo tutti in coda?”. E, naturalmente, dare sempre la precedenza alle persone anziane o alla mamma sola, alle prese con bambini, passeggino, biberon e così via».

Telefonino e buone maniere

Non ci dividiamo mai dal nostro smartphone? Ricordiamoci di abbassare la suoneria, non far rispondere i bambini e tenerlo in borsa quando siamo a tavola.

Ultimo consiglio: nell’era del selfie selvaggio sembra normale fotografare (o filmare) tutto e tutti in qualsiasi circostanza. Per poi condividere con gli amici di Facebook ogni secondo delle proprie vacanze. Ma gli altri non desiderano sempre finire in Rete. Quindi vietato insistere o scattare a tradimento.