La nascita di un bambino all’interno di una coppia porta con sé molta felicità e amore. Sfortunatamente non sono tutte rose e fiori. Crescere e educare un bambino sono compiti di grande responsabilità, che necessitano di grande impegno. Svegliarsi più volte a notte per preparare la pappa, o consolare il vostro bimbo che piange ininterrottamente, sono attività ricorrenti tra le mamme ed i papà di tutto il mondo. Sarà vostro compito accompagnare il bimbo nella sua crescita ed aiutarlo a compiere piccoli progressi ogni giorno. I neo genitori cominceranno con il togliere il ciuccio al bimbo, insegnargli a non aver più bisogno del pannolino, e, cosa più difficile di tutte, a dormire nel proprio lettino. Questa guida vi illustrerà come insegnare a un bambino a dormire da solo.
Insegnare a un bambino a dormire da solo
Al giorno d’oggi è diventata un’abitudine molto diffusa quella di consentire ai propri figli di dormire nel “lettone” dei genitori. Tutto questo si verifica perché non si riesce a dire di “no”, oppure si ha il desiderio di farli sentire più protetti se non riescono a dormire, e magari sono spaventati da un temporale o da un forte rumore. Molto spesso, tuttavia, può accadere una situazione del genere quando i genitori non hanno voglia di alzarsi dal loro letto e per comodità consentono al bambino di mettersi accanto a loro. Questa può risultare, tuttavia, una cattiva abitudine che il bambino avrà difficoltà a togliersi.
Perché vuole dormire nel lettone?
Di sicuro, il principale problema da affrontare è quello del lettone. In realtà, dormire nel lettone, è il sogno di quasi tutti i bambini, in quanto vedono in questo non solo la possibilità di stare accanto ai genitori, creando una situazione di sostegno sia morale che fisico, ma offre anche uno strumento potente per eliminare l’ansia di separazione nel momento più delicato, quello dell’addormentamento, rasserenando così il bambino che si sente protetto e al sicuro.
Se il tuo bambino di notte, giunge nella tua camera da letto e si ostina a dormire insieme a te, molto probabilmente lo fa perché si sente più al sicuro e tranquillo quando è vicino ai suoi genitori. È un’abitudine molto comune tra i bambini, soprattutto tra i 3 e i 6 anni, anche se alcuni possono mantenerla fino all’età di 10 anni. Alla base di questo tipo di comportamento, c’è la ricerca di sicurezza, di affetto e di protezione di cui ogni essere umano ha bisogno, in modo particolare i bambini. Ma cosa si deve fare per insegnare ad un bambino a dormire da solo? In questa semplice ma esauriente guida vediamo come insegnare al bambino a dormire nel proprio letto, facendolo sentire più sicuro ed indipendente.

Come insegnare a un bambino a dormire da solo: accompagnarlo a letto
Se il tuo bambino è incapace di addormentarsi senza la tua presenza, accompagnalo in camera sua e aspetta che si addormenti: sdraiandoti accanto a lui, accarezzalo e massaggialo dolcemente, in modo tale da farlo rilassare e conciliare il sonno. Così in questo modo non solo lo abituerai a questa nuova routine, ma ricreerai anche l’ambiente perfetto e tanto desiderato del lettone. Si può anche ricorrere all’ausilio della musica o delle classiche favolette.
Gli si può tenere la mano fino a quando non si appisola ma, comunque, è buona regola fargli comprendere che lui, anche se è in un’altra stanza, non è solo e non lo sarà mai. Rapidamente, nel giro di circa qualche settimana, riuscirete a ricostruire e rimodellare la sua percezione, in questo modo si sentirà più sereno e si abituerà a dormire da solo. Deve essere tenuto in considerazione, innanzitutto, che il distacco non può avvenire da un momento all’altro. Infatti, non si può pretendere immediatamente che il bambino dorma nella sua culla o nel suo lettino. Una cosa importante è sicuramente quella di non farlo addormentare nel letto dei genitori, per poi portarlo nel suo, in quanto per lui (come per tutti) addormentarsi da una parte e svegliarsi da un’altra rappresenta una sorta di trauma.
Come insegnare a un bambino a dormire da solo: riportarlo a letto
Se il bambino dovesse svegliarsi durante la notte e correre nel letto dei genitori, con tanta calma e dolcezza, è necessario riportarlo nel suo lettino, con lo stesso procedimento che abbiamo descritto in precedenza. Naturalmente, per fare tutto questo è richiesta una buona dose di pazienza e di forza di volontà, ma ci si deve rendere conto che successivamente servirà a far sentire il bimbo più indipendente ed autonomo in futuro. In linea di massima, dovrebbe essere sufficiente circa una settimana per farlo abituare a dormire nel suo letto. È indispensabile ricordare che quando si inizia a “svezzare” il bambino da questa sorta di dipendenza psicologica, è necessario essere fermi e non si deve tornare indietro. In caso contrario, infatti, si correrebbe il rischio di rinforzare il comportamento inadeguato e di invalidare quanto di buono è stato fatto fino a quel momento.
Come insegnare a un bambino a dormire da solo: creare una routine
Aiutate il bambino a distinguere il giorno dalla notte. Nelle ore diurne fatelo dormire in una carrozzina o in un luogo dove lui, anche dormendo, possa sentire che il mondo attorno a lui è vivo e si muove. Mentre per il sonno della notte dovete prima di tutto organizzarvi e tentare di tranquillizzarlo e renderlo sereno, per esempio mettendogli per tempo il pigiamino e non all’ultimo momento rischiando di farlo innervosire.
Creare una serie di abitudini prima della nanna, aiuterà il vostro bimbo a rimanere sereno e a riconoscere che è il momento di dormire. I bambini amano la routine e hanno bisogno di una serie di rituali o per meglio dire dolci abitudini alle quali appigliarsi per sentirsi sicuri per esempio tentare di avere sempre gli stessi orari e la stessa sequenza: bagnetto, poppata, la buonanotte a papà e a tutto ciò che lui desidera (giochi, animali domestici, ecc…) ed infine bacetto della buona notte e tutti nel proprio lettino.

Come insegnare a un bambino a dormire da solo: rassicurarlo
Spegnete la luce ed uscite dalla stanza lasciando la porta aperta e la luce nel corridoio accesa. Se piange rientrate e tranquillizzatelo senza alzarlo dal lettino, aiutatelo a rasserenarsi e stendetelo nuovamente nel lettino. Potete ripetere questo gesto ogni volta che lui vi chiamerà, l’importante è non alzarlo dal lettino e non prenderlo in braccio, ma a questo punto potete utilizzare diversi trucchetti per esempio una giostrina musicale sul lettino (di quelle che proiettano luci o animali sul soffitto) con la stessa sinfonia rilassante o più semplicemente se il bimbo usa il ciuccio bagnarglielo con del miele, accarezzatelo dove a lui piace (i grattini dolci e delicati sulla nuca o sulla manina sono l’ideale) rimanendo nella sua stanza accanto a lui finché non si calmerà.
Come insegnare a un bambino a dormire da solo: bagnetto e favole
Un altro metodo per farlo addormentare in camera sua, è quello di fargli un bagnetto caldo per rasserenarlo e conciliare il suo sonno. Per asciugarlo, avvolgetelo in un asciugamano caldo e morbido, e tenetelo in braccio per farlo sentire al sicuro, cullandolo un po’ in modo tale da prepararlo per la notte. Come ulteriore metodo, potreste leggere un libro di avventura-fantastico o qualsiasi genere che piaccia al bambino, con voce soave e calma. La lettura è molto utile anche se il bambino non è ancora in grado di capire; così, infatti, lo abituerete a comprendere le parole. Inoltre offrirà un ottimo motivo di stare steso nel suo letto, conciliando il sonno. In aggiunta, se utilizzate un ritmo simile a quello di una ninna nanna, riuscirete anche in poco tempo a farlo addormentare al calduccio.
Come insegnare a un bambino a dormire da solo: la ninna nanna
Niente di più classico della ninna nanna per far addormentare il bambino nel suo lettino. Potete tenerlo in braccio o vicino al petto, così potrà percepire le vibrazioni della voce: in questo modo massimizzerete l’effetto della canzone, e se il motivetto sarà dolce, semplice e melodico, il bambino in poco tempo si addormenterà tra le vostre braccia e a voi non resterà che metterlo nel lettino. Potreste anche regalargli un giocattolo della buona notte, come ad esempio, un peluche speciale, che può essere simbolo di sicurezza e affetto.