Esami da fare in relazione alle settimane di gestazione

1/6 – Introduzione

Durante tutto il periodo della gestazione, la futura mamma è chiamata a fare una serie di esami indispensabili per tenere sotto controllo il progredire della gravidanza ed eventualmente intervenire con terapie adeguate allor quando ce ne fosse la necessità. Questo non vuol dire doversi sottoporre continuamente ad esami, che a seconda dei casi non portano alcuna utilità né alla mamma, né al nascituro. Sarà in ogni caso il ginecologo a prescrivervi quali saranno gli esami da fare, considerata la situazione specifica di ogni singola donna o del tipo di gravidanza. In Iquesta lista troverete indicati gli esami da fare in relazione alle settimane di gestazione.

2/6 – Analisi del sangue e delle urine

Gli esami più comuni cui vengono sottoposte tutte le gestanti sono gli esami del sangue e delle urine, fatte con cadenza mensile, ovvero ogni 4 settimane. Verrà quindi richiesto un emocromo completo e all’inizio della gestazione si accerterà se la gestante è immune alla Rosolia e alla Toxoplasmosi. Nel caso in cui se ne fosse già a conoscenza, non ci sarà alcun bisogno di ripeterli. Altro esame da fare è quello del gruppo sanguigno e il Test di Coombs indiretto, che va fatto entro la 3 e 4 settimana di gravidanza e poi ripetuto ogni mese nel caso di donne con Rh negativo o a rischio immunizzazione.

3/6 – Ecografia

Le ecografie da fare durante il periodo di gestazione sono 3, alle quali ne andranno aggiunte altre nel caso in cui ve ne sia la necessità rilevata dal medico. La prima va fatta all’inizio della gravidanza e ha come obiettivo quello stabilire con una certa precisione la datazione, il numero di embrioni e la loro sede. La seconda ecografia, detta morfologica, è da fare tra la 19-21 settimana, ha lo scopo di evidenziare eventuali malformazioni del feto. L’ultima dovrà essere fatta intorno alla 30-32 settimana e serve per accertare la posizione del feto ed eventuali malformazioni non viste prima.

4/6 – Talassemia

Per le donne provenienti dalla zone insulari o del sud Italia, sarebbe opportuno fare un semplice prelievo del sangue per accertare la presenza di anemie, come la talassemia. L’esame può essere fatto in qualsiasi momento. Ricordiamo che nel caso in cui entrambi i genitori siano portatori sani di talassemia (o anemia mediterranea), il bambino ha una possibilità su quattro di nascere talassemico. In questo caso occorre tenere sotto controllo la situazione e portare il neonato già alla 5 settimana di vita a fare le analisi del sangue in un centro specializzato per le talassemie.

5/6 – Ultrascreen

L’ultrascreen nota anche come translucenza nucale, va fatta tra l’11 settimana e la 14settimana. Si tratta di un’ecografia che ha come obiettivo quello di misurare lo spessore del liquido che si trova sotto al collo del feto e serve per rilevare eventuali anomalie. Sarà in ogni caso il ginecologo a valutare la necessità o meno di fare questo esame, indicando tutti i pro e i contro.

6/6 – Amniocentesi

L’amniocentesi è un piccolo esame invasivo che permette l’estrazione di una quantità minima di liquido amniotico, che verrà analizzato per accertare o meno la presenza di malformazioni, come la sindrome di Down. Questo esame non è obbligatorio, ma è consigliato a tutte le donne di età superiore ai 35 anni e dopo la 16 settimana di gravidanza.

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