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FIGLI TIRANNI
Urli improvvisi, gesti che vogliono attirare l'attenzione e arroganza: quante volte capita di osservare queste reazioni nei bambini intorno a noi? Il comportamento dei piccoli spesso manifesta un'aggressività a cui neanche i genitori sembrano essere preparati. Abbiamo chiesto una lettura del fenomeno a Paolo Sarti, specialista in pediatria e autore di libri come Neonati maleducati, che ci spiega: «Oggi i bambini vengono ascoltati di più, talvolta non senza qualche rischio collaterale. I genitori della generazione a cui appartengo principalmente si preoccupavano di vestire, nutrire e far studiare i figli. Non ci mancava nulla, ma non avevamo spazio per esprimere la nostra fanciullezza e su molte cose non avevamo alcun potere di decisione. Avevamo ben presente che esisteva uno spazio adulto e uno spazio bambino. La stanza proibita, presente in quasi tutte le case, il simbolo dei luoghi e delle situazioni a cui i bambini non avevano accesso». Lo spazio proibito ai piccoli corrisponde allo spazio di intimità e privacy degli adulti, da sbirciare attraverso la porta socchiusa, esplorare di nascosto. «Sapevamo di doverci muovere in un certo modo, non toccare, non disturbare. Oggi i bambini hanno accesso a tutto, in ogni senso. Anzi, al contrario di ciò che avveniva allora, tutto è diventato spazio bambino: all'arrivo di un figlio sono i genitori a stringersi, ridurre lo spazio d'azione e rimpicciolirsi, metaforicamente, per abitare la dimensione dell'infanzia, finendo persino per rinunciare all'intimità della coppia. Abbiamo liberalizzato, ma in molti casi abbiamo perso il controllo». Ecco la prima questione da affrontare: recuperare la gestione dei figli in una modalità più consapevole.