Donna teme le critiche degli altri

Critica severa o cattiveria? 5 modi per distinguere le due cose

La linea tra una critica un po' troppo severa e la cattiveria gratuita è spesso sottile, tutto sta nel perché lo si dice e come. Ecco come distinguerle

Capita spesso di ricevere una critica o un commento che ci toccano nel profondo e alle nostre orecchie possono suonare un po’ troppo severi, al punto di sembrarci cattivi.

A volte è solo la nostra sensibilità, magari perché è stato toccato il famoso tasto dolente, altre volte invece stiamo subendo i comportamenti di una persona gelosa, invidiosa e magari un po’ passivo-aggressiva. Ma come distinguere se è una critica severa o cattiveria?

Chiediti se il parere è oggettivo

Quando ricevi una critica, il modo migliore per capire se è onesta e sincera è chiederti in tutta onestà se è oggettiva e quindi attendibile o se arriva da una persone che potrebbe covare gelosia e invidia.

Se nel primo caso va accolta, anche se magari il tono con cui viene detta è un po’ brusco e ci ferisce, e ci si può lavorare sopra per migliorarsi.

Se invece hai dubbi sull’obiettività di chi te la ha mossa, potrebbe essere semplicemente una forma di cattiveria o prevaricazione. In questo secondo caso prendila con le pinze, e chiediti perché questa persona si stia comportando così nei tuoi confronti e se necessario, prendi le dovute distanze.

Se qualcuno vicino a noi ci ferisce con una critica severa, provava farglielo notare in modo pacato ma fermo: la sua reazione ti farà capire subito se stava agendo in buona fede oppure no.

Sei troppo sensibile?

Essere molto sensibili non è un difetto e anzi potrebbe diventare un punto di forza; tuttavia questo tratto caratteriale non aiuta a capire quando si tratta di una critica severa o cattiveria.

In questi casi, bisogna partire dalla consapevolezza di essere persone che vengono ferite facilmente; da questo presupposto, bisogna riuscire a prendere le distanze dalla prima reazione naturale, ovvero sentirsi feriti, e cercare di giudicare la situazione in modo obiettivo.

Mettiti nei panni dell’altro

Questo è forse il consiglio più difficile da seguire nel momento in cui vogliamo capire se abbiamo subìto una critica severa o cattiveria: perché chi ce la ha mossa si è comportato così?

È una persona che ci vuole bene e ci tiene a noi, e magari la critica è uscita più brusca e severa del necessario, oppure è qualcuno che non tiene davvero a noi e si tratta solo di prevaricazione?

A volte succede che alle persone a cui teniamo di più e con cui siamo più in confidenza diciamo le cose con un tono più sbrigativo di quanto vorremmo.

Analizza il tipo di critica che ti è stata mossa

Non tutte le critiche sono uguali, anche se non fa mai piacere riceverle e tutti abbiamo paura di essere giudicati.

Per capire se si tratta di una critica severa o cattiveria, chiediti se il giudizio dell’altro fosse tutto sommato costruttivo – anche se brusco – o gratuito e manipolatorio.

Un capo che critica qualcosa ma lo fa per aiutarti a migliorarti e crescere dal punto di vista lavorativo e professionale, potrebbe esprimersi in modo sbrigativo ma volere comunque il tuo bene.

Un collega che non perde occasione di metterti in cattiva luce e critica in modo meschino ogni tua azione sia davanti agli altri che alle tue spalle, è solo una persona cattiva, e probabilmente anche profondamente insoddisfatta e frustrata.

Confrontati con l’altro

Quando un commento ci ferisce, per molte persone la prima reazione è chiuderci a riccio. Invece spesso chiedere delucidazioni e un confronto a voce può essere la soluzione migliore per chiarirsi.

Se pensi che ti sia stata mossa una critica troppo severa e parziale, chiedi all’altra persona il perché della sua azione e sopratutto, non aver timore di dire che i toni che ha usato ti hanno ferito.

Spesso soffriamo più per come ci vengono dette le cose, che per i commenti in sé: se l’altro si rende conto di essere stato un po’ troppo severo e si scusa, fermo restando l’obiettività della critica, allora siamo stati noi a essere un po’ ipersensibili.

Se invece l’altro si altera, ci giudica e ci rinfaccia il confronto, forse allora la sua critica celava una cattiveria gratuita; stessa cosa se di fronte alla richiesta di spiegazioni minimizza e ci fa sentire dei perfetti imbecilli, ribaltando la situazione e facendo la vittima. Meglio girare al largo da queste persone, potrebbero essere personalità istrioniche o narcisisti.

In generale non è mai bello o facile ricevere una critica, e tantomeno una cattiveria. Possiamo però decidere come reagire di fronte a queste situazioni e come gestire il nostro dolore, grande o piccolo che sia.

Non bisogna aver timore di far valere le proprie ragioni, se lo si fa con educazione e pacatezza. Se sentiamo che una critica è infondata o magari è mossa con troppa aggressività, parliamone con l’altra persona.

Non tutti abbiamo la stessa sensibilità, e magari l’altro non si era accorto di averci ferito. Se invece siamo vittime di una persona passivo-aggressiva o cattiva, non dobbiamo aver timore di allontanarci, per il nostro bene.

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