Come verificare la qualità del pellet

1/5 – Introduzione

Negli ultimi tempi, in alternativa al metano e alla legna, si è sempre più diffuso l’utilizzo del pellet come combustibile, grazie anche al prezzo contenuto e alla sua migliore resa termica. Il pellet si ottiene dallo scarto della lavorazione del legno che, sottoposto a pressatura, assume la caratteristica forma cilindrica. È bene sapere però che la materia prima utilizzata e le proprietà non sono sempre le stesse, ma variano enormemente da un prodotto all’altro. Il pellet di scarsa qualità ha un rendimento basso e, anche se costa meno, può aumentare di molto le spese per il riscaldamento. Pertanto è fondamentale imparare a valutare le sue caratteristiche prima dell’acquisto. Di seguito è riportata un’utile guida su come verificare la qualità del pellet.

2/5 – Controllare il potere calorifero

Per una scelta accurata del pellet è importante controllare una serie di valori riportati sull’etichetta della confezione. Il parametro più utile è il potere calorifero, ovvero l’energia termica minima che una quantità di prodotto riesce a generare quando sottoposta a combustione.
In genere il potere calorifero del pellet è un valore compreso tra 4,5 a 5,5 kWh/kg: più alta è tale cifra, migliore è la sua qualità.

3/5 – Controllare la percentuale di umidità

Altro fattore essenziale è la percentuale di umidità, la quale non deve superare l’8-12%. Infatti un pellet contenente troppa acqua perde la sua consistenza e tende a sgretolarsi. Inoltre la presenza di umidità abbassa il suo potere calorifero, poiché parte dell’energia viene usata per far evaporare l’acqua.

4/5 – Verificare la materia prima

Importante è anche sapere la materia prima usata per la realizzazione del pellet. Generalmente, per quanto riguarda il tipo di legno, il migliore è il faggio puro. Molto buono è anche il legno d’abete che però, provenendo da una pianta resinosa, tende a sporcare molto di più la stufa. È possibile acquistare anche un pellet realizzato con latifoglie e misto, oppure quello derivante dalla lavorazione delle biomasse. Quest’ultimo è indicato solo per un uso industriale e non per le stufe domestiche, in quanto possiede un residuo di cenere molto alto che sporca maggiormente il braciere e la canna fumaria.

5/5 – Valutare le caratteristiche fisiche

Infine è utile valutare alcune caratteristiche fisiche del pellet. Innanzitutto va osservata la forma dei singoli elementi che lo compongono. Questi devono essere cilindrici, uniformi e identici tra loro. L’altra caratteristica che salta subito all’occhio è il colore. Il pellet deve essere di un colore omogeneo, chiaro e simile a quello del legno. Questo aspetto può comunque variare a seconda del tipo di legno usato e della presenza o meno di corteccia.

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